Se si potesse riassumere il contesto che ci circonda in una sola parola, sarebbe “cambiamento”. Tecnologie innovative, eventi atmosferici estremi, nuovi modi di lavorare. Spesso le certezze dell’oggi si dissolvono nel domani, lasciandoci in un mondo dai tratti ignoti con nuove sfide e nuovi rischi da dover affrontare.
Aumentare la consapevolezza dei rischi futuri, o cosiddetti “emergenti”, e delle loro implicazioni è l’obiettivo di molte pubblicazioni, quali il Global Risks Report 2024 del World Economic Forum1, l’Insurance Banana Skins 2023 del London Institute of Banking&Finance2 e il Major Trends and Emerging Risk Radar 2023 del CRO Forum3, che identificano i principali trend e rischi emergenti del contesto esterno. Anche il Gruppo AXA è da anni in prima linea sul fronte dell’identificazione dei principali rischi emergenti a livello globale. L’ultima edizione del Future Risks Report di AXA4, ad esempio, sulla base delle opinioni di più di 3000 esperti di rischio da 50 paesi, pone in cima alla lista i rischi di “Climate change”, “Cyber security risks” e “Geopolitical instability”. Ma quando un rischio può essere definito “emergente”?
I tratti più caratteristici dei rischi emergenti sono l’incertezza dello sviluppo futuro, l’impatto di medio-lungo termine, la difficile prevedibilità e valutazione, soprattutto a causa della natura dinamica e della complessità delle cause scatenanti. Tuttavia, le conseguenze, seppur spesso poco note, potrebbero essere significative, influenzando non solo vari aspetti della società, ma generando addirittura ulteriori rischi, con un effetto combinato ancora più rilevante. Ad esempio, il cambiamento climatico può innescare eventi estremi come inondazioni e siccità, che a loro volta possono avere impatti sulla sicurezza alimentare, sull’economia e sulla stabilità sociale, ed inoltre danneggiare gli habitat naturali di alcune specie animali e vegetali, con un effetto negativo sulla biodiversità.
Anche lo sviluppo accelerato delle tecnologie digitali rappresenta un tema in continua evoluzione con impatti trasversali. L’intelligenza artificiale (Artificial Intelligence – AI), ad esempio, sta emergendo come una forza trasformatrice in diversi settori della società, offrendo una vasta gamma di vantaggi potenziali. Le sue applicazioni spaziano dall’automazione dei compiti ripetitivi, al miglioramento dei servizi sanitari attraverso diagnosi più accurate e all’efficientamento della customer experience attraverso un supporto personalizzato e tempestivo.
Dall’altro lato, però, l’ampia adozione dell’AI potrebbe comportare anche implicazioni dal punto di vista etico e sociale. Uno dei principali timori riguarda la perdita di posti di lavoro, poiché l’automazione potrebbe rendere obsolete molte mansioni tradizionali, con possibili conseguenze socioeconomiche negative. Inoltre, l’AI potrebbe anche amplificare il rischio di furto di identità, viste le capacità imitative di tali sistemi.
Un altro fenomeno in costante mutamento è il tema delle disuguaglianze socioeconomiche che, come specificato dal World Economic Forum, può contribuire all’accentuazione di fenomeni come la migrazione forzata e dinamiche di sfruttamento del lavoro, alimentando così un circolo vizioso di vulnerabilità socioeconomica5.
Nel contesto socioeconomico attuale, inoltre, emergono nette differenze generazionali in termini di interessi e bisogni. Le generazioni più giovani spesso mostrano maggiore sensibilità verso temi come la sostenibilità ambientale, la diversità e l’inclusione sociale, mentre quelle più anziane possono essere più orientate verso la stabilità lavorativa e la sicurezza economica. Sfide come la disoccupazione giovanile e la precarietà lavorativa influenzano in modo significativo le priorità delle diverse generazioni, con i giovani che tendono a cercare opportunità lavorative maggiormente flessibili e creative.
Non da ultimo, anche le questioni ambientali legate al cambiamento climatico, alla scarsità di risorse e alla perdita di biodiversità sono al centro dell’attenzione. A queste si aggiungono anche i cambiamenti demografici e il progressivo invecchiamento della popolazione, per cui si prevede nel prossimo futuro un incremento degli individui in età più avanzata e un calo nei livelli di fertilità6, con impatti significativi per la popolazione in età lavorativa, che si ritroverà costretta a prendersi cura dei figli e, al contempo, dei genitori anziani (“Effetto sandwich”)7.
In conclusione, l’analisi dei rischi emergenti evidenzia un contesto esterno molto complesso ed in continua evoluzione. Risultano quindi fondamentali comprensione e preparazione proattiva per affrontare le sfide future, garantendo un futuro resiliente e sostenibile.
Articolo redatto con il contributo tecnico di PricewaterhouseCoopers Business Services S.r.l.
Il Gruppo AXA Italia non risponde dei contenuti degli articoli pubblicati
Fonti
[1] https://www3.weforum.org/docs/WEF_The_Global_Risks_Report_2024.pdf
[2] https://www.pwc.co.uk/insurance/assets/pdf/insurance-banana-skins-2023.pdf
[3]https://www.thecroforum.org/wp-content/uploads/2023/07/ERI-Risk-Radar_2023.pdf
[5] https://www3.weforum.org/docs/WEF_The_Global_Risks_Report_2024.pdf
[7] https://www.thecroforum.org/wp-content/uploads/2020/12/ERI-2020-paper.pdf
