La società odierna sta attraversando una fase di transizione demografica, caratterizzata da un forte calo delle nascite e da un progressivo invecchiamento della popolazione.
A causa di questi fenomeni, assisteremo nel futuro prossimo ad una diminuzione dei lavoratori e ad un aumento delle persone in pensione. Di fronte a questo scenario è facile intuire che il sistema previdenziale italiano, che si basa sul principio della ripartizione (i contributi dei lavoratori di oggi sono utilizzati per pagare le pensioni attuali e i contributi dei lavoratori di domani serviranno per pagare le pensioni future), si troverà sempre più in una situazione di squilibrio.
Per fronteggiare questo sbilanciamento e garantire la tenuta dei conti, sono state intraprese negli ultimi decenni una serie di riforme del sistema previdenziale. Le più importanti sono sicuramente state: il passaggio dal metodo retributivo a quello contributivo e il graduale spostamento in avanti dell’età per poter accedere alla pensione.
Quali sono i requisiti e le modalità per accedere alla pensione oggi?
Le misure per poter accedere alla pensione nel 2024 sono sostanzialmente quelle dello scorso anno. La differenza riguarda alcuni correttivi introdotti.
Pensione di vecchiaia
Anche nel 2024, per accedere alla pensione di vecchiaia è necessario aver raggiunto i 67 anni e aver maturato almeno 20 anni di contributi.
Per questo tipo di pensione non è prevista nessuna finestra di uscita, ossia quel tempo che passa tra la maturazione dei requisiti e il momento in cui viene pagato l’assegno pensionistico.
Per i lavoratori la cui pensione è totalmente calcolata con il metodo contributivo, se l’importo della pensione non supera l’assegno sociale è necessario posticipare il pensionamento, fino a un massimo di 71 anni, età a cui non ci sono vincoli.
Pensione anticipata
Nel 2024 si può accedere alla pensione anticipata con 41 anni e 10 mesi di contribuzione (donne) e con 42 anni e 10 mesi (uomini).
Per questo tipo di pensione la finestra di uscita è di 3 mesi.
Pensione anticipata contributiva
Nel 2024 chi non ha contributi precedenti al 1996 può accedere alla pensione anticipata contributiva raggiunti i 64 anni di età e i 20 anni di contributi.
L’assegno pensionistico di chi accede a questo tipo di pensione non può superare i 2.993,05 euro lordi al mese fino al raggiungimento dell’età per accedere alla pensione di vecchiaia.
Per questo tipo di pensione la finestra di uscita è di 3 mesi.
Anche per questo canale di uscita è necessario posticipare il pensionamento se la pensione supera un limite minimo, pari a 3 volte l’assegno sociale, ridotto a 2,8 per le donne con un figlio e 2,6 per le donne con due figli.
Quota 103
La legge di bilancio 2024 ha confermato Quota 103, che permette l’uscita anticipata dal lavoro con 62 anni di età e almeno 41 anni di contributi previdenziali, raggiungibili anche attraverso il cumulo contributivo.
La misura è rivolta ai lavoratori dipendenti (privati e pubblici), autonomi e parasubordinati iscritti alle forme previdenziali Inps. Sono esclusi i lavoratori di Forze Armate, Polizia, Polizia penitenziaria, Vigili del fuoco e Guardia di finanza.
Quota 103 per il 2024 prevede delle misure restrittive per quanto riguarda:
- le finestre di uscita: i dipendenti del settore privato dovranno aspettare sette mesi e non più tre come nel 2023, per poter ricevere effettivamente l’assegno pensionistico. I dipendenti pubblici, invece, dovranno far passare nove mesi e non più sei come nel 2023
- il sistema di calcolo della pensione: a chi accede a questa pensione anticipata viene applicato interamente il metodo contributivo, che è indipendente dal reddito ed è legato solo ai contributi versati durante la vita lavorativa
- l’ammontare dell’assegno pensionistico: non potrà superare i 2.394,44 lordi mensili, equivalenti a quattro volte il trattamento minimo.
Chi, pur avendo maturato i requisiti, rimane a lavoro, riceve il cosiddetto “bonus Maroni”. L’incentivo consiste nella sospensione del versamento dei contributi a carico del lavoratore, ma non del datore di lavoro che ha l’obbligo di continuare a versare i contributi. La somma di contributi non più versati all’ente previdenziale viene corrisposta al lavoratore in busta paga.
Opzione donna
La misura è stata prorogata anche per il 2024 e permette alle donne che entro il 31 dicembre 2023 hanno compiuto 60 anni di età (59 con un figlio, 58 con due figli) e maturato 35 anni di contributi di poter andare in pensione in anticipo. Le lavoratrici, però, per poter andare in pensione con Opzione donna, oltre ai requisiti anagrafici e contributivi, devono appartenere a una di queste tre categorie:
- essere caregiver, che offrono assistenza da almeno sei mesi a un familiare disabile grave
- avere un’invalidità superiore al 74%
- esser state licenziate o essere dipendenti di aziende in crisi (in questo caso devono avere 59 anni di età e 35 di contributi a prescindere dai figli)
L’assegno pensionistico di chi accede alla pensione con Opzione donna è calcolato interamente con il metodo contributivo.
La finestra di uscita è 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 per le autonome.
Ape sociale
Anche nel 2024 c’è la possibilità di ottenere l’Ape sociale, il sussidio statale che viene erogato fino al momento del pensionamento effettivo e a cui si può accedere raggiunta l’età di 63 anni e 5 mesi. Oltre al requisito anagrafico è necessario anche il requisito contributivo. In particolare, in caso di:
- lavoratori dipendenti che svolgono lavori gravosi sono necessari 36 anni di contributi
- operai edili, ceramisti, conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta occorrono 32 anni di contributi
- lunga disoccupazione, invalidità superiore o uguale al 74%, assistenza a familiari di 1° grado con disabilità grave servono 30 anni di contributi
Per questo tipo di pensione non è prevista nessuna finestra di uscita.
Pensione anticipata per i lavoratori precoci
Anche nel 2024 possono anticipare la pensione i lavoratori precoci, che prima dei 19 anni hanno lavorato per almeno 12 mesi, che hanno almeno 41 anni di contributi e rientrano nelle categorie disagiate valide anche per l’ape sociale.
Per questo tipo di pensione è prevista una finestra di uscita di tre mesi.
Misura previdenziale | Requisiti di accesso | Finestra di uscita |
Pensione vecchiaia | età: 67 anni contributi: 20 anni | nessuna |
Pensione anticipata | contributi: 41 anni e 10 mesi – donne42 anni e 10 mesi – uomini | 3 mesi |
Pensione anticipata contributiva | età: 64 anni contributi: 20 anni | 3 mesi |
Quota 103 | età: 62 anni contributi: 41 anni | 7 mesi – lavoratore privato 9 mesi – lavoratore pubblico |
Opzione donna | età: 60 anni di età (59 se con un figlio, 58 se con due figli) contributi:35 anni Caregiver, con un’invalidità superiore al 74, dipendenti o licenziate da aziende in crisi (59 anni di età e 35 di contributi a prescindere dai figli) | 12 mesi – dipendenti 18 mesi- autonome |
Ape sociale | età: 63 anni e 5 mesi contributi: 36 anni – lavori gravosi32 anni – operai edili, ceramisti, conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta 30 anni – lunga disoccupazione, invalidità superiore o uguale al 74%, assistenza a familiari di 1° grado con disabilità grave | nessuna |
Lavoratori precoci | contributi: 41 anni | 3 mesi |
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