Update del 13/02/2015
ll 23 dicembre 2014 il Parlamento Italiano ha approvato la manovra finanziaria, chiamata legge di stabilità. La norma, prevista dall’ordinamento giuridico italiano per regolare la vita economica del Paese, reca quest’anno delle importati modifiche anche sulla disciplina della previdenza complementare.
Ok definitivo al Decreto Irpef. Dopo la fiducia, la Camera ha approvato con 322 sì e 149 no l’intervento che vede nel bonus di 80 euro in busta paga e nel taglio IRAP per le aziende dal 20% al 10% le due misure più note.
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Cosa aumenta
Ma la coperta è corta, e se da un lato si diminuiscono le imposte, dall’altro si aumentano:
– confermato aumento dal 20% al 26% della tassazione sulle rendite finanziarie;
– La tassazione dei rendimenti finanziari dei fondi pensione passa dall’11,5% al 20%, con eccezione dei titoli pubblici ed equiparati i cui rendimenti restano tassati al 12,5%. Questo incremento riguarda la rivalutazione dei montanti accumulati nel fondo pensione;
Una nota stonata
Non possiamo fare a meno di osservare che l’aumento dell’imposta sostitutiva è una nota stonata che si inserisce nella generale azione del legislatore volta invece ad agevolare la previdenza integrativa.
Le ultime riforme pensionistiche, in ultimo l’introduzione del sistema contributivo, (la pensione basta solo su quello che si è versato) hanno avuto come conseguenza una pensione pubblica meno generosa per molti italiani. Il legislatore, quindi, ha adottato nel tempo una serie di rilevanti agevolazione fiscali per chi aderisce alla previdenza complementare allo scopo di incentivarne lo sviluppo. Una sorta di premio per chi decide di costruirsi una pensione di scorta. (leggi qui tutte le agevolazione fiscali)
Soltanto pochi giorni fa, il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, intervenendo alla presentazione della relazione annuale della Covip affermava “Sentiamo una grande responsabilità”… “Parliamo di un fenomeno di grande rilevanza, che non si limita alla previdenza, ma all’intero sistema di Welfare”. Secondo il ministro, insomma, è ormai imprescindibile che i cittadini siano attivi nel costruirsi una copertura pensionistica e sanitaria ma, allo stesso tempo, le autorità hanno il dovere di creare i presupposti per un ambiente che possa incentivare iscrizioni e contributi. “Altrimenti, il rischio, è che si ritorni seriamente a parlare di obbligatorietà di adesione”.[1]
La previdenza complementare resta un investimento competitivo
I rendimenti dei fondi pensione di circa 6 milioni di Italiani, saranno tassati al 20% circa e non più all’11,5%. Nonostante ciò i vantaggi della previdenza complementare rispetto agli altri investimenti di tipo finanziario rimangono ben evidenti: più di 6 punti percentuali in meno di tassazione rispetto al 26%, e la deduzione totale fino a 5.164 euro dei contributi versati. (leggi qui tutte le agevolazione fiscali)
Per chi pensa ad investimenti nel lungo periodo, i fondi pensione rimangono un’opzione da prendere seriamente in considerazione.
Immagine di anteprima: courtesy of hywards / FreeDigitalPhotos.net