Se non ci fossero bisognerebbe inventarli: sono i nonni, amati da figli e nipoti perché, grazie all’aiuto che da sempre danno nella gestione dei più piccoli, sono, da prima che questo termine venisse usato da tutti, i caregiver per eccellenza. Non ci credete? Come avrebbero potuto le neomamme tornare al lavoro dopo la maternità, senza l’aiuto dei nonni che stavano a casa a curare i nipotini? E ancora, quante volte abbiamo risolto il problema cena grazie agli avanzi del pranzo della domenica a casa dei nonni che sfamavano tutta la famiglia per un’intera settimana?
Il 2020 e le restrizioni attuate dal governo per contrastare la pandemia mondiale, ci hanno costretto a fare a meno di loro, relegandoli dentro lo schermo di un computer per videocall e abbracci virtuali. Abbiamo temuto per la loro incolumità, li abbiamo protetti e oggi che i nostri amati nonni sono più fragili, sono loro ad aver bisogno di qualcuno che si prenda cura del loro benessere: insomma sono passati dall’essere caregiver ad aver bisogno dei caregiver.
L’impatto della pandemia
Ma cosa ci ha insegnato la pandemia? Sicuramente che dobbiamo proteggere il bene più prezioso di tutti: la salute, la nostra e quella dei nostri cari. Nel corso del 2020 c’è stato un record minimo di nascite che, sommato all’alto numero di decessi, ha portato a un calo della popolazione di circa 400 mila persone rispetto all’anno precedente. Ma questo eccesso di mortalità non ha comunque arrestato l’invecchiamento del paese: la popolazione over 65 costituisce il 23,5% della popolazione totale contro il 23,2% dell’anno precedente. Anche il numero degli ultraottantenni è aumentato di circa 61mila persone, per cui possiamo dire che l’Italia dopo la pandemia, in linea con i trend europei, si conferma uno dei paesi con età media e aspettative di vita tra le più elevate al mondo. Oggi infatti, con l’aumento dell’aspettativa di vita, più persone vivono oltre i 65 anni e fino a un’età molto avanzata, incrementando in misura considerevole il numero di persone anziane.
Obiettivo: invecchiamento sano e attivo
Come possiamo garantire che questa importante fetta di paese possa conservare salute, dignità e il giusto benessere? Per prima cosa, come insegna l’Organizzazione Mondiale della Sanità dalla fine degli anni 90, bisogna invertire il paradigma spingendo verso un concetto positivo dell’invecchiamento. Insomma l’invecchiamento della popolazione deve essere visto come un’opportunità piuttosto che come un peso per la società. Un invecchiamento sano e attivo infatti permette alle persone anziane di conservare la salute e le capacità funzionali, godendo di uno stato di benessere e vivendo con dignità, senza discriminazioni e con mezzi economici sufficienti mantenendosi attivi e impegnati nella società.
L’importanza della prevenzione
Come abbiamo ricordato più volte in diversi articoli lo stato di salute in età avanzata è il risultato dello stile di vita e delle abitudini che ciascuno di noi ha adottato in gioventù. Per questo, per garantirci un invecchiamento sano, è fondamentale l’adozione precoce di stili di vita corretti e adatti ai cambiamenti connessi con l’età. La prevenzione gioca un ruolo chiave fin dal cosiddetto inizio della vecchiaia, ovvero per tutte quelle persone di età pari o superiore ai 50 anni, ma non basta. Se da un lato, infatti, tutti siamo ormai abituati a ricevere consigli su alimentazione e attività fisica, dall’altro invece, siamo per esempio del tutto impreparati a prevenire uno tra gli incidenti più diffusi tra le persone anziane: le cadute.
Prevenire le cadute
Le cadute sono la causa di molte disabilità che affliggono gli anziani e costituiscono un’importante fattore di rischio che predispone a sviluppare una fragilità. Il rischio di cadute cresce vertiginosamente con l’età. Prevenirle è possibile, sia rafforzando la mobilità e l’equilibrio con attività come il Thai Chi, sia migliorando la sicurezza dell’ambiente domestico che è il luogo dove avvengono il 60% delle cadute.
Prevenire le malattie
Già uno studio del 2011 condotto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva dimostrato che un numero sempre più alto di malattie che colpiscono le persone anziane sono di fatto prevenibili tramite vaccinazione perché la copertura vaccinale è in grado di fare la differenza sia in termini di morbilità che in termini di mortalità, ridimensionando per esempio, la pericolosità dell’influenza stagionale nei soggetti di età avanzata. Per questo è importante prevenire le malattie anche grazie alle vaccinazioni, soprattutto per la popolazione più anziana.
Prevenire la solitudine
La solitudine, l’isolamento e l’esclusione sociale sono importanti fattori di rischio che possono portare a cattive condizioni di salute nelle persone anziane, in particolare in caso di assenza di familiari o di sostegno insufficiente da parte delle famiglie. La solitudine si ripercuote su ogni aspetto della salute e del benessere, dalla salute mentale, al rischio di ricoveri d’urgenza in ospedale dovuti a patologie evitabili, come per esempio gravi condizioni di disidratazione o denutrizione.
Prevenire i maltrattamenti
Sebbene la solitudine sia un fattore di rischio fragilità per le persone anziane, non sempre vivere con qualcuno rappresenta la soluzione migliore. Secondo stime recenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, ogni anno almeno 4 milioni di persone anziane subiscono maltrattamenti, soprattutto fra le mura domestiche, per mano di familiari o badanti. E durante la pandemia i maltrattamenti sono cresciuti in modo esponenziali, come dimostrato dalla Società italiana di Gerontologia e Geriatria che il 15 giugno, in occasione della Giornata Mondiale della consapevolezza del maltrattamento agli anziani ha realizzato un Manifesto per prevenire e combattere questo fenomeno.
Fonti:
https://www.youtrend.it/2021/05/05/limpatto-della-pandemia-sulla-demografia-italiana/
https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwiqoMC3vaHxAhXNxqQKHbHjDIgQFjACegQIBBAD&url=https%3A%2F%2Fwww.salute.gov.it%2Fimgs%2FC_17_pubblicazioni_1847_allegato.pdf&usg=AOvVaw2Rjya0emCSllq8BNWHxVVn
https://www.who.int/ageing/projects/falls_prevention_older_age/en/
https://www.sigg.it/news/presentazione-manifesto-sigg-in-occasione-della-giornata-mondiale-per-la-consapevolezza-del-maltrattamento-agli-anziani/
http://whqlibdoc.who.int/hq/2011/WHO_IVB_11.10_eng.pdf
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