Arriva la stagione e tutti vanno a sciare. Senza sapere, forse, che il primo italiano a usare un paio di sci pare sia stato il sacerdote Francesco Negri, che raggiunse la Lapponia nel 1663 toccando Capo Nord. Nel suo libro di memorie Viaggio settentrionale, racconta di “due tavolette sottili, che non eccedono in larghezza il piede, lunghe otto o nove palme, con la punta alquanto rilevata per non intaccar la neve”. In effetti, prima di essere un attrezzo da sport o piacere gli sci sono stati un mezzo di trasporto con cui si possono percorrere dai 300 ai 400 chilometri al giorno: lo studioso esploratore e premio Nobel Fridtjof Nansen nel 1890 in soli 39 giorni raggiunse la Groenlandia, l’attraversò e arrivò alla Baia di Baffin, in America del nord.
Ma non c’è bisogno di essere così avventurosi per apprezzare, all’arrivo della stagione, una bella discesa imbiancata. E nemmeno sapere che la struttura contemporanea dello sci deve tutto alle intuizioni e le innovazioni tecniche che furono realizzate da Mathias Zdarsky, un eclettico pittore-inventore che alla fine dell’Ottocento accorciò gli sci che erano di oltre 3 metri agli attuali a 1,80 sperimentando più di 180 tipi di attacchi di cui ne brevettò 25. Il più funzionale era il Lilienfelder, dal nome del suo villaggio, che impediva al piede di scivolare lateralmente e presentava una talloniera di metallo.
Oggi la scelta dei modelli e delle prestazioni, ormai tutte di alto profilo, sono infinite e non c’è che l’imbarazzo di orientarsi tra i mille modelli che sono arrivati sul mercato negli ultimi 15 anni. Posto che se non si è intenditori è necessario affidarsi al consiglio di un esperto, ecco le principali categorie di sci tra cui scegliere:
- All mountain. Confortevoli e facili da condurre, sono adatti a ogni tipo di neve, sia in pista sia fuori a condizione di non pretendere prestazioni estreme. Larghezza media (circa 80 mm) e spatola leggermente più lunga rispetto ai modelli da “corsa” migliorano la tenuta sulla neve molle (per esempio in Primavera) e consentono di curvare con un raggio ragionevolmente stretto senza essere dei campioni. Quanto alla lunghezza, i principianti dovrebbero acquistare sci di 5 cm in meno rispetto la propria altezza, mentre i più esperti potranno andare oltre.
- Race. Sono gli strumenti per gli sciatori professionisti e alla ricerca della prestazione a ogni discesa. Si dividono tra quelli da Slalom Speciale molto sciancrati (la sagoma a forma di arco che caratterizza i fianchi degli sci) e progettati per rapidi e continui cambi di direzione e quelli da Slalom Gigante, più uniformi quanto a larghezza e pensati per grandi velocità e curve ad ampio raggio.
- Free ride. Sono la tipologia adatta a chi vive fuori pista, e spesso su neve fresca. Molti di questi modelli hanno punta e coda molto sollevate dalla neve per favorire il galleggiamento a scapito della tenuta su neve battuta. Per lo stesso motivo vengono spesso consigliate lunghezze anche di 10 centimetri superiori all’altezza dello sciatore.
- Free style. Sono gli sci più specializzati, pensati per le acrobazie fuori pista ma anche negli ski park e sono caratterizzati dall’avere punta e coda identiche (in gergo twin tip). In questi modelli è fondamentale la posizione degli attacchi: montati centralmente rendono lo sci adatto alle acrobazie in park, mentre se arretrati lo rendono più adatto all’uso fuori pista.
Detto questo occorre tenere presenti alcuni parametri personali, che completano la lista delle informazioni per scegliere il modello più adatto alle nostre caratteristiche e i nostri obiettivi:
- Peso. A volte sottovalutato, è un parametro fondamentale: se lo sci è troppo flessibile rispetto al peso corporeo, affonderemo nella neve; viceversa un attrezzo troppo rigido non ci permetterà di addomesticarlo a dovere.
- Altezza. A seconda del tipo di sci, cambia il rapporto ideale tra altezza dello sciatore e lunghezza delle lame. In linea di massima quando parliamo di sci per utilizzo tradizionale (cioè non acrobatico) una maggiore lunghezza corrisponde a una sciata più facile ma meno competitiva perché il raggio di curva sarà maggiore e in generale la maneggevolezza ridotta.
- Livello. E’ fondamentale essere sinceri con se stessi e con chi ci segua nell’acquisto. Strumenti ad alte prestazioni richiedono capacità atletiche e tecniche non da tutti. Trovarsi in cima a una discesa impegnativa su un paio di sci che non siamo in grado di domare può essere sgradevole e pericoloso.
- Utilizzo. Poche piste “a cannone” ogni giorno oppure intere giornate nel comprensorio durante la settimana bianca? E’ importante saperlo perché per esempio, più è competitivo l’attrezzo più sarà stancante la discesa, quindi se progettiamo di prendere sempre la prima ovovia la mattina presto e l’ultima la sera tardi è meglio orientarsi verso prodotti meno impegnativi. Inoltre bisogna tenere conto del quando: se siamo sciatori tardo invernali o addirittura primaverili non dimentichiamo di comprare una paio di sci che siano gestibili sulla neve fresca.