Con l’arrivo della stagione fredda, le nostre case diventano sempre più calde grazie ai termosifoni, ai caminetti, alle stufette elettriche e agli impianti di condizionamento che, nella maggior parte dei casi, vengono impostati al massimo. Ma qual è la temperatura ideale per non danneggiare la nostra salute?
Senza tornare alle basse temperature delle case di qualche decennio fa, che erano altrettanto dannose perché potevano causare geloni, bronchiti e spesso peggioravano le malattie croniche dell’apparato respiratorio, la temperatura consigliata tra le mura domestiche per un individuo adulto sano è quella tra i 18° e i 19°. Una temperatura domestica che supera nettamente questi valori può essere infatti dannosa per la salute perché gli ambienti troppo riscaldati favoriscono l’insorgere delle malattie respiratorie come mal di gola, tosse e rinite, soprattutto nei bambini e nelle persone anziane. Inoltre, non tutti sanno che maggiore è la temperatura ambientale, e meno l’organismo è indotto a bruciare energia per riscaldarsi con un conseguente incremento del peso corporeo.
Cosa dice la legge
La normativa nazionale fissa a 20 gradi centigradi, con due gradi di tolleranza, la temperatura che non deve essere superata nelle abitazioni, negli uffici, nelle scuole e in tutti gli altri edifici. Questi valori sono considerati ottimali, nella stagione invernale, per la vita quotidiana e le attività lavorative dagli esperti internazionali che studiano il cosiddetto “comfort climatico”. Attenzione, quindi, a non superare i valori di temperatura consentiti dalla legge, anche perché l’abuso dei riscaldamenti è tra le cause dell’inquinamento atmosferico che assedia le nostre città, perché gli ambienti troppo riscaldati producono un maggior quantitativo di PM10.
Come regolare la temperatura
Anche se abbiamo detto che per legge la temperatura all’interno delle case non dovrebbe superare i 20°, gli esperti consigliano di regolare la temperatura a seconda dell’ambiente domestico. In generale, la camera da letto dev’essere la stanza più fresca per garantire una corretta qualità del sonno. Viceversa, in bagno è possibile concedersi qualche grado in più soprattutto quando si fa la doccia.
Come prevedere i danni
Per evitare problemi respiratori, l’aria non deve essere né troppo secca, né troppo umida. Per questo, può essere utile l’utilizzo di un umidificatore. Attenzione però anche al problema opposto: purtroppo ci sono molte case che somigliano a serre tropicali con stanze il cui tasso di umidità supera il 60%. In questo caso, per evitare la proliferazione di muffe e acari, è importante cambiare aria, aprendo le finestre e usando, se necessario, dei deumidificatori. Per non disperdere calore, è sufficiente aprire le finestre per 5 minuti ogni due ore di riscaldamento acceso.
Chi ai termosifoni preferisce i sistemi di condizionamento, deve ricordarsi di effettuare la manutenzione periodica cambiando i filtri evitando così che le muffe possano contaminare tutto l’ambiente rendendolo malsano.
Infine, occhio anche al caminetto che, pur assicurando una bella atmosfera e calore naturale, può diventare una fonte di inquinamento ambientale perché la fuliggine ha le stesse caratteristiche dello smog urbano e può diventare una fonte di irritazione per le mucose.