La cervicale infiammata (o cervicalgia) è uno dei problemi che affligge maggiormente le persone stressate e che causa, come sanno bene studenti e lavoratori, rigidità del collo e delle spalle, e cefalea muscolotensiva. Non tutti sanno però che tra i vari sintomi ce ne sono alcuni, di natura secondaria, anche legati alla vista.
Scopriamo allora perché la cervicalgia e le infiammazioni conseguenti, che coinvolgono nervi e muscoli, possono portare ad avere problemi agli occhi e cosa fare per risolverli.
Le cause della cervicale infiammata
Per comprendere le cause della cervicale infiammata dobbiamo avere presente la struttura anatomica della colonna vertebrale, che risulta suddivisa in quattro regioni:
- Cervicale
- Toracica
- Lombare
- Sacrale
Il dolore cervicale interessa, non a caso, proprio la regione cervicale (rachide cervicale), costituita da sette vertebre che servono a dare stabilità e sostegno al collo e alla testa. I dolori non interessano però solo le ossa, ma anche i muscoli e le articolazioni di questa zona, e sono generalmente di origine traumatica, ossia il risultato di una postura scorretta (come nei casi di scoliosi, cifosi e lordosi) o di piccoli infortuni sportivi; non meno importante è lo stress, che incide sulla tensione muscolare in queste aree.
Le altre cause sono legate a patologie come l’artrite reumatoide, l’osteoartrosi e l’ernia al disco, ma anche alla chiusura scorretta delle arcate dentali.
In genere, se hanno un’origine traumatica, i dolori alla cervicale non durano più di una settimana, e diminuiscono spontaneamente. In caso di problemi non trattati adeguatamente, però, l’infiammazione può protrarsi per più tempo e ripresentarsi più volte, con un andamento cronico.
I sintomi della cervicale infiammata
Il fastidio percepito da chi soffre di cervicalgia è di varia entità. In linea generale, è un dolore costante alla zona cervicale che a volte può coinvolgere anche i nervi.
È proprio la localizzazione del dolore che ci permette di distinguere una cervicalgia (che significa letteralmente “dolore alla cervicale”) da una sindrome cervico-brachiale o cervico-cefalica.
Il dolore alla cervicale è infatti molto simile al torcicollo e, dunque, causa rigidità e limitazione dei movimenti, mentre nella sindrome cervico-brachiale, come dice il nome stesso, il dolore si irradia fino a coinvolgere le braccia, dalle spalle fino alle mani. In questo secondo caso, si possono manifestare disturbi come la cefalea e le vertigini e altri, seppur meno comuni, come la vista offuscata.
I sintomi neurologici della cervicale infiammata
Se il dolore cervicale colpisce anche le strutture cerebrali e i muscoli, potrebbe risentirne anche il sistema visivo: infatti, i muscoli suboccipitali, che collegano tra loro le prime vertebre cervicali, svolgono anche la funzione di trasmettere al cervello informazioni su velocità e direzione dei movimenti.
Perciò problemi alle articolazioni cervicali possono determinare una trasmissione di informazioni imprecise dai fasci nervosi al sistema visivo, spesso arrivando anche a causare vertigini e perdita del senso della posizione, ma anche debolezza agli arti, formicolio e ridotta sensibilità agli stimoli termici e dolorosi.
Cervicale infiammata e problemi agli occhi
Anche se non anatomicamente collegati, cervicale e occhi risultano accomunati nel caso caso in cui la cervicale provochi cefalea muscolo-tensiva e coinvolga anche i fasci nervosi. La vista risulta così offuscata con un senso di occhi come appannati, una condizione come di calo del visus momentaneo e ipersensibilità alla luce (fotofobia).
Questi sintomi dipendono dal fatto che l’infiammazione interessa il tronco encefalico, sia a livello nervoso sia a livello della microcircolazione.
Cosa fare se la cervicale crea disturbi visivi?
In caso di dolore agli occhi, bisogna determinare l’origine del disturbo.
Se dipende dalla cervicalgia, dopo esami strumentali risulta necessario migliorare lo stato della colonna vertebrale il più possibile, valutando anche lo stato della microcircolazione con test adeguati, svolti da uno specialista in neurologia.
Per migliorare la coordinazione muscolare, bisogna poi ricorrere a esercizi di fisioterapia mirati che vadano a ridurre velocemente lo stato di contrattura dei muscoli. È bene ricordare che uno stile di vita sano e l’attività fisica settimanale (consigliata da un esperto, a seconda delle esigenze) aiutano sicuramente a ridurre i tempi di ripresa.
In termini farmacologici, i protagonisti principali sono gli antinfiammatori non steroidei (FANS), che placano il dolore e l’infiammazione, oltre al ricorso a una combinazione di creme e pomate, alternate a una fase di riposo della zona interessata.
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In collaborazione con pazienti.it
Fonti:
www.caringmedical.com/prolotherapy-news/connection-vision-problems-chronic-neck-pain/
www.nhs.uk/conditions/tension-headaches/
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