Definizione semplice
Il termine inglese spread è tradotto letteralmente in italiano come “scarto”, “margine”, “larghezza”.
Negli ultimi anni viene spesso utilizzato per valutare il livello della crisi che caratterizza l’economia italiana. In questo contesto economico quando si parla di spread non ci si riferisce ad altro che al differenziale tra il rendimento dei titoli di stato italiani con scadenza decennale e quelli tedeschi alla stessa scadenza, indicatore della capacità del nostro paese di far fronte al proprio debito. I titoli di stato emessi e venduti dai diversi paesi rappresentano prestiti da parte di cittadini, banche, istituzioni che gli stati ricevono in cambio della promessa del pagamento di un certo interesse.
Come per qualunque altro investimento anche per i titoli di stato vale la regola della diretta proporzionalità tra il rischio e il rendimento: più è alto il rendimento di un titolo più elevato è il rischio che il prestito sottostante non venga ripagato. Più bassa è la credibilità dello Stato italiano, più alti sono gli interessi che dovrà corrispondere per convincere gli investitori a comprare i propri titoli di Stato, più aumenterà il differenziale con i titoli tedeschi (considerati ad oggi i più affidabili). Tale differenziale, ovvero lo “spread”, tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi rappresenta, dunque, la minore affidabilità dello stato italiano rispetto alla Germania.
Comprare Bund tedeschi significa “accontentarsi” di un rendimento molto basso ma essere quasi certi di ricevere indietro il capitale con gli interessi; comprare Btp italiani significa puntare a un rendimento più elevato confidando che l’Italia non fallirà. Quanto più lo spread aumenta, tanti più interessi lo stato italiano dovrà pagare e tanto meno apparirà economicamente affidabile ed è per questo che in tempi di crisi l’aumento del differenziale tra i rendimenti dei titoli italiani e quelli tedeschi è un variabile tenuta in grande considerazione.
Facciamo un esempio
Con riferimento ai titoli di Stato assumendo che un Btp con una certa scadenza abbia un un rendimento del 7% e un Bund tedesco con la stessa scadenza corrisponda all’investitore un interesse del 3%, allora lo spread, ovvero alla differenza tra i due rendimenti, sarà pari al 4% (400 punti base).
Descrizione tecnica
Il termine spread, inteso come credit spread, rappresenta il differenziale tra il tasso di rendimento di un’obbligazione e quello di un altro titolo (benchmark).
Nei mercati finanziari il rendimento di un titolo può aumentare o diminuire in funzione del grado di fiducia degli investitori/creditori misurabile attraverso eventuali squilibri tra domanda e offerta di titoli.
Premesso ciò l’andamento dello spread può avere differenti chiavi di lettura e identificare:
– una misura del rischio finanziario associato all’investimento nel titolo, inteso come probabilità di recupero del credito da parte dell’investitore. In finanza il rischio e il rendimento sono strettamente legati da relazioni di proporzionalità ovvero quanto maggiore è il rendimento tanto maggiore è il rischio sottostante all’investimento. La conseguenza di ciò è che quanto maggiore è lo spread, tanto maggiore è il rischio connesso all’acquisto del titolo;
– una misura indiretta dell’affidabilità (rappresentata dal rating) dell’emittente di restituire il credito e del relativo rischio insolvenza;
– una misura della fiducia degli investitori nell’acquisto del titolo: maggiore è lo spread, maggiore è il corrispettivo richiesto nel mercato per investire nel titolo e minore è tale fiducia;
– una misura della capacità dell’emittente di collocare le proprie attività finanziarie (nel caso dello stato di rifinanziare il proprio debito pubblico) tramite emissione di nuovi titoli obbligazionari: maggiore è lo spread, minore è la credibilità dell’investitore, maggiore è l’interesse che deve corrispondere per collocare i propri titoli.
Nel caso dei titoli di stato l’andamento dello spread aiuta a identificare lo stato di salute del Paese: se si restringe, significa che il “rischio-Paese” fa meno paura, il contrario se si amplia. La preoccupazione legata all’innalzamento dello spread dei titoli di stato è connessa agli effetti che tale indicatore può avere sul sistema economico nel medio-lungo periodo e all’eventualità che l’innalzamento dei tassi di interesse sul debito, legata alla mancanza di fiducia degli investitori, possano determinare scelte drastiche di politica economica e in casi limite il default o il fallimento dello stato.