Il rapporto tra lavoro e salute mentale è biunivoco. È innegabile che la salute mentale permetta agli individui di raggiungere gli obiettivi produttivi e di lavorare al meglio, così come appare evidente che lavorare in un ambiente sano permette ai lavoratori di sentirsi in equilibrio e a proprio agio ogni giorno.
Ancora oggi, nonostante sia così importante, non viene riconosciuto un ruolo di primo ordine alla salute mentale, la quale viene spesso considerata secondaria rispetto alla salute fisica.
Il Gruppo AXA, infatti, tramite l’edizione 2024 di Mind Health Report, l’indagine sui temi del benessere mentale condotta da IPSOS su un campione di 16.000 individui di età compresa tra i 18 e i 75 anni, in 16 Paesi del Mondo, evidenzia come il problema del benessere mentale sul luogo di lavoro sia più attuale che mai.
La ricerca di AXA
Il Gruppo AXA è da sempre impegnato in materia di salute e benessere mentale
In particolare, all’interno del report sopracitato, si evidenzia come la popolazione a livello globale che riporta una forma di disturbo mentale è oggi il 32%; si tratta, infatti, di un fenomeno in crescita con un aumento di ben 5 punti rispetto al 2022.
La percentuale degli italiani in forte difficoltà è in crescita (+ 4punti rispetto al 2023), così come scende il numero di coloro che incontrano il pieno benessere mentale (di 2 punti in relazione al 2023).
Nel nostro Paese, la percentuale di individui con un problema di salute mentale scende al 28% ma il dato risulta comunque in crescita di 6 punti rispetto ai dati dello scorso anno.
Il 76% dei lavoratori, inoltre, sta manifestando almeno un disturbo collegabile al lavoro tra questi:
- Stanchezza e perdita di energie
- perdita di interesse
- disturbi del sonno
- stress e ansia
In Italia il tema della salute mentale presenta poi un importante fattore di rischio ulteriore, in quanto, il 44% degli italiani ha scelto di auto-gestire i disturbi relativi al benessere mentale e non considera la possibilità di ricorrere a uno specialista.
Si tratta di un trend in aumento e più diffuso rispetto al resto del mondo.
Le diagnosi fatte in autonomia/su internet diventano più numerose (+8%) mentre diminuisce il numero di diagnosi effettuate da professionisti.
Il 62% degli italiani pianifica di dedicare meno energie al lavoro, mentre il 44% sta pensando di lasciare o cambiare impiego. Nonostante ciò, l’Italia è il Paese con il minor numero di assenze per malattia (16%).
Quali sono i disagi psicologici ricollegabili all’ambiente di lavoro?
I principali rischi psicosociali, ricollegabili all’ambiente di lavoro, possono essere vari e molteplici.
Ad esempio, può essere considerato un importante fattore di stress svolgere attività al di sotto delle proprie competenze, o attività lavorative particolarmente monotone.
Allo stesso modo, può creare disagio lavorare sotto tensione, con scadenze brevi e pressanti, ad un ritmo di lavoro molto elevato, magari dovendo anche sopperire alla mancanza di personale in azienda.
Il supporto offerto in tema di mind health impatta positivamente sulla decisione di rimanere in azienda: la pensa così il 50% degli italiani, soprattutto giovani (71% nella fascia 18-24 anni ).
tra le iniziative più richieste, soprattutto da coloro che si trovano in situazioni difficili, vi è la proposta di una giornata dedicata al benessere mentale (un giorno libero) e la disponibilità di consulenze specializzate.
Chi lavora a turni, chi è costretto a vivere lontano da casa oha orari rigidi e mai flessibili, rischia maggiormente di incorrere in disturbi legati all’ansia e allo stress perché sente continuamente in pericolo l’organizzazione della propria sfera personale.
Chi svolge un ruolo di responsabilità e ha potere decisionale incorre in un minor rischio di disturbi mentali, perché la mancanza di autonomia sul proprio operato è un ulteriore motivo di tensione e angoscia per molti lavoratori così come lo è non avere un ruolo chiaro all’interno di un team di lavoro.
Inoltre, non è benefico per la salute mentale del lavoratore ritrovarsi in un luogo di lavoro dove ci sono episodi di abusi, discriminazioni di vario genere, violenza, bullismo, oppure dove non c’è dialogo, scambio e una comunicazione trasparente e diretta.
Infine, esistono anche dei fattori “di contesto” che possono creare dei disagi psicologici sull’ambiente di lavoro, come ad esempio, lavorare in luoghi non ben illuminati, poco organizzati, rumorosi, o ancora peggio, poco sicuri.
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Fonti
https://corporate.axa.it/-/axa-pubblica-la-quarta-edizione-del-mind-health-report