Se è vero come è vero che ad un trentenne lavoratore dipendente basterebbe mettere nel fondo pensione dai 4 ai 7 euro al giorno per raggiungere la stessa pensione di suo padre, ovvero l’80% dell’ultimo stipendio,[1] diventa fondamentale sensibilizzare le nuove generazione al tema previdenziale.
L’ Associazione Italiana per la Cultura Previdenziale (AICP) ha recentemente pubblicato un e-book: “In pensione senza problemi”.
Consiglio a tutti (e soprattutto ai miei coetanei) la lettura di queste pagine dove, in modo chiaro e semplice si cerca di fornire informazioni per una scelta consapevole del proprio futuro previdenziale, colmando un gap di conoscenze che rischia di recare danno ad un’intera generazione.
L’ E- book spiega come la Pensione Complementare sia una scelta volontaria di risparmio per conseguire una rendita a tutela del proprio tenore di vita, quando si concluderà il ciclo lavorativo. Vuol dire costruire nel tempo una Pensione Complementare che si “aggiunge” a quella pubblica. Nei prossimi anni le pensioni erogate dall’INPS saranno sempre più esigue, soprattutto per i Lavoratori più giovani ai quali si applicherà interamente il sistema di calcolo “contributivo” che comporterà una pensione pubblica mensile pari a circa la metà dell’ultima retribuzione percepita. AICP con questo manuale ha voluto introdurre il tema delle pensioni future e dei comportamenti che ogni lavoratore (ma soprattutto il giovane lavoratore) dovrebbe avere per garantirsi una terza età sufficientemente tranquilla.

[1] Un autonomo dovrebbe accantonare nel salvadanaio previdenziale dagli 8 ai 14 euro al giorno per arrivare allo stesso obiettivo, dati ripresi da articolo di Paola Valentini, Milano Finanza, 16-06-2012