I sintomi del coronavirus senza la febbre
Benessere

I sintomi del coronavirus senza la febbre

Dall’inizio della pandemia causata dalla diffusione del SARS-CoV-2, sono stati evidenziati numerosi sintomi clinici nelle persone infettate che mostrano chiaramente quanto l’infezione causi una malattia complessa, detta Covid-19 (Coronavirus Disease 2019), che non consiste in una mera malattia respiratoria. 

Anche se i sintomi sono aspecifici e la diagnosi differenziale,  comprende una vasta gamma di infezioni, malattie respiratorie e altri disturbi, un’analisi attenta del paziente resta indispensabile per una corretta diagnosi, così come specifiche analisi di biologia molecolare. 

Oltre alla febbre, che è il sintomo più frequente, si può manifestare una sintomatologia multiorgano che coinvolge l’apparato respiratorio, con manifestazione di respiro corto fino ad arrivare a polmonite, sintomi di natura gastrointestinale oppure dermatologici, e anche disturbi di natura neurologica.

Sintomi gastrointestinali del nuovo Coronavirus

Tra i sintomi del Coronavirus senza febbre, troviamo segni di natura gastrointestinale, tra cui diarrea, nausea e vomito che sono stati registrati in circa il 18% dei pazienti positivi. 

Esperimenti di biologia cellulare hanno mostrato che il nuovo Coronavirus è in grado di infettare e replicarsi attivamente nelle cellule dell’intestino, ovvero gli enterociti, e proprio nell’intestino si ha una risposta di tipo infiammatorio attestata dalla presenza del marcatore calprotectina. 

Tali evidenze spiegano perché in un sottogruppo di pazienti positivi al virus sono presenti sintomi di natura gastrointestinale. Inoltre, è stato osservato che è possibile identificare l’acido nucleico del SARS-CoV-2 nei tamponi fecali, anche quando quello nasofaringeo è ormai negativizzato, soprattutto in pazienti che hanno sviluppato diarrea.

Coronavirus e congiuntivite

Le manifestazioni oculari risultano piuttosto comuni nei casi di Covid-19, anche senza febbre. Circa il 30% dei pazienti con infezione da SARS-CoV-2 hanno avuto alterazioni oculari compatibili con la congiuntivite,tra cui iperemia congiuntivale, chemosi, epifora o secrezioni aumentate. 

In rarissimi casi, si sono registrate lesioni oculari più gravi a carico della retina oppure lesioni iper-riflettenti a livello della cellula gangliare, e strati plexiformi interni più prominenti al fascio papillomaculare in entrambi gli occhi.

Perdita di gusto e olfatto

L’ageusia, ovvero la perdita del senso del gusto, e l’anosmia, ossia la perdita dell’olfatto, sono tra i segni caratteristici dell’infezione da SARS-CoV-2

Questi sintomi otorinolaringei, ma che rimandano comunque ad alterazioni di tipo neurologico centrale, sembrano essere molto più frequenti in Europa rispetto all’Asia. Nel nostro Continente, l’87% dei pazienti mostra perdita di olfatto, mentre nel 56% viene segnalata una disfunzione del gusto. 

La durata media delle alterazioni a carico del senso dell’olfatto è di circa 8 giorni e sembra che ne siano più colpite le femmine rispetto ai maschi.

Covid-19, i segnali insoliti che non vanno ignorati

Una lunga lista di sintomi di infezione da SARS-CoV-2 è stata stilata in questi lunghi mesi di pandemia, alcuni dei quali possono risultare aspecifici ed essere condivisi con altre patologie. 

Tra i segni clinici più comuni si enumerano tosse, fiato corto e febbre, mentre tra i quelli più insoliti ci sono quelli che riguardano i sistemi neuromuscolare (mialgia, dolore alle articolazioni e affaticamento), gastrointestinale (tra cui dolore addominale, vomito e diarrea), e quelli dermatologici o neurologici.

Coronavirus, problemi sulla pelle e mal di pancia

In numerosi studi sono state descritte delle manifestazioni cutanee osservate nel contesto di Covid-19. Il fenomeno più importante è rappresentato dai cosiddetti “Covid toes” (“dita da Covid”), ovvero lesioni simili ai geloni che si sviluppano principalmente nelle aree periferiche: mani o piedi. 

Queste lesioni possono essere dolorose, provocare prurito o non dare alcun fastidio e sono da annoverare tra le manifestazioni tardive dell’infezione da SARS-CoV-2. Si ipotizza che le lesioni siano causate da processi infiammatori che interessano le pareti dei vasi sanguigni oppure da piccoli micro-coaguli nel sangue. Tuttavia, non è ancora noto se i “Covid toes” rappresentano un disturbo della coagulazione o una reazione di ipersensibilità.

Ricollegandosi alle manifestazioni di tipo gastrointestinale, alcuni pazienti, risultati poi positivi al SARS-CoV-2, hanno riferito di avere avuto mal di pancia poco prima di sviluppare gli altri sintomi più suggestivi di Covid-19.

Mal di testa, jet lag: il legame tra Coronavirus e stanchezza

Tra le manifestazioni neurologiche più frequenti nei pazienti c’è il mal di testa.

La propensione neuroinvasiva di SARS-CoV-2 è una caratteristica che esso ha in comune con gli altri Coronavirus che infettano gli esseri umani. La neuroinvasione virale può essere ottenuta da diverse vie, tra cui: 

  • il trasferimento trans-sinaptico attraverso neuroni infetti; 
  • l’ingresso attraverso il nervo olfattivo;
  • l’infezione dell’endotelio vascolare;
  • la migrazione dei leucociti attraverso la barriera
    ematoencefalica.

La cefalea risulta essere una delle complicanze neurologiche tardive nei pazienti con Covid-19 in remissione, ma rimane tuttavia un sintomo neurologico aspecifico, così come sonnolenza, vertigini o convulsioni, per i quali va quindi approfondito se siano manifestazioni della malattia stessa oppure no.

Per ultimo, un altro sintomo che i pazienti contagiati dal nuovo Coronavirus hanno riferito è un profondo senso di stanchezza psicofisica ancora prima che i sintomi si manifestino. 

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In collaborazione con pazienti.it

Fonte:

www.mayoclinic.org/diseases-conditions/coronavirus/symptoms-causes/syc-20479963
www.medicalnewstoday.com/articles/can-you-have-coronavirus-without-a-fever

Il Gruppo AXA Italia non risponde dei contenuti degli articoli pubblicati

Scritto da:Newsroom

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