#OGGIPARLIAMOCON Mauro Marrone dell’Agenzia Agenzia AXA Assicurazioni Marrone S.r.l. di Pescara per scoprire attraverso un percorso fatto di ricordi, valutazioni e progetti, la persona che si nasconde dietro al professionista. Buona lettura.
Nome?
Mauro Marrone
Agenzia?
Agenzia AXA Assicurazioni Marrone S.r.l. di Pescara Aeroporto.
Soci?
Siamo io e mia moglie: lei si occupa della parte amministrativa e io della parte commerciale. Ho aperto la prima agenzia nel 1996 a Scafa, un paesino in provincia di Pescara. Eravamo solo noi due, senza collaboratori. Dopo un po’ di anni abbiamo aperto una nuova sede vicino all’aeroporto di Pescara e oggi abbiamo 12 persone che lavorano con noi.
Da quanti anni fai l’agente assicurativo?
Dal 01 Aprile del 1996 ma ho iniziato a lavorare in agenzia appena laureato in Lettere e Filosofia. Apparentemente, i miei studi sembrano non c’entrare nulla con il lavoro di agente assicurativo ma, in realtà, mi hanno aiutato tantissimo. Ho scelto questa facoltà senza avere un obiettivo preciso, non avevo un lavoro in mente, posso anzi dire che è il lavoro che ha scelto me e non viceversa: pochi giorni dopo la laurea mi sono ritrovato a parlare con l’assicuratore di mio padre che mi ha proposto di fare un’esperienza presso la sua agenzia. Ho iniziato quasi per gioco e invece è diventato il mio lavoro.
Che lavoro volevi fare “da grande”?
Sicuramente non l’insegnante come avrebbe voluto mio padre. Se qualcuno mi chiedesse oggi cosa avrei voluto fare se non fossi diventato Agente assicurativo, gli risponderei il creativo perché, ogni volta che guardo uno spot pubblicitario, cerco sempre di capire cosa c’è dietro, chi lo ha inventato.
Quando hai capito che questo era il tuo mestiere?
L’ho capito fin dalla prima settimana: è un lavoro che mi piace e mi diverte, quindi lo faccio con passione. Per me ogni giorno è un giorno diverso perché, per essere un buon agente devi essere “open minded” e avere tanta fantasia. Non c’è il rischio di annoiarti per la routine.
Cosa ti fa sentire davvero “protetto”?
Sicuramente la prima protezione me la dà la mia famiglia, i miei figli che mi stanno dando tantissime soddisfazioni e mi rincuorano ogni giorno. E poi c’è AXA che è una compagnia che dà ai suoi agenti garanzie sotto tutti i punti di vista, a 360°. Fino a qualche anno fa, si era diffusa tra gli agenti l’abitudine di saltare da una carrozza all’altra, cambiando compagnia non appena si trovava qualcuno disposto a dare provvigioni migliori. Io non ho mai accettato questa logica: sono stato sempre accanto ad AXA perché credo molto nella continuità. Sono convinto che la fidelizzazione sia molto importante e in effetti, ad oggi, sono soddisfatto della mia scelta perché lavoro con una compagnia che mi dà delle garanzie e mi fa sentire protetto.
Qual è il tuo superpotere nel tuo lavoro?
La mia empatia: quando sono con un cliente, non sono lì per vendere ma per parlare, per fare amicizia, per creare una relazione. Mi piace creare una relazione con i miei clienti: non ci riesco sempre, perché siamo tutti diversi, ma con l’80% di loro sono riuscito a creare un rapporto sinergico che va al di fuori del semplice rapporto lavorativo. Ci sono tanti clienti che mi parlano dei loro compagni, dei loro figli, delle mogli, dei mariti. In questo la mia empatia mi aiuta tantissimo perché quando sono di fronte al cliente, riesco a fornirgli una consulenza anche parlando di argomenti che apparentemente non hanno nulla a che fare con le polizze.
Descrivi la tua città in 3 parole
Sole, mare e relax!
Hai un posto del cuore della tua zona/paese/città? Quale?
Il mio stabilimento balneare preferito dove mi sento in vacanza anche quando vado lì a passare semplicemente la pausa pranzo. È il posto dove vado quando mi voglio rilassare.
Qual è il momento più bello della giornata in agenzia?
La mattina quando arrivo e incontro le persone con le quali lavoro. Mi ritengo fortunato perché, dopo il momento difficile che tutti abbiamo attraversato negli ultimi anni, oggi stiamo vivendo una sorta di rinascita e lo vedo nel sorriso di ogni mio collaboratore. Io chiaramente sono il primo che sorride e mi sono accorto che il sorriso è molto contagioso!
Com’è cambiata la tua professione dall’inizio a oggi?
Se 20 anni fa mi avessero descritto il mondo digital di oggi avrei lo avrei scambiato per la trama di un film di fantascienza. Sono partito dalla stampante ad aghi, anzi, addirittura alcune polizze dovevano essere scritte a macchina perché non si potevano stampare. Non c’era internet, non c’erano le mail, c’era solo il fax. Oggi è diventato tutto molto più smart, più semplice. Parallelamente sono cambiate anche le persone e gli atteggiamenti. Nel 1996 non c’era un minimo di mentalità assicurativa, le persone non erano predisposte a pensare ai rischi che potevano correre e di conseguenza alle soluzioni per tutelarsi. Oggi, per fortuna, le cose sono cambiate: le persone sono più preparate e vogliono sentirsi protette.
Tra gli strumenti digitali che la tua azienda ti mette a disposizione quali sono quelli che preferisci?
Penso che tutti gli strumenti digital vadano usati in maniera funzionale, senza abusarne. L’app My AXA è uno strumento relativamente giovane ma molto interessante. Mi sto impegnando per spingere i miei clienti a scaricarla perché solo utilizzandola quotidianamente possiamo capire i suoi punti di forza e renderla sempre più efficiente proprio come è successo con la firma OTP grazie alla quale, oggi, possiamo per esempio sottoscrivere una nuova polizza in tempo reale mentre siamo dal concessionario a comprare un auto.
Come vedi la tua agenzia tra 10 anni?
Questa è una bella domanda! Innanzitutto io ho 58 anni quindi se penso che tra 10 anni avrò 68 anni mi sento male (ride). A parte gli scherzi, la vedo bene: sicuramente più agile, più efficiente e più efficace. Voglio che la mia agenzia sia proiettata verso il futuro con delle proposte innovative e diverse. Tra 10 anni sicuramente non parleremo più assicuratese ma ci confronteremo con i nostri clienti in maniera più smart. Mi conforta pensare che lavorerò con i millennial. Già da gennaio 2023, partirà un nuovo progetto che prevede la creazione di un team composto da 5 ragazzi under 30. Non vedo l’ora di lavorare con la next generation che parla un linguaggio diverso ed è molto più pragmatica di noi boomer, come mi chiama mio figlio.
Qual è il trend del futuro dell’assicurazione?
Credo che si lavorerà molto meno sulle RC auto non solo perché potranno essere acquistate in maniera alternativa, online, in banca o in posta, ma soprattutto perché tantissime persone preferiranno il noleggio all’acquisto della macchina e quindi non avranno più l’esigenza di comprare l’assicurazione perché sarà un servizio già incluso nel noleggio. Noi agenti dovremo spostarci su altri rami, come per esempio il ramo salute che sicuramente si svilupperà tantissimo nei prossimi anni. L’Italia è una delle eccellenze nel mondo in campo sanitario.
Che consiglio daresti a chi vuole diventare un agente assicurativo?
Di studiare tantissimo e di investire il proprio tempo nell’apprendimento e nell’acquisizione del know-how necessario. Col passare degli anni ho imparato che se non si conosce la materia, se non si conosce quello che si sta vendendo, è impossibile avere successo. Quindi la preparazione è fondamentale a prescindere da chi si ha davanti. Bisogna saper rispondere a qualunque domanda per far sì che la trattativa vada a buon fine. Inoltre, per ottenere i risultati, bisogna metterci passione e non abbattersi davanti alle difficoltà che potrebbe incontrare chi inizia questo lavoro da zero, senza un portafoglio di clienti già consolidato.
Se fossi un colore quale saresti?
Giallo… un colore che è energia pura!
Ascolta dalle parole di Mauro gli highlight dell’intervista!