Quando il corpo produce un quantitativo eccessivo di ormoni tiroidei si parla di ipertiroidismo. Questo disturbo, che causa importanti conseguenze sulle funzioni metaboliche, è più frequente nelle donne e si caratterizza anche per una natura ereditaria. Chi soffre di ipertiroidismo ha momenti di intensa sudorazione, nervosismo, alterazione del battito cardiaco e perdita di peso. Il metabolismo subisce uno squilibrio proprio a causa del sovraccarico degli ormoni tiroidei: è frequente che i pazienti perdano peso pur alimentandosi in maniera regolare.
Esistono due diverse tipologie di ipertiroidismo:
- Ipertiroidismo evidente;
- Ipertiroidismo subclinico.
Mentre nella prima forma, la malattia è già in stato avanzato, nella seconda spesso si presenta in modo asintomatico o con sintomi più lievi.
In generale, è possibile convivere senza troppe complicazioni con questa patologia ma la diagnosi e il trattamento dei sintomi è fondamentale per poter affrontare con serenità il percorso di cure ed evitare conseguenze future.
Sintomi dell’ipertiroidismo
L’ipertiroidismo presenta una serie di sintomi diffusi e alcuni sintomi specifici che sono strettamente collegabili alla causa che genera tale disturbo.
I principali sintomi dell’ipertiroidismo sono:
- Perdita di peso;
- Aumento dell’appetito;
- Aumento della pressione;
- Tachicardia, aritmia;
- Ansia;
- Muscoli affaticati;
- Mestruazioni irregolari;
- Sudorazione eccessiva;
- Problemi intestinali;
- Disturbi del sonno;
- Perdita di capelli;
- Tremore;
- Gonfiore al collo;
- Orticaria.
Quando la causa dell’ipertiroidismo è la malattia autoimmune conosciuta come morbo di Graves, è possibile identificare tra i sintomi specifici rilevati dal paziente anche delle complicanze a livello degli occhi che assumono nelle prime fasi della malattia una caratteristica forma sporgente.
Quando, invece, la causa della patologia è, ad esempio, una tiroidite subacuta, è molto frequente che tra i sintomi riscontrati ci siano febbre e dolori muscolari concentrati nella zona del collo.
Le cause dell’ipertiroidismo
Esistono numerose patologie che possono causare un aumento dei principali ormoni della tiroide. Come abbiamo accennato, sicuramente una delle più note è il morbo di Graves. Oltre a questa patologia autoimmune, possono essere causa di ipertiroidismo la presenza di alcuni noduli tiroidei e le infiammazioni della tiroide (tiroiditi) di origine virale, autoimmune o cronica.
Talvolta la causa dell’eccesso di ormoni tiroidei non è una malattia ma deriva dall’assunzione di farmaci, tra cui, i più diffusi sono:
- Interferone;
- Amiodarone;
- Litio;
Naturalmente, anche assumere per via orale una quantità eccessiva di ormone tiroideo può causare fenomeni di ipertiroidismo. Oltre a ciò, è bene ricordare che lo iodio può causare ipertiroidismo e che questa sostanza è contenuta in alcuni farmaci espettoranti e nei mezzi di contrasto utilizzati per risonanze magnetiche e alcune tipologie di tac.
Infine, un’ulteriore, sebbene rara, causa di ipertiroidismo è riscontrare un’iperattività dell’ipofisi. In alcuni pazienti con ipofisi iperattiva, sono stati evidenziati dei livelli in aumento di ormoni tiroidei.
Terapie e cure
Per poter diagnosticare l’ipertiroidismo, lo specialista, dopo aver valutato con attenzione i sintomi, prescriverà un esame del sangue apposito per verificare la funzionalità della tiroide.
Dopo la diagnosi, sarà possibile per il medico individuare la terapia più indicata, tendendo conto delle condizioni generali del paziente e della gravità della sintomatologia.
In alcuni casi, soprattutto in quelli di ipertiroidismo subclinico, è possibile che non si renda necessaria alcuna cura e che i valori rientrino autonomamente nella norma. Nei casi di ipertiroidismo evidente è, invece, quasi sempre indispensabile procedere con una terapia.
Una volta individuata la causa che dà origine all’ipertiroidismo si interviene in maniera mirata con una terapia farmacologica. I farmaci utilizzati sono soprattutto farmaci beta-bloccanti che riducono gli effetti causati dagli ormoni prodotti dalla tiroide e farmaci che ne limitano la produzione.
In alcuni casi il professionista opta per una terapia con iodio radioattivo per eliminare parte della tiroide, restringendola, e riducendo di conseguenza gli ormoni prodotti. Questo approccio è largamente impiegato ma è controindicato per donne in gravidanza o allattamento e per pazienti con problemi oculari.
La chirurgia è una soluzione riservata esclusivamente ai casi più avanzati o invalidanti, ad esempio, quando ci si trova in presenza di noduli tiroidei di grandi dimensioni o quando gli approcci farmacologici precedenti non hanno prodotto i benefici sperati. Con la chirurgia è possibile rimuovere una parte o la tiroide nella sua totalità.
Nella maggior parte dei casi la terapia permette di riportare la produzione di ormoni tiroidei a livelli normali e di tenere sotto controllo i sintomi. L’ipertiroidismo può essere controllato ma se non ci si sottopone a trattamento, ciò può creare conseguenze anche gravi ai danni del cuore e degli altri organi, in particolare di quelli coinvolti nelle funzioni digestive e metaboliche.
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