La pressione alta si verifica quando nelle arterie si riscontra una pressione elevata del sangue.
Non è una malattia; va considerata piuttosto come un fattore di rischio che, con il tempo, può creare danni anche gravi all’organismo umano e favorire, ad esempio, l’insorgenza di patologie cardiovascolari.
La pressione alta, o ipertensione arteriosa, colpisce in maniera indistinta tanto gli uomini quanto le donne. In un gran numero di casi, soprattutto in una fase iniziale, l’ipertensione non provoca alcun sintomo: questo rende complesso individuarla in assenza di un’apposita e ripetuta misurazione.
I sintomi dell’ipertensione
Vengono solitamente distinte due tipologie di ipertensione, quella primaria e quella secondaria.
La primaria colpisce il paziente in maniera diretta. Al contrario, la secondaria è una conseguenza di una patologia già esistente.
Un iperteso potrebbe non accorgersi di avere la pressione alta per un lungo periodo di tempo, perché i valori tendono ad alzarsi in maniera graduale e il corpo si abitua a questa variazione.
Va poi considerato che anche quando i sintomi sono manifesti, la sintomatologia legata alla pressione alta è molto varia e generica: è, quindi, facile che si possa attribuire a cause differenti.
Tra i sintomi più comuni collegati a valori pressori elevati si possono menzionare:
- vertigini;
- stordimento;
- mal di testa;
- vista offuscata;
- visione nera o con elementi di disturbo;
- nausea e vomito;
- sangue dal naso;
- ronzii delle orecchie e acufeni.
In assenza di sintomi, un iperteso si accorge di avere valori pressori alterati soltanto grazie a un controllo di routine o ad una visita medica.
Se il medico riscontra dei valori alti, ripete la misurazione in momenti diversi: è possibile giungere alla diagnosi di ipertensione solo dopo diverse misurazioni eseguite con alcuni intervalli di tempo.
Nell’ipertensione secondaria, invece, oltre ai sintomi della pressione alta primaria, troviamo anche tutti quei sintomi che sono strettamente legati alla patologia iniziale che è causa dell’alterazione dei valori.
Anche se in maniera meno frequente, l’ipertensione può colpire anche bambini e neonati.
Proprio per la sua natura asintomatica e per la difficoltà di comprenderne la sintomatologia, quando manifesta, è importante sottoporsi regolarmente a controlli della pressione.
Solo la prevenzione permette di individuare l’ipertensione e contrastarla, diminuendo i valori pressori e di conseguenza il rischio di patologie cardiovascolari.
Pressione alta: le cause
Perché i valori della pressione iniziano a elevarsi? Anche nell’analizzare le cause dell’ipertensione vanno fatte alcune importanti differenze.
Nel caso di ipertensione primaria (la tipologia più diffusa con circa il 95% dei casi), lo squilibrio dei valori pressori non è generato da una causa identificabile e curabile.
Questa tipologia di ipertensione è spesso determinata da una somma di fattori diversi che concorrono all’alterazione dei valori.
Tra questi fattori ci sono, ad esempio:
- età;
- familiarità;
- sovrappeso;
- alcool e fumo;
- stress;
- vita sedentaria.
L’età avanzata, ad esempio, favorisce il rialzo dei valori pressori anche in assenza di ulteriori patologie.
Un altro fattore importante nell’individuazione delle cause alla base dell’ipertensione è la familiarità, cioè la presenza nella stessa famiglia di soggetti ipertesi.
Anche lo stile di vita influisce in maniera determinante sui valori della pressione. Sovrappeso, obesità e una vita troppo sedentaria possono causare un graduale rialzo dei valori pressori ed esporre il paziente ad un maggiore rischio di sviluppare malattie a carico del sistema cardiocircolatorio.
Le cattive abitudini, come il fumo, l’alcool e una dieta troppo ricca di sale, contribuiscono al rialzo della pressione: al contrario, un’alimentazione sana e bilanciata e un po’ di attività fisica quotidiana, rappresentano un’ottima strategia di prevenzione contro l’ipertensione.
Inoltre, alti livelli di stress, sia fisico che emotivo, riescono a influire sui valori della pressione creando degli squilibri.
Per quanto riguarda, invece, l’ipertensione secondaria per poter comprendere le cause determinanti è fondamentale considerare la patologia principale. Curando la malattia che dà origine alla pressione alta è possibile ottenere benefici sui livelli della pressione arteriosa, come conseguenza.
Anche l’uso e l’abuso di alcune sostanze può interferire con i valori pressori e determinare un innalzamento. Tra le sostanze che possono causare un rialzo della pressione, seppur momentaneo, troviamo ad esempio:
- cortisone;
- spray nasali;
- pillola anticoncezionale;
- liquirizia;
- farmaci antinfiammatori;
- sostanze stupefacenti.
Pressione alta: cosa fare?
È possibile attuare una serie di comportamenti virtuosi in grado di migliorare i valori della pressione arteriosa.
Questo approccio può rivelarsi valido in caso di episodi sporadici di ipertensione, quando la pressione è alta ma non altissima o, ancora, come strategia di prevenzione.
Tra queste buone abitudini, ad esempio, possiamo trovare:
- sana alimentazione povera di sale;
- attività fisica moderata;
- astensione da fumo;
- riduzione del consumo di alcool;
- controllo del peso,
In alcuni casi, però, una modifica delle proprie abitudini può non essere sufficiente per ripristinare valori normali. Dunque, il medico potrebbe prescrivere una terapia farmacologica.
I farmaci contro l’ipertensione sono numerosi e vanno ad agire diversamente in base alle molecole da cui sono composti. Questi farmaci antiipertensivi sono da considerarsi cronici: è molto raro, infatti, che il paziente iperteso, dopo alcuni anni di cura, possa fare a meno dei propri farmaci per regolare i valori della pressione.
Per la prescrizione di questi farmaci, il medico deve valutare attentamente le condizioni del paziente e l’eventuale presenza di altre patologie. Non sempre risulta essere sufficiente un solo farmaco, a volte infatti vengono prescritti degli abbinamenti di farmaci antiipertensivi e trovare la formulazione più indicata ad ogni singolo caso richiede un’indagine accurata.
Monitorare e tenere sotto controllo i valori della pressione è importante anche perché, come abbiamo visto, l’ipertensione può agire per anni anche in maniera asintomatica.
Convivere a lungo con la pressione alta espone l’organismo ad un maggior rischio di ictus e di infarto e mette a dura prova gli organi interni come cuore, cervello e reni.
Inoltre, in presenza di altre patologie come il diabete o il colesterolo alto, l’ipertensione è ancora più pericolosa perché riesce ad agire in maniera più rapida e invalidante.
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Fonti
https://www.humanitas.it/malattie/ipertensione/
https://www.santagostino.it/it/santagostinopedia/pressione-alta
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