Definizione semplice
La deduzione e la detrazione rappresentano due modalità operative diverse per riconoscere delle agevolazioni fiscali.
Con la deduzione si ottiene una base imponibile ridotta rispetto al reddito complessivo e, pertanto, sull’onere dedotto non si pagherà l’Irpef.
Con la detrazione si ottiene, invece, un abbattimento dell’Irpef lorda pari ad una determinata percentuale dell’onere detraibile. Sia per gli oneri deducibili che detraibili il Fisco generalmente pone delle soglie entro le quali riconoscere le agevolazioni fiscali. In alcuni casi (come per le spese sanitarie) il Fisco fissa anche delle franchigie entro le quali non è riconosciuta l’agevolazione tributaria.
Facciamo un esempio
Il signor Bianchi è un lavoratore dipendente che aderisce alla previdenza complementare; nell’ipotesi in cui il suo reddito annuo lordo sia di 30.000 euro e che versi un contributo di 1.200 euro, il signor Bianchi calcolerà e pagherà l’Irpef non sul reddito di 30.000 euro ma su una base imponibile di 28.800 euro (30.000- 1.200). L’Irpef statale per il signor Bianchi, quindi, sarà di 7.264 euro anziché di 7.720 euro. Ad esempio:
Il signor Rossi è un contribuente con reddito annuo lordo di 30.000; nell’ipotesi che non abbia onere deducibili, il signor Rossi calcolerà e pagherà l’Irpef su una base imponibile di 30.000 euro pari al suo reddito lordo ed otterrà un’Irpef statale lorda di 7.720 euro. Sostenendo un onere di 2.000 euro detraibile per il 19 per cento, il signor Rossi beneficerà di una detrazione di 380 euro pagando così un’Irpef statale netta di 7.340 euro (7.720 – 380).
Descrizione tecnica
La deduzione comporta una diminuzione del reddito imponibile al quale applicare le aliquote crescenti dell’Irpef. Per determinate spese (donazioni ad organizzazioni non governative, contributi di previdenza complementare, assegni periodici al coniuge in conseguenza di separazione o divorzio) il Fisco riconosce una deduzione dal reddito complessivo per esentare temporaneamente o permanentemente tale spesa ovvero per spostare la tassazione dal soggetto che eroga una somma al contribuente che la percepisce. Con la deduzione si ottiene un risparmio fiscale pari all’aliquota marginale Irpef per l’importo dedotto dal contribuente. A parità di onere dedotto, più alta sarà l’aliquota Irpef applicabile al contribuente maggiore sarà il risparmio fiscale in termini assoluti.
La detrazione comporta, invece, una diminuzione dell’Irpef lorda ottenuta applicando le aliquote crescenti al reddito imponibile. Per determinate spese (spese sanitarie, per ristrutturazioni edilizie) il Fisco riconosce una detrazione pari ad una determinata percentuale (19, 36 o 55 per cento) dell’onere sostenuto. Con la detrazione si ottiene un risparmio fiscale pari alla percentuale detraibile della spesa effettuata.
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