La visita senologica è una visita specialistica che viene effettuata dal senologo. Si tratta di un esame non invasivo e completamente indolore: non occorre nessuna strumentazione per eseguirla.
Prima di procedere alla palpazione dei seni, il senologo raccoglie l’anamnesi della paziente e indaga sulla sua storia familiare per tenere conto di eventuali casi di ereditarietà delle neoplasie alla mammella. Lo specialista valuta anche lo stile di vita della paziente, con particolare attenzione alla sedentarietà, all’alimentazione e alle cattive abitudini come fumo e alcool. A essere tenuti in considerazione sono anche gli eventi rilevanti della storia clinica della paziente, con particolare riferimento a:
- Aver partorito
- Aver allattato.
Durante la visita il senologo palpa il seno destro e il seno sinistro per effettuare un esame clinico della mammella. Successivamente, esegue un controllo sui linfonodi della zona per valutare se sono ingrossati o reattivi. L’assenza di noduli e di anomalie a carico dei linfonodi permette allo specialista di escludere un tumore al seno che, ad oggi, è la neoplasia con maggiore incidenza tra la popolazione femminile. Si stima infatti un’incidenza del 35% nelle donne tra i 45 e i 65 anni.
Se invece lo specialista riscontra un nodulo sospetto o si trova in presenza di un sintomo a rischio, prescrive degli esami diagnostici di approfondimento, ulteriori a quelli di routine. È bene ricordare, infatti, che la sola visita non basta. Tumori in forma iniziale o molto piccoli non possono essere identificati con la sola palpazione. È pertanto indispensabile integrare la visita senologica con esami diagnostici specialistici.
Quando fare la visita senologica
In assenza di fattori di rischio, generalmente, gli specialisti suggeriscono di effettuare la prima visita senologica intorno ai 30 anni e di abbinare alla visita anche un’ecografia del seno. Fino ai 40 anni, ecografia del seno e visita senologica diventano quindi parte dell’abituale routine di prevenzione femminile e vengono effettuate come screening con cadenza annuale.
Dopo i 40 anni, oltre alla visita senologica e all’ecografia del seno, si consiglia di aggiungere agli esami diagnostici per la prevenzione delle neoplasie della mammella anche la mammografia.
A scopo preventivo, è sufficiente, quindi, eseguire una visita senologica ogni anno ma è bene non trascurare mai la presenza di eventuali campanelli d’allarme, tra cui:
- Comparsa di noduli
- Mammelle arrossate
- Mammelle infiammate
- Dolore al seno
- Pelle ispessita nella zona del seno
- Secrezioni acquose dal capezzolo
- Sangue dal capezzolo
- Capezzolo retratto.
In presenza di uno o di più campanelli di allarme, è bene rivolgersi subito al proprio senologo ed effettuare una nuova visita specialistica e gli esami diagnostici che il professionista riterrà più opportuni, per scongiurare il rischio di tumore.
È fondamentale portare con sé alla visita tutti gli esami precedenti per aiutare lo specialista a formulare una diagnosi accurata e valutare l’evoluzione del tempo di eventuali zone sospette.
Le patologie che si possono individuare con la visita senologia
La visita senologica è indicata per valutare tutte le malattie del seno, in particolar modo per verificare l’eventuale presenza di un tumore alla mammella. Grazie a questa visita è possibile riscontrare, inoltre, eventuali fattori di rischio che potrebbero richiedere un approfondimento diagnostico.
I principali segni di una neoplasia del seno che possono emergere durante la visita sono:
- Presenza di un nodulo duro e irregolare
- Presenza di un nodulo fisso (non mobile)
- Areola del capezzolo ritratta
- Presenza di secrezioni acquose
- Sangue dal capezzolo.
Pur in presenza di un rischio, come abbiamo visto, la sola visita non basta e sarà necessario eseguire degli esami diagnostici per poter giungere ad una diagnosi certa. Gli esami diagnostici di primo livello che permettono di diagnosticare un tumore al seno sono:
- Ecografia mammaria
- Mammografia.
L’ecografia mammaria permette di valutare lo stato dei seni e di riconoscere le formazioni nodulari di natura liquida e solida.
La mammografia è, invece, una radiografia del seno che permette di identificare anche noduli molto piccoli o ad uno stato iniziale. Può essere effettua anche avvalendosi della tecnologia 3D (in questo caso viene chiamata Tomosintesi).
Se i sospetti vengono confermati dai risultati di ecografia e mammografia, potrebbe rivelarsi necessaria un’agobiopsia mammaria, un esame istologico che serve a comprendere la natura di una lesione sospetta.
Visita senologia e prevenzione: perché è importante fare l’esame
La visita senologica insieme all’ecografia mammaria, e alla mammografia dopo i 40 anni, è una preziosa arma di prevenzione femminile nella lotta al tumore al seno.
In Italia, ogni anno vengono diagnosticati più di 55.000 nuovi casi di neoplasia alla mammella. Grazie alle diagnosi precoci e ai progressi fatti in questo campo però, la mortalità di questa forma tumorale è in notevole calo.
È importante effettuare la visita senologica poiché rientra tra quelle sane abitudini di prevenzione che possono ridurre il rischio di tumore e soprattutto ridurre i tempi diagnostici con una forte impatto sulla cura e sulle condizioni di vita della paziente.
La prevenzione del tumore al seno è fondamentale e si articolare in tre punti di primaria importanza:
- Curare il proprio stile di vita
- Sottoporsi a controlli regolari
- Tenere in considerazione i fattori genetici.
Prevenzione vuol dire anche adottare uno stile di vita sano, smettere di fumare, ridurre il consumo di alcol e grassi, praticare un po’ di movimento e una regolare attività fisica. E, in presenza di fattori di rischio, aumentare i controlli e ridurre la durata temporale tra un controllo e l’altro.
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Fonti
https://www.materdomini.it/visite-ed-esami/visita-senologica/