Il disturbo d’ansia generalizzato, o GAD, è una condizione di continua tensione e preoccupazione eccessiva anche in assenza di reali motivazioni. Si tratta di uno stato cronico d’ansia che impedisce alla persona di vivere una vita normale, priva di stress. Solitamente si manifesta entro i 45 anni e tende ad affievolirsi in soggetti più anziani. In presenza di questa patologia, un individuo non riesce mai a rilassare la propria mente e il proprio corpo, spesso riscontra problemi ad addormentarsi e lamenta una serie di sintomi che a lungo andare possono risultare particolarmente invalidanti. Questa patologia potrebbe accompagnarsi ad altri disturbi, come depressione e dipendenza da sostanze. Il disturbo d’ansia generalizzato può essere di entità lieve o intensa, in base sia all’intensità della manifestazione che alla sua durata. Oggi, circa un milione di persone, nel nostro Paese, soffrono di disturbo d’ansia generalizzato.
Una sensazione di ansia passeggera, in alcune specifiche circostanze o in determinati momenti della vita, può capitare a tutti e non va assolutamente confusa con questa tipologia di disturbo che è, invece, caratterizzato dalla difficoltà di rasserenarsi.
Cause e sintomi del disturbo d’ansia generalizzato
La causa del disturbo d’ansia generalizzato non è mai un fenomeno circoscritto e facilmente determinabile. Non accade qualcosa, ad esempio, come nel caso degli attacchi di panico, che scatena il malessere nella persona. Piuttosto, in questo caso, parliamo di una condizione stabile e cronica di ansia e preoccupazione che appare slegata dagli eventi che riguardano l’individuo e dagli eventuali motivi che potrebbero comunemente essere causa di paura, ansia o stress.
Non è, quindi, semplice individuare la vera causa che determina il disturbo d’ansia generalizzato. Oggi, studi medici recenti, attribuiscono a questa patologia una serie di fattori scatenanti sia personali che ambientali, tra cui:
- Fattori genetici;
- Esperienze personali;
- Fattori ambientali;
- Traumi.
Da un punto di vista fisico, infatti, un soggetto sottoposto a stress prolungato, subisce delle modifiche della propria comunicazione neuronale, che influenzano il comportamento e la gestione delle emozioni. Ciò accade con maggior incidenza in persone che presentano una storia familiare con tale patologia.
Anche l’ambiente può condizionare l’insorgenza del disturbo d’ansia generalizzato. Alcuni eventi drammatici o traumi possono creare i presupposti per la comparsa di fenomeni di ansia che sottovalutati, tendono poi a cronicizzarsi.
Il disturbo d’ansia generalizzato si caratterizza per la presenza di una serie di sintomi sia psicologici che fisici. Tra i sintomi fisici più frequenti, troviamo:
- Sonnolenza;
- Tachicardia;
- Bocca secca;
- Sudorazione eccessiva;
- Nausea e mal di stomaco;
- Mal di testa;
- Dolori muscolari;
- Mestruazioni dolorose;
- Insonnia.
Il disturbo d’ansia generalizzato si accompagna a una serie di sintomi di natura psicologica, come ad esempio:
- Paura;
- Irritabilità;
- Attacchi di panico;
- Impazienza;
- Mancanza di concentrazione.
La sintomatologia di questa patologia è molto varia, anche se non tutti gli individui sperimentano i sintomi nella loro totalità. Il disturbo d’ansia generalizzato, però, causa sempre un peggioramento della qualità di vita dell’individuo. La diagnosi è, quindi, di primaria importanza per poter intervenire con un trattamento appropriato.
Terapie e aree d’intervento
Per contrastare il disturbo d’ansia generalizzato, lo specialista ricorre ad un trattamento farmacologico e/o a una Terapia Cognitivo Comportamentale. Per quanto riguarda i farmaci maggiormente utilizzati per questa patologia troviamo:
- Antidepressivi;
- Ansiolitici.
Gli antidepressivi agiscono sulla produzione cerebrale della serotonina e vanno assunti per alcune settimane prima di poter beneficiare dei loro effetti. Gli ansiolitici, tra cui spiccano le benzodiazepine, attutiscono più rapidamente i sintomi del disturbo d’ansia generalizzato e procurano al paziente effetti collaterali più lievi, tuttavia possono creare dipendenza e andrebbero impiegati solo per brevi periodi. Tutti i farmaci per la cura del disturbo d’ansia generalizzato vanno presi solo sotto stretto controllo medico e solo dopo attenta prescrizione di uno specialista.
Anche la psicoterapia riveste un ruolo importante nel trattamento del disturbo d’ansia generalizzato. In particolare, la CBT o Terapia Cognitivo Comportamentale si rivela spesso molto efficace per i disturbi legati all’ansia. Il professionista valuta caso per caso e prescrive sedute individuali o di gruppo durante le quali individua gli elementi caratteriali che scatenano l’ansia consolidando nella persona consapevolezza e autostima. Spesso la Terapia Cognitivo Comportamentale viene associata a un trattamento farmacologico a supporto, soprattutto nella fasi iniziali. Il percorso CBT vede paziente e terapista fianco a fianco, impegnati nel miglioramento della qualità di vita del primo, partendo proprio dalla comprensione e dalla migliore gestione possibile degli episodi di ansia. Talvolta, il terapista si serve anche di specifiche tecniche di rilassamento muscolare. In generale, dopo una diagnosi di disturbo d’ansia generalizzato, viene poi consigliato al paziente di evitare situazioni di stress eccessivo e di dedicare tempo alla cura del proprio corpo e della propria mente.
Praticando regolarmente esercizio fisico, ad esempio, si contribuisce a smaltire le tensioni e lo stress accumulato. L’attività fisica, infatti, è un potente stimolatore della serotonina e ha effetti benefici anche sull’umore. Importante è anche dedicare tempo ad attività lente e distensive come lo yoga o il pilates. Chi soffre di ansia dovrebbe poi curare con attenzione anche la propria alimentazione cercando di eliminare dalla propria dieta sostanze eccitanti come le bevande a base di caffeina e o di alcol.
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Fonti
https://www.humanitas.it/malattie/disturbo-dansia-generalizzato/