Salute, lavoro e pensioni. E’ il podio scelto dagli italiani secondo la quinta indagine svolta su un campione di 1.200 lavoratori – dipendenti privati, pubblici, autonomi – presentata all’ultimo convegno “Fondi pensione e welfare”. Un evento che ha sottolineato la necessità di informazione e consapevolezza in materia previdenziale, perché il risparmio pensionistico dipende quasi esclusivamente dalle conoscenze e dalle informazioni.
Età pensionabile, il panorama è cambiato
Dall’indagine emergono dati significativi. Se il 25% del campione dichiara ancora di non conoscere il metodo di calcolo della pensione, sull’aspettativa di vita, invece, gli intervistati hanno dichiarato di poter andare in pensione non prima dei 65 anni e anche oltre i 70, mentre sta drasticamente scendendo il numero di chi di prevede una pensione tra i 60/62 anni.
Timori per il futuro
Ma l’altra riflessione centrale riguarda la preoccupazione per il futuro degli intervistati. Rispetto al 2012, nel 2015 il campione evidenzia un aumento consistente delle paure relative alla salute, a causa di malattie o di degenerazione fisica e quindi di non autosufficienza. Un dato in controtendenza, rispetto a quello del 2012 dove era l’aspetto pensionistico a preoccupare maggiormente (rapportato al 2009).
Padoan: migliorare l’informazione
L’intervento del ministro dell’economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, ha sottolineato il ruolo dell’educazione e anche dell’istruzione, fondamentale per colmare informazioni imprecise e incomplete e per correggere la valutazione distorta del sistema pensionistico. Padoan ritiene infatti che il governo dovrà fare uno sforzo maggiore del passato per produrre dati e informazioni rilevanti per mettere i cittadini in condizione di conoscere la materia e le sue specificità, unica strada per fare scelte giuste e aumentare la probabilità di avere benefici. L’altro elemento fondamentale su cui Padoan ha fatto luce riguarda la stabilità del sistema pensionistico.
Italia, un sistema pensionistico stabile in Europa
Secondo il ministro, il nostro è uno dei sistemi più stabili riconosciuto anche dalla Commissione Europea. Padoan insiste così a ribaltare un luogo comune, considerando non solo i punti deboli della nostra economia ma anche quelli forti. Da questa prospettiva, i fondi pensione per Padoan hanno una doppia utilità: migliorano il benessere attraverso una funzione di stabilizzazione e protezione dall’oscillazione dei mercati e utilizzano la flessibilità di modulare gli investimenti, visto che ad oggi i rendimenti minimi dei fondi possono essere moltiplicati attraverso la diversificazione.
Scegliere rendimenti a lungo termine
Nell’economia reale in senso lato, aggiunge il Ministro, i rendimenti a lungo termine sono più alti. Il segmento della macroeconomia si pone la domanda su in che modo la politica economica possa spingere gli investitori verso rendimenti maggiori. Dal momento che il governo considera utili i fondi pensione sta studiando, vincoli di bilancio permettendo, come indirizzarli verso questa propensione a rendimenti più alti a lungo termine. Inoltre il governo si sta impegnando a diffondere un’informazione più chiara e sicura.