Alcuni dati recenti diffusi da Google Trends, mostrano come, nella prima metà del 2022, il termine “sostenibilità” sia stato tra i primi 10 argomenti più ricercati. Ma per far sviluppare la sostenibilità, c’è bisogno di azioni concrete. Secondo un sondaggio di Adiconsum, infatti, nonostante i consumatori italiani siano molto sensibili a questo tema, rimane ancora molto da fare per far capire che la sostenibilità è un processo di cambiamento che vede coinvolti tutti. Dalle plastiche in mare ai rifiuti non differenziati, dallo spreco idrico alle emissioni di CO2, i flagelli del nostro tempo sono parecchi e bisogna correre ai ripari per cercare di minimizzarne le conseguenze catastrofiche. E se per risolvere il danno fatto servono azioni governative, per non peggiorare ulteriormente la situazione basta mettere in pratica alcune piccole accortezze. Tutti infatti possiamo fare la differenza riducendo l’impatto ambientale del nostro stile di vita, a partire da piccole azioni quotidiane.
Ad esempio:
- Spostarsi in modo sostenibile
Muoversi in modo sostenibile è diventato uno dei modi più rilevanti per ridurre le emissioni di carbonio. Preferiamo, quando possibile, la bicicletta all’auto.
Si può poi a seconda dei casi pensare a un’auto elettrica o ibrida o utilizzare l’auto in modo sostenibile scegliendo di condividere i viaggi oppure utilizzandola solo lo stretto necessario e preferendo i mezzi pubblici o le camminate.
- Viaggiare in modo sostenibile
Anche viaggiando si può fare la differenza. Innanzitutto bisognerebbe scegliere se si può un mezzo di trasporto a impatto ridotto: se le distanze lo premettono, per esempio, si potrebbe scegliere il treno al posto dell’aereo. Inoltre, anche la scelta dell’alloggio o del tour operator al quale affidarsi fanno del turista un “turista consapevole”: esistono infatti hotel certificati da enti per il turismo sostenibile e tour operator che sostengono lo sviluppo delle comunità locali.
- Fare la spesa a chilometro zero
Anche il momento della spesa ha un impatto importante sulle emissioni di CO2.
Bisogna puntare sempre su frutta e verdura di stagione proveniente dalle zone in cui abitiamo aiutando così anche le piccole realtà agricole locali e riducendo enormemente l’inquinamento legato al trasporto e alla conservazione dei prodotti.
- Fare attenzione alle etichette
Quando acquistiamo un prodotto, prestiamo sempre attenzione alle etichette. Non solo ci informano sulla sostenibilità dell’azienda che produce il prodotto, ma alcuni marchi certificati bio e Fair Trade sono garanzia che per la produzione del prodotto acquistato non siano stati utilizzati pesticidi dannosi, non solo per l’ecosistema, ma anche per la nostra salute.
- Non sprecare frutta e verdura
Il 14% del raccolto mondiale di frutta e verdura si perde ancor prima di raggiungere il mercato perché non è conforme agli standard estetici imposti dai canali di distribuzione o perché subisce dei danni durante il tragitto tra il campo e la vendita o perché non viene conservato con cura. Esistono, ad esempio, app che permettono di comprare quei prodotti che vengono generalmente scartati perché hanno dei “difetti estetici”.
- Limitare l’uso della plastica
La plastica impiega dai 15 ai 1000 anni per decomporsi, inquina i mari, gli oceani, la flora e la fauna. Nonostante il suo impatto negativo per l’ambiente, la produzione di oggetti in plastica monouso come bottiglie d’acqua usa e getta, carta da imballaggio e polistirolo è sempre più massiccia.
Per ridurre i rifiuti di plastica, si potrebbe scegliere una borraccia in vetro o in alluminio e preferire le borse riutilizzabili biodegradabili ai sacchetti di plastica.
- Acquistare vintage
Il vintage è una moda bella e sostenibile. Bella perché conferisce agli outfit quel gusto un po’ retrò che crea uno stile unico e ricercato, sostenibile perché i vestiti di seconda mano aiutano a produrre meno e quindi anche a inquinare meno.
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