Le recenti riforme pensionistiche hanno modificato le modalità di accesso alla pensione e di calcolo dell’assegno. Per questo oggi in molti ci chiedete nei commenti: “Quando posso andare in pensione?” “Quanto prenderò di pensione?”
Le risposte ci sono e si trovano sul sito dell’INPS, ma non sempre sono facili da scovare. Per questo vi evitiamo la fatica di cercare le tabelle e ve le proponiamo in modo più “digeribile” qui sotto.
Inoltre on-line esistono numerosi motori di calcolo per stimare quando e con quanto poter andare in pensione: clicca qui per provarne uno.
Per fare chiarezza abbiamo diviso il post in tre punti:
1) Quando — 2) Quanto — 3) Come
1) Quando – Ecco i requisiti per andare in pensione nel 2015
— Dipendenti pubblici
Pensione di vecchiaia
Uomini e donne – nel 2015 con 66 anni e 3 mesi di età (con almeno 20 anni di contributi)
Clicca qui per scaricare la tabella completa fino al 2050 per la pensione di vecchiaia dei dipendenti pubblici
Pensione anticipata
Donne – nel 2015 con 42 anni e 6 mesi di contributi
Uomini – nel 2015 con 42 anni e 6 mesi di contributi
Uomini e donne assunti dal 1/1/1996 in possesso di anzianità contributiva minima di 20 anni e importo minimo pari 2,8 volte l’assegno sociale – nel 2015 con 63 anni e 7 mesi di età
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Clicca qui per scaricare la tabella completa fino al 2050 per la pensione anticipata dei dipendenti pubblici
— Dipendenti Privati
Pensione di vecchiaia
Donne – nel 2015 con 63 anni e 9 mesi di età (con almeno 20 anni di contributi)
Uomini – nel 2015 con 66 anni e 3 mesi di età (con almeno 20 anni di contributi)
Clicca qui per scaricare la tabella completa fino al 2050 per la pensione di vecchiaia dei dipendenti privati
Pensione anticipata
Donne – nel 2015 con 41 anni e 6 mesi di contributi
Uomini – nel 2015 con 42 anni e 6 mesi di contributi
Uomini e donne assunti dal 1/1/1996 in possesso di anzianità contributiva minima di 20 anni e importo minimo pari 2,8 volte l’assegno sociale – nel 2015 con 63 anni e 7 mesi di età
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Clicca qui per scaricare la tabella completa fino al 2050 per la pensione anticipata dei dipendenti privati
— Lavoratori e lavoratrici autonomi
Pensione di vecchiaia
Donne – nel 2015 con 64 anni e 9 mesi di età (con almeno 20 anni di contributi)
Uomini – nel 2015 con 66 anni e 3 mesi di età (con almeno 20 anni di contributi)
Clicca qui per scaricare la tabella completa fino al 2050 per la pensione di vecchiaia dei lavoratori autonomi
Pensione anticipata
Donne – nel 2015 con 41 anni e 6 mesi di contributi
Uomini – nel 2015 con 42 anni e 6 mesi di contributi
Uomini e donne assunti dal 1/1/1996 in possesso di anzianità contributiva minima di 20 anni e importo minimo pari 2,8 volte l’assegno sociale – nel 2015 con 63 anni e 7 mesi di età
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Clicca qui per scaricare la tabella completa fino al 2050 per la pensione anticipata dei lavoratori autonomi
Aliquote Artigiani e Commercianti
Clicca qui per visualizzare le aliquote relative a queste professioni
2) Quanto – Ecco come si calcola la pensione nel 2015
On-line esistono numerosi motori di calcolo per stimare l’ammontare della propria pensione: clicca qui per provarne uno.
Il sistema di calcolo della pensione che si applica alle vecchie generazioni è diverso da quello applicato alle nuove. I lavoratori privati, pubblici e autonomi sono divisi in tre gruppi in base all’anzianità maturata alla data del 31/12/1995:
- almeno 18 anni di contributi, l’assegno pensionistico sarà calcolato con un sistema misto, cioè retributivo per l’anzianità maturata sino al 31/12/2011 e contributivo per il periodo successivo;
- meno di 18 anni di contributi, l’assegno pensionistico sarà calcolato con un sistema misto, cioè retributivo per l’anzianità maturata sino al 31/12/1995 e contributivo per il periodo successivo;
- zero contributi al 31/12/1995, l’assegno pensionistico sarà calcolato con il sistema contributivo, che si basa su quanto versato nel corso della vita lavorativa.
Se vuoi avere ulteriori informazioni clicca qui per approfondire
Nel 2015 le pensioni aumenteranno come segue:
Trattamenti minimi
Con l’incremento dello 0,30% (si tratta di un indice provvisorio, che potrebbe scendere ancora) l’importo del trattamento minimo sale da 500,88 a 502,38 euro al mese. Con l’aggiornamento Istat, sale anche l’assegno sociale, la rendita assistenziale corrisposta agli ultrasessantacinquenni privi di altri redditi, introdotta dalla riforma Dini (legge n. 335/1995) in sostituzione della “vecchia” pensione sociale: passa da 447,17 a 448,51 euro al mese (un euro in più fa sempre comodo!). Mentre la pensione sociale, ancora prevista per i titolari della stessa alla data del 31 dicembre 1995, raggiunge 369,62 euro al mese.
Sopra il minimo
Dato per scontato che l’indice d’inflazione si fermerà allo 0,30%, gli aumenti di gennaio 2015, saranno così articolati:
* più 0,30% (ossia l’aliquota intera dell’indice Istat) per gli importi di pensione mensile sino a 1.503 euro, tre volte il trattamento minimo di dicembre 2014;
* più 0,285% (95% dell’indice Istat) per gli importi compresi tra 1.503 e 2.004 euro;
* più 0,225% (75% dell’indice) per gli importi compresi tra 2.004 e 2.505 euro;
* più 0,15% (50% dell’indice) per gli importi compresi tra 2.505 e 3.006 euro.
Per le pensioni di ammontare superiore 3.006 euro
La rivalutazione sarà dello 0,1355%, (il 54% dell’indice Istat) e si fermerà comunque a 3.006: un aumento di fisso di 4,05 euro. Va precisato, sempre che ce ne fosse bisogno, che parliamo di cifre al lordo dell’Irpef.
3) Come – Ecco come si richiede la pensione
La pensione di vecchiaia decorre dal primo giorno del mese successivo a quello nel quale l’assicurato ha compiuto l’età pensionabile.
La domanda di richiesta della pensione si presenta esclusivamente attraverso uno dei seguenti canali:
- web – la richiesta telematica dei servizi è accessibile direttamente dal cittadino tramite PIN attraverso il portale dell’Istituto (http://www.inps.it); Qui abbiamo spiegato come ottenere il PIN
- telefono – chiamando il Contact Center integrato al numero 803164 gratuito da rete fissa o al numero 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico, abilitati ad acquisire le domande di prestazioni ed altri servizi per venire incontro alle esigenze di coloro che non dispongono delle necessarie capacità o possibilità di interazione con l’Inps per via telematica;
- enti di Patronato e intermediari autorizzati dall’Istituto, che mettono a disposizione dei cittadini i necessari servizi telematici.
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