Un investimento si considera illiquido quando il suo smobilizzo richiede tempi elevati qualora si voglia raggiungere una condizione di prezzo “favorevole”. In altre parole, la vendita del titolo non è immediata e generalmente necessita di un periodo medio/lungo per essere redditizia.
Come specificato nell’articolo sugli investimenti liquidi, la liquidità di uno strumento finanziario dipende da vari fattori, tra cui le caratteristiche intrinseche del titolo, il merito creditizio dell’emittente, le particolarità del mercato di appartenenza del titolo e la durata del prodotto.
Negli ultimi anni gli investimenti alternativi, caratterizzati dall’illiquidità, stanno suscitando molto interesse: il cambiamento dello scenario economico (aumento dell’inflazione, innalzamento dei tassi di interesse, mercati volatili) ha contribuito ad accendere un faro sui prodotti finanziari non tradizionali, i quali permettono una maggiore diversificazione del portafoglio e più elevati profitti. Inoltre, tali investimenti sono un valido strumento per mitigare i rischi legati all’inflazione.
Si possono definire illiquidi gli investimenti in immobili, in infrastrutture, in Private Debt, in Private Equity e in Venture Capital.
Immobili e fondi immobiliari
Gli immobili rivestono un ruolo centrale nell’economia di un paese, si pensi ad esempio all’acquisto di un immobile per un uso abitativo, commerciale o agli immobili locati. L’investimento immobiliare può essere effettuato sia direttamente che indirettamente, in quest’ultimo caso avviene attraverso i fondi immobiliari.
I fondi immobiliari, detti anche FIA Immobiliari (Fondi di Investimento Alternativi Immobiliari) sono degli organismi collettivi del risparmio che investono almeno il 66% del loro patrimonio in immobili, diritti reali immobiliari e partecipazioni in società immobiliari. Il capitale di tali fondi, suddiviso in quote sottoscritte dai soggetti investitori, viene gestito da una società di gestione del risparmio (SGR), la quale è un soggetto terzo nei confronti del fondo.
I fondi immobiliari possono avere una durata che va dai 10 ai 30 anni; alla scadenza è previsto il rimborso del capitale e dei dividendi ai possessori delle quote.
Infrastrutture
Per infrastrutture s’intendono le opere strutturali che sono di supporto a tutte le attività economiche e sociali (aeroporti, ferrovie, strade, impianti elettrici e idraulici, acquedotti, rete delle telecomunicazioni…). Per lo sviluppo e il progresso di un paese l’investimento in infrastrutture è imprescindibile, per questo i governi tendono ad allocare le risorse prevalentemente in questo ambito. Da diversi anni il tema delle infrastrutture si sta affermando anche tra gli investitori privati, con l’obiettivo, tra gli altri, di contribuire al raggiungimento della neutralità carbonica.
Private Debt
Il Private Debt è un investimento di tipo obbligazionario emesso da società non quotate sui mercati regolamentati.
Questo tipo di investimento unisce i bisogni di un investitore che vuole raggiungere un determinato livello di guadagno e di una società che è alla ricerca di un credito extra-bancario.
Il Private Debt contribuisce, in modo significativo, alla crescita dei Paesi come l’Italia, il cui tessuto imprenditoriale è caratterizzato dalla presenza di aziende di medie e piccole dimensioni (PMI). Le PMI, dato il loro patrimonio/ dimensione, riscontrano spesso difficoltà di accesso al credito bancario, per tale motivo il Private Debt è uno strumento alternativo e altrettanto efficace per ottenere risorse finanziare.
Private Equity e Venture Capital
Il Private Equity è un investimento azionario le cui azioni sono emesse da società non quotate in mercati regolamentati. L’ investitore, oltre ad immettere risorse, partecipa attivamente alla vita aziendale (apportando know-how e intervenendo nelle decisioni strategiche) con l’obiettivo di migliorare le performance della stessa.
Da non confondere il Private Equity con il Venture Capital: si parla di Private Equity quando le azioni sottoscritte sono di una società già attiva che necessita di capitale per potenziare e ottimizzare il proprio business. Diversamente, l’investitore che investe in Venture Capital sta entrando una startup innovativa, cioè in una società appena nata con un alto potenziale di crescita.
Il Venture Capital ha un rischio più elevato rispetto al Private Equity.
Sicuramente i prodotti finanziari illiquidi, rispetto a quelli tradizionali, possono arrecare all’investitore dei rendimenti importanti. Nonostante ciò, oltre al rendimento, si deve considerare anche il rischio di perdita legato all’investimento, comunemente inteso come il prezzo che si paga per la possibilità di ricevere un determinato guadagno (più alto sarà il profitto atteso maggiore sarà il rischio di perdita).
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