Capita a tutti di attraversare delle fasi lavorative particolarmente pesanti e stressanti.
A volte queste fasi sono passeggere, mentre in altri casi ci possono essere ricadute importanti sul benessere fisico e mentale e la sfera sociale. Parliamo di Sindrome di Burnout.
Burnout e stress: il legame
Il termine Burnout significa “bruciato”, “scoppiato” e sta a indicare proprio una fase di stress molto alta e accentuata. È generalmente legato alla sfera lavorativa o sportiva e scaturisce proprio dall’impossibilità di una persona, dopo svariati tentativi, di ottenere risultati più alti rispetto a quelli già raggiunti.
Le continue sollecitazioni mentali e fisiche portano il corpo a raggiungere una soglia limite psico-fisica oltre la quale si ha inevitabilmente una seria sofferenza psicologica.
Sindrome di Burnout: cos’è e come riconoscerla
La sindrome di Burnout è una condizione di esaurimento emotivo. Pian piano, il soggetto colpito avverte una sensazione come di vuoto, di perdita di interesse, di calo delle proprie performance lavorative, ma anche sociali e relazionali.
Gli specialisti ritengono il Burnout un problema non solo legato al mondo del lavoro (a tutti i tipi di professione) ma, più in generale, all’ambiente sociale, alle dinamiche che quotidianamente ci troviamo a vivere e che, a volte, possono risultare pressanti.
I sintomi del Burnout
Quali sono i segni che devono portarci a pensare a questo tipo di condizione psicologica?
- Sensazione di esaurimento. Il soggetto avverte di aver superato il limite massimo sia a livello emozionale sia fisico.
- Distacco e cinismo. Il proprio atteggiamento verso il lavoro e gli altri muta. Ci si sente freddi, non si è più coinvolti positivamente e non ci si ritrova più in un’idea etica di lavoro/valori.
- Inefficienza e senso di inadeguatezza. Si tratta di emozioni negative che generano l’idea di non essere mai abbastanza, mai capaci come si vorrebbe. Lentamente, si tende a perdere la fiducia in se stessi.
A livello clinico, i sintomi da Burnout sono quindi diversi e possono essere aspecifici (nervosismo e apatia), ma anche somatici con manifestazione di altre patologie (disturbi del sonno, cefalea, disturbi cardiovascolari e sessuali) e psicologici (rabbia, instabilità, isolamento).
Fasi del Burnout
Definiti questi segnali importanti per riconoscere il Burnout, andiamo a capire quali sono le fasi di peggioramento della condizione.
Il Burnout, infatti, ha una evoluzione ben precisa, in fasi. Non compare all’improvviso né, improvvisamente, peggiora. Il malessere tende a emergere pian piano, dapprima con il senso di stanchezza mentale, poi con una sorta di incapacità di coinvolgimento e con mancanza di empatia e, infine, con depressione.
C’è un altro campanello d’allarme che si manifesta nella fase ultima, quando la sindrome perdura da tempo, ed è la rabbia. Il soggetto, infatti, spesso prova rancore e rabbia verso il proprio lavoro o verso i colleghi.
Esaurimento nervoso da lavoro: come uscirne
Partiamo dall’idea che sarebbe bene prevenire questo stato di esaurimento emotivo.
Il modo migliore per prevenire il Burnout è sicuramente quello di puntare sulla promozione dell’impegno nel lavoro: questo significa diminuire gli aspetti negativi e aumentare allo stesso tempo quelli positivi.
Per fare questo, è utile:
- impostare degli obiettivi realistici;
- variare la routine;
- auto-regolarsi;
- dormire a sufficienza;
- organizzare al meglio il proprio lavoro.
Lo smart working si ha dimostrato di essere una leva di conciliazione della vita privata e lavorativa.
Attenzione, però, a non perdere il senso della misura, proprio perché si trascorre del tempo a casa: è sempre opportuno porsi dei giusti limiti e imparare ad ascoltare i segnali inviati dal corpo.
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In collaborazione con pazienti.it
Fonte:
www.mayoclinic.org/healthy-lifestyle/adult-health/in-depth/burnout/art-20046642
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