Il 34% degli italiani, dopo la pandemia ha più paura di essere vittima di reati. A dirlo è il 1° Rapporto dell’Osservatorio sulla Sicurezza della Casa, realizzato dal Censis con il contributo del Servizio Analisi Criminale Ministero degli Interni. Durante la pandemia, la casa è stata il centro del nostro mondo, l’unico luogo dove ci sentivamo realmente protetti. Oggi, la paura di molti di noi è che quel rifugio possa essere violato: 55 italiani su 100 temono infatti un furto o un’aggressione nella propria abitazione.
Più tempo trascorso in casa, anche lavorando da remoto come ormai frequente, corrisponde anche a una crescita delle paure domestiche, non più legate esclusivamente al rischio di essere vittima di furti o rapine, ma anche al timore di finire preda di hacker o cybercriminali, o semplicemente di veder compromessa la propria attività lavorativa per le defaillance degli impianti e delle strumentazioni. Alle paure di subire un reato si aggiungono i rischi che possono derivare da un uso più intenso delle abitazioni, primi tra tutti quelli di rimanere vittima di incidenti domestici o di eventi improvvisi quali incendi, allagamenti o altri imprevisti che possono danneggiare gravemente l’abitazione. Naturalmente i pericoli non sono gli stessi per tutti: se da un lato chi abita da solo, gli anziani, le donne, le famiglie che vivono in contesti a residenzialità diffusa sono maggiormente a rischio di subire furti e rapine; dall’altro chi vive più intensamente la vita digitale rischia di più clonazioni, furti di identità, truffe e altri reati informatici; o ancora, se da un lato i minori e le donne che navigano sul web sono più facile preda di cyberbulli e malintenzionati; dall’altro casalinghe, anziani, collaboratori domestici sono i più a rischio di essere vittima di incidenti.
Essere sicuri in casa, ma anche proteggere la nostra abitazione quando ad esempio siamo lontani o in viaggio, vuole dire, prima di tutto, scongiurare il rischio di veder violati la propria intimità e i propri beni da intrusioni che vengono dall’esterno. La sicurezza è un bene primario cui gli italiani non vogliono rinunciare e a cui sono disposti a dedicare una parte del proprio budget per integrare quanto garantito dallo Stato attraverso la sicurezza pubblica.
È possibile proteggersi sottoscrivendo un’assicurazione casa contro il furto. Le migliori compagnie assicurative saranno infatti in grado di indennizzare tutto ciò che è stato danneggiato o rubato nell’ abitazione in seguito ad eventi quali furto, scasso, estorsione e atti vandalici di vario genere. La copertura assicurativa rimborserà sia le spese necessarie per cambiare le serrature e duplicare i documenti sottratti sia le eventuali spese mediche correlate alla rapina o all’estorsione.
Sempre più cittadini, poi, cominciano ad adottare una serie di misure per difendersi, che vanno da semplici accorgimenti quali lasciare le luci accese quando si esce, all’adozione di sistemi di protezione via via più sofisticati e personalizzati. Si dice che il modo migliore per prevenire i furti domestici sia quello di mettersi nei panni del ladro, così da capire quali siano i sistemi più efficaci per scoraggiare i tentativi di intrusione. Vediamo quindi quali sono oggi gli strumenti a nostra disposizione per proteggere la nostra abitazione.
Sistemi per prevenire l’intrusione
Sistemi antiintrusione e sistemi di allarme funzionano meglio quando sono presenti entrambi: uno solo dei due risolve solo in parte il problema anche se potrebbe fornire la falsa impressione di aver messo la propria casa al sicuro. Il sistema di allarme, infatti, entra in funzione solo quando la casa è già stata violata, mentre i sistemi antintrusione rendono più difficile ai ladri di entrare. Tra i sistemi antiintrusione più diffusi ci sono la porta blindata, le inferriate e le serrature di sicurezza. Apriamo una parentesi su queste ultime: se è vero che le serrature “a cilindro” di ultima generazione sono molto più difficili da scassinare rispetto al passato, è anche vero che, così come le tecnologia delle serrature di aggiorna, allo stesso modo i ladri mettono in campo grimaldelli sempre più sofisticati, per cui sarebbe bene periodicamente fare quattro chiacchere con un professionista della sicurezza per capire se le serrature di casa sono ancora sicure o eventualmente debbano essere sostituite con modelli più difficili da scassinare.
Sistemi di videosorveglianza da remoto
I sistemi che permettono di vedere attraverso il proprio cellulare cosa succede in casa anche quando non si è presenti, sono sempre più utilizzati rispetto ai classici antifurti con la sirena. Il loro pregio principale è che sono più economici e facili da installare. Basta scaricare una app dedicata sullo smartphone, avere in casa una connessione internet e una o più telecamere da posizionare in punti strategici.
Il kit d’antifurto “fai da te”
Nei negozi fai da te si possono trovare kit di allarme fai da te che non richiedono lavori di messa in posa delle canaline, richieste dai vecchi sistemi di allarme per il collegamento dei fili. Si tratta di dispositivi sempre più complessi e sempre più piccoli, che funzionano per un lungo periodo di tempo soltanto grazie a batterie e comunicano tra loro attraverso onde radio. Questi kit sono composti da:
- La centralina che riceve i segnali dai sensori, verifica il loro corretto funzionamento e stabilisce se vi sono i presupposti per far scattare l’allarme. Di solito è alimentata dalla linea elettrica di casa, ma può disporre di una batteria, che consente all’impianto di funzionare anche senza energia elettrica.
- I sensori che rilevano condizioni anomale, come un oggetto in movimento all’interno di un’area sorvegliata, l’apertura di porte o finestre, la rottura di un vetro, e trasmettono il segnale alla centralina, che deve stabilire se far scattare l’allarme o meno. I più comuni sensori che si trovano nei kit fai da te sono i sensori a infrarossi, che rilevano le radiazioni infrarosse presenti in un ambiente e segnalano bruschi cambiamenti, dovuti per esempio al passaggio di una persona, e gli interruttori magnetici, che devono essere montati sullo stipite di una porta o di una finestra. Quando il sistema di allarme viene attivato e queste vengono aperte, gli interruttori inviano il segnale di allarme alla centralina.
- La sirena è un dispositivo che emette un suono molto forte. Serve per segnalare l’intrusione in casa di estranei o un tentativo di sabotaggio al sistema di allarme. Se è esterna, segnala la presenza dell’antifurto.
Sistemi d’allarme installati da professionisti
In questo caso i dispositivi impiegati di solito sono più sofisticati, con sensori cablati che possono resistere a eventuali disturbatori in possesso dei ladri e più intelligenti, che uniscono un rilevatore a infrarossi a un radar doppler per escludere allarmi causati da riflessi, piccoli animali o termosifoni. Anche le centraline sono più sofisticate perché possono connettersi alla rete telefonica e a internet sia attraverso la linea fissa che attraverso quella del cellulare Vi sono poi soluzione più raffinate che rendono più gravoso il lavoro dei ladri una volta che sono entrati in casa, grazie a dei dispositivi che emettono un denso fumo che rende difficile orientarsi in casa oltre a procurare fastidio agli occhi. Infine, negli ultimi anni si sono aggiunte anche le telecamere e il controllo remoto oltre alla possibilità di connessione diretta con il centralino telefonico della polizia oppure con gli organismi di vigilanza privati.
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Fonte
https://www.censis.it/sicurezza-e-cittadinanza/la-casa-sicura-del-futuro