Con la firma del Presidente della Repubblica è entrato in vigore il Decreto Legge del 31 agosto 2013, n. 102, “Disposizioni urgenti in materia di Imu, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di Cig e di trattamenti pensionistici».
Nel provvedimento la misura più rilevante (e anche la più discussa) è senza dubbio la cancellazione dell’IMU sulla prima casa: circa 4 miliardi di euro di tasse in meno.
Per far fronte a questo taglio, nel decreto si prevedono varie coperture finanziarie tra le quali troviamo la riduzione del tetto massimo di detraibilità per le polizze vita.
In particolare viene ridotto il tetto massimo di detraibilità delle polizze vita e infortuni stipulate o rinnovate dopo il 2000 che scende dagli attuali 1.291,14 euro a 630 euro per il periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2013;[1]
I fondi pensione tirano un sospiro di sollievo.
La previdenza complementare, invece, non viene toccata dal provvedimento e alla luce di queste ultime norme risulta essere una delle forme di risparmio a lungo periodo più vantaggiosa. Ricordiamo infatti che:
– I contributi versati fino a 5.164 euro sono deducibili.
Anche l’eventuale contributo del datore di lavoro è deducibile dall’ Irpef mentre il TFR non concorre alla formazione dell’importo deducibile. La deduzione massima comporta un risparmio fiscale che oscilla tra € 1.187 e i 2.220 (col versamento annuo di 5.164€);
– agevolazione particolarmente interessante per i giovani lavoratori (assunti dopo il 1 gennaio 2007), dal 6° al 25° anno di permanenza nel fondo esiste la possibilità di dedurre fino al 50% in più della deducibilità di cui non si è usufruito nei primi 5 anni lavorativi (con un limite a 7.746,86 euro annui);
– Anche I contributi versati sul fondo dei familiari fiscalmente a carico sono deducibili fino a 5.164 euro;
Leggi qui tutti i vantaggi dei fondi pensione.
In un periodo non facile per le casse dello Stato il legislatore ha deciso di continuare a “premiare” gli aderenti alla previdenza complementare, continuando a garantire loro un regime fiscale decisamente vantaggioso.
E’ sicuramente un segnale incoraggiante, coerente con le recenti riforme del primo pilastro che rendono sempre più necessaria la creazione di uno zainetto previdenziale personale da aggiungere alla pensione pubblica.
[1]Dall’anno successivo scende a 230 euro a decorrere dal periodo d’imposta 2014. Più che dimezzato, dunque, a partire da quest’anno – e ridotto poi ad un quinto – il vantaggio fiscale di versare i premi di una polizza, strumento cardine del portafoglio di risparmio degli italiani. Una mossa che punta a incrementare le entrate del Fisco per circa 400 milioni per il 2013 e per circa 800 milioni di euro l’anno successivo (a invarianza di mercato)
Il Sole 24 Ore, Saranno le polizze vita a pagare il conto della cancellazione dell’Imu