#OGGIPARLIAMOCON Valentino Baroni dell’Agenzia Axa Assicurazioni Baroni Assicurazioni S.n.c. di Treviglio (Bg) per scoprire attraverso un percorso fatto di ricordi, valutazioni e progetti, la persona che si nasconde dietro al professionista. Buona lettura.
Nome?
Valentino Baroni
Agenzia?
Agenzia Axa Baroni Assicurazioni Snc di Treviglio, in provincia di Bergamo. È stata fondata da mio padre nel 1973 quindi quest’anno festeggiamo i nostri primi 50 anni.
Soci?
Siamo io e mia sorella.
Da quanti anni fai l’agente assicurativo?
Sono diventato agente nel 2014 ma lavoro in agenzia dal 1997.
Che lavoro volevi fare “da grande”?
Sono laureato in architettura e per un breve periodo ho anche fatto l’architetto ma poi il richiamo del DNA ha avuto la meglio. Sono figlio d’arte. L’agenzia inizialmente era a conduzione familiare e quindi il passaggio di testimone è stato molto naturale.
Quando hai capito che questo era il tuo mestiere?
Non c’è stato un momento particolare. Come dicevo prima, ho sempre frequentato l’agenzia: durante l’università, lavoravo con mio padre come subagente e, appuntamento dopo appuntamento, mi sono innamorato di questa professione. Non c’è stata una scintilla, un colpo di fulmine… direi più un richiamo di sangue.
Oltre a essere un agente assicurativo sei anche?
Sono un architetto, infatti appena sono entrato in agenzia come agente ho fatto un vero e proprio restyling degli uffici. In meno di 10 anni ho già fatto tre ristrutturazioni! Ma, principalmente, sono un padre: questo lavoro mi impegna molto e quel poco tempo libero che mi rimane, cerco di dedicarlo a mia figlia.
Cosa ti fa sentire davvero “protetto”?
La possibilità di lavorare con una grande azienda e di avvalermi di collaboratori con i quali posso sempre confrontarmi in maniera costruttiva.
Qual è il rischio più grosso che hai corso?
Data la mia professione devo dire che non ho mai corso grossi rischi. La mia esperienza mi permette di affrontare ogni situazione con la giusta calma e razionalità. In generale, sia caratterialmente che professionalmente, cerco di essere sempre molto prudente.
Il tuo più grande successo?
Dal punto di vista professionale, essere riuscito a far crescere l’agenzia non solo dal punto di vista dei numeri ma anche sul piano umano. Siamo un gruppo formato da tanti giovani che sono cresciuti proprio all’interno dell’agenzia e che quando sono arrivati erano dei neofiti. Oggi siamo cresciuti insieme, condividiamo tutta una serie di valori, dalla trasparenza, alla correttezza, all’onestà e al rispetto.
Qual è il tuo superpotere nel tuo lavoro?
Penso che sia la trasparenza e l’onestà intellettuale a fare la differenza, specialmente in ambiti territoriali piccoli come quelli in cui opera la mia agenzia da ormai cinquant’anni. Nessun superpotere dunque, ma la capacità di ascoltare e di affrontare eventuali problematiche che si possono creare con tutta la trasparenza possibile.
Perché un cliente dovrebbe affidarsi a te?
Perché ci impegniamo a fornire assistenza al cliente e a essere sempre disponibili sia telefonicamente che fisicamente, sia in sede che direttamente presso il cliente in difficoltà. Insomma, abbiamo un’attenzione nei confronti del cliente che fa la differenza.
Ci racconti quel giorno in agenzia che proprio non puoi dimenticare?
Quel giorno che sono andato a un appuntamento con un cliente per fare una polizza del ramo auto e sono uscito con un contratto da più di 5 milioni di euro. Un successo professionale che mi ha molto gratificato.
Descrivi la tua città in 3 parole
È una cittadina piccola con ambizioni da grande città
Hai un posto del cuore della tua zona/paese/città? Quale?
Io sono di Caravaggio e lì ho un posto del cuore: il santuario. Per arrivarci, devi percorrere un lunghissimo viale alberato di castagni avvolto nel silenzio e nella quiete.
Qual è il momento più bello della giornata in agenzia?
Ogni momento di confronto con la mia squadra.
Com’è cambiata la tua professione dall’inizio a oggi?
È cambiata tanto non solo la mia professione ma anche la conoscenza assicurativa dei clienti che oggi hanno accesso a tutte le informazioni di cui hanno bisogno in modo facile e veloce grazie a internet.
Tra gli strumenti digitali che la tua azienda ti mette a disposizione quali sono quelli che preferisci?
Lato clienti l’app MyAXA perché ha un sistema molto intuitivo per tenere sotto controllo tutta la situazione assicurativa: puoi controllare l’andamento dei tuoi investimenti e, in caso di emergenza, puoi contattare la centrale operativa con un click.
Quanto usi i social nella tua professione?
I social sono molto importanti: usiamo in particolar modo Facebook per promuovere nuovi prodotti e comunicare a clienti e potenziali clienti le piccole campagne che vengono fatte durante l’anno e LinkedIn per entrare in contatto con nuove risorse.
Come vedi la tua agenzia tra 10 anni?
Tra 10 anni dovremo fare un grosso passo avanti per diventare sempre più grandi. Stiamo investendo tanto nella specializzazione e nella formazione di figure dedicate per ogni ambito assicurativo perché i settori assicurativi stanno diventando tantissimi e quindi è sempre più difficile riuscire a essere multitasking. Inoltre, bisogna investire sull’assistenza clienti e, di conseguenza, sulla gestione sinistri. Puntiamo a gestire tutto l’iter di un sinistro, dalla sua apertura alla sua liquidazione, internamente con persone dedicate solo a quello. È un passaggio molto importante perché crea vicinanza con il cliente e ci permette di essere un punto di riferimento che coordina tutte le fasi di un sinistro.
Qual è il trend del futuro dell’assicurazione?
L’Italia è uno dei paesi europei meno assicurati quindi c’è ancora tanto lavoro da fare, soprattutto lato cliente: il cliente deve essere educato e dobbiamo creare assistenza per spiegare quali possono essere i nuovi disagi che la vita moderna può creare. In quest’ottica negli ultimi anni sono nate polizze contro il Cyber risk.
Che consiglio daresti a chi vuole diventare un agente assicurativo?
Oggi più di prima serve tanto impegno e dedizione. La parte più facile del nostro mestiere è vendere polizze, la parte più difficile è venderle bene. Per questo bisogna concentrarsi sull’assistere il cliente perché, quel pezzo di carta che gli abbiamo venduto può fare la differenza nel momento del bisogno.
Se fossi un colore quale saresti?
Grigio come la grafite della matita dell’architetto.
Ascolta dalle parole di Valentino gli highlight dell’intervista!
