#OGGIPARLIAMOCON Salvatore Spadafora dell’Agenzia AXA Assicurazioni Sea Consulting Srl di Cosenza (CS) per scoprire attraverso un percorso fatto di ricordi, valutazioni e progetti, la persona che si nasconde dietro al professionista. Buona lettura.
Nome?
Salvatore Spadafora
Agenzia?
Sea Consulting Srl di Cosenza
Soci?
Siamo in due: io e il mio socio Eugenio De Rose.
Da quanti anni fai l’agente assicurativo?
Sono diventato agente nel 2008 dopo 5 anni di lavoro come intermediario in pratica sono 20 anni che lavoro nel mondo assicurativo. Ho iniziato a frequentare il mondo delle assicurazioni da studente universitario perché cercavo un lavoro che mi permettesse di guadagnare qualcosina ma di potermi organizzare tra studio e lavoro senza orari di lavoro troppo rigidi. Mi ricordo che sono andato a fare un colloquio nell’agenzia con la quale era assicurato mio padre e da lì è iniziato tutto.
Che lavoro volevi fare “da grande”?
Ho studiato legge, mi sono laureato, ho preso l’abilitazione: insomma avevo proprio deciso di intraprendere la carriera forense.
Quando hai capito che questo era il tuo mestiere?
Quando ho conosciuto GPS, come li chiamo io: Giulio, Peppino e Sergio, i miei maestri, oltre che i tre agenti per i quali lavoravo. Il loro carisma e il loro modo di lavorare mi hanno contagiato e dopo poco ho capito che quella era la mia strada. Visto che mi piace concludere tutto ciò che inizio, ho comunque portato a termine i miei studi ma, alla fine di tutto il percorso universitario ho formalizzato la mia scelta che era quella di diventare agente assicurativo.
Oltre a essere un agente assicurativo sei anche?
Sono un papà e sono uno sportivo. Adoro lo sport, ogni giorno cerco di dedicare almeno un’ora alla pratica di qualche disciplina sportiva. Negli anni ho dovuto cambiare sport, ho dovuto limitare l’intensità ma non l’ho mai abbandonato. Credo che lo sport sia un po’ la metafora della vita. Le mie bimbe mi dicono che quando provo a spiegare loro come devono comportarsi a scuola o con gli altri, utilizzo sempre metafore ed esempi che hanno a che fare con il modo dello sport!
Cosa ti fa sentire davvero “protetto”?
Quando il mio grado di consapevolezza è sufficiente, ovvero quando so di poter contare su me stesso per affrontare una situazione.
Il tuo più grande successo?
Da buon sportivo non sono un grande celebratore di successi: mi piace di più la gara che il traguardo e infatti non ricordo di essermi mai goduto un successo, che sia sportivo, personale o professionale, per più di qualche ora. Mi piace più ragionare sui progetti che sui successi.
Qual è il tuo superpotere nel tuo lavoro?
È una mia qualità che mi riconoscono in molti, persino mia moglie che è sempre molto critica nei miei confronti. Sono una persona abbastanza risoluta, mi piace affrontare ogni cosa, sia le opportunità che le criticità, comprendendole e sviscerandole. Mi piace misurarmi con ogni situazione e non rimando mai nulla: sono convinto che anche una discussione antipatica vada affrontata subito, amo risolvere le cose nel più breve tempo possibile.
Perché un cliente dovrebbe affidarsi a te?
Da un po’ di tempo ho limitato la mia attività di consulenza perché mi dedico allo sviluppo della mia rete agenziale. Svolgiamo una professione molto complessa e disciplinata: è importante che i clienti percepiscano il nostro valore, sia come uomini, sia come professionisti. Quindi il nostro valere umano e la nostra preparazione ci rendono dei partner affidabili.
Ci racconti quel giorno in agenzia che proprio non puoi dimenticare?
Questa è facile: il 6 ottobre del 2013. Lavoravo ancora con i GPS, Giulio, Peppino e Sergio. Ero diventato papà da un giorno e nessuno mi aveva scritto per farmi le congratulazioni. Sono arrivato in agenzia perché c’era una riunione importante. Appena sono entrato in riunione tutti i miei colleghi si sono alzati in piedi, hanno stappato lo spumante e mi hanno fatto un applauso bellissimo. Lì ho capito che oltre ad avere dei colleghi avevo anche degli amici che mi volevano proprio bene.
Descrivi la tua città in 3 parole
In continua evoluzione.
Hai un posto del cuore della tua zona/paese/città? Quale?
Due posti del cuore: i colli roglianesi, dove sono cresciuto e dove ho avviato la mia prima attività di subagente, e Belvedere Marittimo, dove c’è il mare che è un’altra delle mie più grandi passioni e dove vado appena c’è una giornata di sole.
Qual è il momento più bello della giornata in agenzia?
La mattina quando prendo il caffè con il mio socio. Abbiamo questa sorta di rituale ogni mattina: 10 minuti per il caffè durante i quali ci raccontiamo cosa faremo durante la giornata.
Tra gli strumenti digitali che la tua azienda ti mette a disposizione, quali sono quelli che preferisci?
Archiviazione e invio telematico dei documenti: riusciamo a fare in due secondi ciò che a inizio carriera mi toglieva molto tempo. Ovviamente la firma OTP è stata la vera rivoluzione.
Come vedi la tua agenzia tra 10 anni?
Spero di avere intorno a me tutte le persone che lavorano con me oggi perché credo molto nel valore umano. Ho la fortuna di lavorare con le persone con le quali ho creato e sto portando avanti questa agenzia e spero che, tra 10 anni, ci siano tante figure professionali specializzate, ognuno specializzato nel suo settore di competenza. Avremo una maggiore conoscenza di quelli che saranno gli strumenti di comunicazione e saremo in grado di utilizzarli a nostro vantaggio per essere rapidi nel dare risposte qualitative ai clienti: risposte veloci, rapide, sintetiche, chiare e trasparenti ma che si distingueranno dalla comunicazione asettica di un messaggio inviato da un call center non specializzato.
Che consiglio daresti a chi vuole diventare un agente assicurativo?
Investire nella formazione multidisciplinare e nella propria cultura.
Se fossi un colore quale saresti?
Giallo macchina gialla senza ritorno come il gioco che faccio sempre con le mie due bambine mentre le accompagno a scuola.