Da giovani i progetti e le preoccupazioni riguardano principalmente il presente.
In una fase della vita in cui ancora non si lavora, o si lavora da poco tempo, raramente si pensa al momento della pensione, che viene percepito come qualcosa di molto lontano nel tempo.
È importante, invece, che anche i giovani conoscano il funzionamento del sistema pensionistico, i principi su cui poggia e il metodo utilizzato per calcolare l’importo della pensione.
Riforme e riduzione dell’assegno pensionistico
Negli ultimi decenni, a causa delle dinamiche demografiche (si fanno meno figli e la popolazione invecchia) e di un mercato del lavoro instabile, il sistema pensionistico è stato modificato da una serie di riforme pensate per tenere in equilibrio il sistema previdenziale, che hanno via via aumentato l’età per poter accedere alla pensione e ridotto l’entità della pensione.
Alla luce di queste tendenze, è plausibile affermare che le pensioni pubbliche future non basteranno per mantenere uno stile di vita simile a quello che si aveva nella fase lavorativa.
Per farsi un’idea di quanto sarà la propria pensione futura bisogna far riferimento al tasso di sostituzione (se vuoi approfondire, leggi Che pensione avrò? Il tasso di sostituzione e la stima della pensione futura ), ossia la percentuale che stima il rapporto tra l’importo del primo assegno pensionistico e l’ultimo reddito percepito. Per rendersi conto della situazione, basti pensare che il tasso di sostituzione di un lavoratore dipendente, che già oggi è di circa il 70%, è destinato a scendere ulteriormente nei prossimi anni.
Diventa quindi importante, soprattutto per le generazioni più giovani, trovare un modo per integrare l’assegno pensionistico pubblico.
Come fare per integrare la pensione pubblica?
Una risposta a questa esigenza arriva dalla previdenza complementare. Aderendo ad un fondo pensione è infatti possibile costruire la propria pensione complementare e innalzare di alcuni punti percentuali il valore del proprio tasso di sostituzione atteso.
Quando si parla di previdenza integrativa, però, il fattore tempo è cruciale: prima si aderisce ad un fondo pensione e maggiore sarà la somma che si potrà accumulare nella propria posizione individuale.
La somma accantonata nel fondo pensione diverrà, al momento della pensione, una rendita integrativa, che verrà erogata ogni mese e affiancherà l’assegno pensionistico pubblico.
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