“Veganuary”: dal Regno Unito ritorna la sfida per vivere un mese da vegani  
Alimentazione - Benessere

“Veganuary”: dal Regno Unito ritorna la sfida per vivere un mese da vegani  

Arriva Gennaio e torna il Veganuary: scopriamo in cosa consiste e cosa c’è da sapere sul regime alimentare vegano.

Il primo mese dell’anno porta sempre con sé voglia di novità e di cambiamento. Tra le iniziative che caratterizzano questo momento dell’anno c’è il Veganuary: una sfida nata in Inghilterra nel 2014 ad opera di un’associazione no profit che invita i cittadini a provare la dieta vegana e ad avvicinarsi in modo soft a questo stile di vita, seguendo il regime durante il primo mese dell’anno nuovo.

Dal 2014, il Veganuary ha fatto molta strada: ad oggi, stando ai numeri degli utenti registrati sul sito dell’iniziativa, si contano più di 500.000 persone che hanno raccolto la sfida e che si sono messe alla prova testando il nuovo regime alimentare.

Nel tempo, il concetto di Veganuary continua a diffondersi: solo nel 2020 il termine stesso ha registrato il record di ricerche su Google e ha visto partecipare tantissime star di Hollywood che hanno contribuito in maniera importante ad aumentare la notorietà dell’iniziativa.

Prima di scegliere se prendere parte al Veganuary è però importante valutare con attenzione quali sono i pro e i contro di questo stile di vita, senza mai trascurare il parere di uno specialista.

Dieta vegana: quali sono i pro  

Dietro la scelta di diventare vegani potrebbero esserci, ad esempio, motivazioni di carattere etico e la generale volontà di rispettare la vita animale.

La maggior parte delle persone comincia normalmente con l’adottare uno stile di vita vegetariano, e il veganesimo arriva solo in un secondo momento, quando si decide di eliminare definitivamente dalla propria dieta quotidiana anche tutti gli alimenti ricavati dagli animali. I vegani infatti rinunciano ai derivati animali non solo a tavola ma anche in altri campi della propria quotidianità, ad esempio nella scelta dei tessuti per il proprio abbigliamento.

I pro di questo stile di vita possono essere davvero soggettivi e variano in base alle esigenze del corpo e delle necessità di ogni persona.

In generale, una dieta a base vegetale, basata quindi sul consumo di frutta e verdura potrebbe contribuire a ridurre il rischio di diabete, di malattie cardiache e di sviluppare alcune tipologie di tumore, come segnalato anche dal National Center Insitute.

L’alimentazione vegana potrebbe inoltre influenzare: 

  • I livelli di colesterolo 
  • Lo stato delle infiammazioni 
  • I livelli di insulina 
  • I livelli di glucosio 
  • Il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.

Lo stile di vita vegano fa davvero per tutti? 

Adottare un regime alimentare vegano, tuttavia, potrebbe comportare un apporto insufficiente di alcune sostanze nutritive fondamentali (tra questi, ad esempio, vitamine e sali minerali).  

Per questo, quando si opta per una dieta vegana, è sempre necessario affidarsi al supporto costante di un nutrizionista.  

Recentemente, infatti, l’autrice e giornalista Jayne Buxton ha raggruppato il parere di numerosi specialisti e ricercatori sul tema nella sua pubblicazione “The Great Plant-Based Con: Why eating a plants-only diet won’t improve your health or save the planet” che vuole essere tutt’altro che una critica “anti-vegana”, ma piuttosto un’esplorazione obiettiva dei fabbisogni del corpo umano e di come essi possano variare da persona a persona. 

Inoltre, bisogna considerare che la dieta vegana non è adatta a tutti. Gli esperti tendono a sconsigliare questa tipologia di alimentazione a persone in diverse fasi della propria vita, tra cui:   

• Bambini  

• Donne in età fertile  

• Donne in gravidanza  

• Donne in allattamento   

• Anziani  

• Persone con patologie.  

Sono questi i soggetti più a rischio nell’intraprendere una scelta di vita che esclude completamente tutti i derivati animali dagli alimenti consumati.   

In generale, un altro aspetto controverso dell’alimentazione vegana riguarda la carenza di fondamentali sostanze nutritive: il rischio è che finisca con il privare l’organismo di un’importante riserva di minerali e vitamine.   

Tra i componenti più importanti alla funzionalità del nostro organismo, non presenti nella frutta e verdure e nei cibi vegani, troviamo infatti:  

• Vitamina B12  

• Ferro  

• Zinco  

• Calcio  

• Acidi grassi Omega3.  

Tutte queste sostanze nutritive sono in effetti presenti in alimenti di origine o derivazione animale: escluderle del tutto dalla propria alimentazione vuol dire quindi rinunciare al loro prezioso apporto nutrizionale.   

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In collaborazione con pazienti.it

Fonti

https://www.pazienti.it

https://www.grupposandonato.it

“The Great Plant-Based Con: Why eating a plants-only diet won’t improve your health or save the planet”, Jayne Buxton 

https://progressreport.cancer.gov/prevention/fruit_vegetable

Il Gruppo AXA Italia non risponde dei contenuti degli articoli pubblicati

Pazienti.it
Scritto da:Pazienti.it

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