“La vita è piena di rischi, ma il futuro non dovrebbe essere uno di questi”.
Questa la frase chiave dell’AXA Foresight Report 2024, sesta edizione del report pubblicato annualmente dal Gruppo AXA che, partendo da un’ampia analisi dell’attuale contesto globale, offre una visione di lungo termine sui possibili scenari futuri per essere pronti a cogliere le opportunità e ad affrontare le prossime sfide.
Il mondo è in rapida evoluzione e le sfide da affrontare sono diverse ma sempre più interconnesse. Ciò richiede, ora più che mai, di comprendere le tendenze che stanno plasmando il futuro. L’obiettivo del report, infatti, è quello di unire in un unico gruppo di lavoro persone interne ed esterne al Gruppo, con competenze diverse ma complementari, per affrontare al meglio i momenti di incertezza e fornire soluzioni concrete per guidare il progresso.
Il progetto, gestito da circa 30 professionisti internazionali dai diversi profili (esperti, scienziati, scrittori, artisti) e durato circa un anno e mezzo, si articola su sei temi rilevanti per il futuro: Giovani, Impatto aziendale, Ambiente & Scienza, Arte, Donne e Cultura & Società. Dunque, dalla sostenibilità all’empowerment delle donne, dal crescente coinvolgimento dei giovani nelle questioni sociali alle innovazioni per proteggere gli oceani, dalla trasformazione dei sistemi alimentari all’AI-augmented (intelligenza aumentata), questo report esplora come l’azione collettiva, la condivisione delle conoscenze e l’ottimismo spianino la strada al progresso e come sia possibile creare collettivamente un domani più sereno e positivo per tutti. Il tutto racchiuso in un documento dalla grafica impattante come se fosse una rivista.
Women: la sezione del report dedicata alle Donne
“Immaginando il futuro, le donne contribuiscono a renderlo più equo e giusto per tutti”.
Il gender gap, incluso il gender pay gap, rappresenta uno dei principali temi analizzati nell’AXA Foresight Report 2024. Il gender gap si riferisce alla disparità di trattamento e opportunità tra uomini e donne, evidenziata in particolare nel gender pay gap, che indica la differenza di retribuzione media tra uomini e donne per lo stesso lavoro o lavoro di pari valore.
In quest’era digitale, in cui l’innovazione è il motore del progresso, è fondamentale garantire l’equa rappresentanza e il supporto finanziario alle imprenditrici e dare loro la possibilità di esprimere le proprie idee e concretizzarle. Ma il mondo dell’imprenditoria femminile, purtroppo, fa ancora fatica ad essere pienamente riconosciuto ed apprezzato, non ricevendo il sostegno finanziario necessario. È urgente quindi intervenire per invertire questa tendenza e mettere in atto azioni concrete che favoriscano una società più equa e inclusiva.
Tra gli esempi virtuosi valorizzati all’interno del Foresight Report di AXA c’è SISTA, un collettivo di imprenditrici che si pone in prima linea per rimuovere le barriere e promuovere l’uguaglianza di genere nell’ecosistema delle startup, che sostiene le imprese guidate da donne promuovendo un aumento degli investimenti e del sostegno finanziario. Secondo uno studio di SISTA e BCG (Boston Consulting Group), nel 2022 le start up fondate da donne nei principali mercati europei hanno rappresentato solo il 10% sul totale di startup create, solo il 7% sul totale di round di investimenti effettuati, solo il 2% sul totale guadagnato da start up. I team al femminile hanno guadagnato quattro volte meno rispetto alle squadre totalmente al maschile, il che equivale a dire che un team al maschile ha raggiunto un guadagno di 17 milioni di euro contro i soli 4 milioni guadagnati da team al femminile. SISTA contribuisce nel colmare questo divario, ponendosi obiettivi ambiziosi come finanziare il 25% delle start up fondate o co-fondate da donne entro il 2025, aumentando al 30% entro il 2030 e infine al 50% entro il 2050. Questi obiettivi non solo riflettono un impegno per la parità di genere, ma riconoscono e danno anche valore al ruolo della leadership femminile nel plasmare l’economia digitale del futuro.
Il gender gap in Europa e in Italia
Un altro esempio di azione concreta rientra nel Decennio digitale, nuova strategia con orizzonte 2030 presentata dalla Commissione europea nel 2021, attraverso la quale sono stati fissati obiettivi corrispondenti a quattro assi di intervento che riguardano le competenze, la trasformazione digitale delle imprese, la disponibilità di infrastrutture digitali sicure e sostenibili e la digitalizzazione dei servizi pubblici. Tra gli obiettivi dell’asse di intervento relativo al capitale umano, c’è anche quello di raggiungere, nel 2030, 20 milioni di occupati specialisti in ICT – Information and Communication Technology – (dai circa 9 milioni nel 2022), con convergenza tra uomini e donne (queste ultime oggi rappresentano meno del 20% del totale).
In Italia, secondo i dati Istat del 2020, il divario salariale tra uomini e donne è pari al 5,4%. Ciò significa che, in media, le donne guadagnano il 5,4% in meno rispetto agli uomini. Tale disparità è il risultato di diversi fattori, inclusa la segregazione occupazionale, con le donne più presenti in settori a bassa retribuzione, la difficoltà nel conciliare lavoro e famiglia che spesso coinvolge le donne in misura maggiore, e discriminazioni dirette o indirette legate al genere.
Questa situazione ha anche un impatto negativo sull’economia nel suo complesso. Nel 2022, rispetto al 2004, il numero di donne occupate in Italia è aumentato di quasi un milione, a fronte di una riduzione di 154 mila uomini, e l’incidenza delle donne sugli occupati è salita dal 39,4 al 42,2%. Nonostante questi progressi, il divario con la media UE (46,3%) rimane ampio.
L’Italia è ancora uno dei paesi europei con la più bassa componente femminile nell’occupazione, insieme a Malta e Grecia. Inoltre, se si considera il tasso di occupazione femminile, il divario con il complesso dei paesi dell’Unione europea nell’ultimo decennio è molto ampio: per il target 20-64 anni, nel 2022, in Italia la quota di occupate è del 55%, a fronte del 69% per l’UE.
Guardare al futuro con ottimismo
Nonostante le sfide evidenziate, è incoraggiante osservare che si sono compiuti progressi nell’aumento dell’occupazione femminile nel corso degli anni. Questi progressi sottolineano l’importanza di continuare a promuovere l’uguaglianza di genere e ad adottare politiche volte a ridurre il divario salariale tra uomini e donne. È fondamentale perseguire un impegno costante a tutti i livelli, affinché si possa continuare a progredire verso una società più equa e inclusiva per tutti, indipendentemente dal genere, sia a livello globale che locale.
Questi passi in avanti, sebbene modesti, sono un segnale positivo del cambiamento in atto e invitano a un rinnovato impegno per un futuro in cui uomini e donne abbiano pari opportunità nel mondo del lavoro.
Fonti
https://www.istat.it/it/files//2023/11/Annual-Report-2023-Summary.pdf
https://www.forbes.com/advisor/business/gender-pay-gap-statistics/