Definizione semplice
Il private equity si può definire come un’attività di assunzione di partecipazioni durevoli e rilevanti nel capitale di imprese generalmente non quotate, da parte di investitori finanziari specializzati, con la finalità di accrescere il valore della partecipazione, nel medio termine, per realizzare un consistente capital gain al momento della dismissione della stessa. Secondo la prassi diffusa in Europa, si è soliti distinguere tra Venture Capital, per l’investimento nelle fasi iniziali, e Private Equity, focalizzato sulle fasi avanzate del ciclo di vita di un’impresa.
Descrizione tecnica
a definizione di Private Equity è molto ampia e include nella sua generalità l’attività di investimento nel capitale di rischio di un’impresa non quotata da parte di operatori specializzati, finalizzata allo sviluppo dell’impresa (tramite l’apporto di capitale finanziario e know-how manageriale e tecnico) e alla conseguente realizzazione di un elevato capital gain in fase di dismissione.
Il private equity si può a sua volta suddividere in diverse sottocategorie a seconda delle fasi del ciclo di vita in cui si trova l’impresa target e delle finalità perseguite dall’investimento.
In particolare si distingue tra:
Finanziamento in fase di avvio (early stage financing)
Questa forma prende il nome di venture capital, è finalizzata a supportare l’avvio dell’impresa, compresa la fase di progettazione, ed è normalmente destinata a piccole nuove imprese operanti nei settori ad alta tecnologia. In questa fase la funzione di consulenza o di coinvolgimento diretto nella gestione da parte del “venture capitalist” diviene essenziale.
Gli interventi di venture capital si possono distinguere ulteriormente in:
seed financing: l’intervento del capitale di rischio ha luogo nella fase di sperimentazione del prodotto o di creazione dell’impresa;
start-up financing: l’apporto di capitale di rischio avviene nelle fasi iniziali del processo produttivo del bene (talvolta coperto da brevetto).
Finanziamento dello sviluppo
Questa tipologia riguarda imprese già consolidate e prende la forma di apporto di capitale di rischio (equity) o di sottoscrizione di prestiti obbligazionari convertibili.
Trova spazio di applicazione nelle situazioni in cui il titolare dell’impresa non desidera apportare nuovo capitale di rischio, quando l’impresa non ha i requisiti o non manifesta l’interesse per la quotazione in borsa, o, ancora, quando l’ulteriore ricorso al finanziamento bancario avrebbe come conseguenza l’aumento degli oneri finanziari mettendo a rischio l’equilibrio della struttura finanziaria aziendale.
E’ finalizzato a supportare l’espansione, interna o esterna, o il raggruppamento di società indipendenti.
Finanziamento della fase di maturità
Si riferisce ad imprese rientranti nella fase del ciclo di vita di maturità che presentano, generalmente, una posizione di equilibrio finanziario e reddituale.
Di norma l’operazione di private equity riguarda il riassetto della compagine azionaria dell’azienda target, con il subentro in luogo di altri azionisti. Si tratta di operazioni che, in un primo momento, possono accrescere o meno la dotazione di capitale complessivo dell’azienda. Si distinguono in replacement capital, ossia un ricambio degli azionisti, e buy-out, concernente il cambiamento totale della proprietà.
– Il replacement capital viene effettuato dall’investitore istituzionale nelle situazioni in cui occorra sostituire un socio (di solito minoritario), senza la modifica della posizione dell’azionista di maggioranza; si verifica di norma in occasione di passaggi successori in imprese di famiglia, di smobilizzi da parte di azionisti a carattere meramente finanziario o per dissidi con gli azionisti di maggioranza sulle scelte imprenditoriali. L’intervento della società di private equity garantisce la continuità del funzionamento aziendale e la stabilità dell’azionariato.
– Le operazioni di buy-out riguardano il cambio di proprietà, nel senso di cessione del pacchetto di controllo.
Turnaround
Si tratta di operazioni nei confronti di imprese target che versano in condizioni di difficoltà tale da richiedere modifiche radicali nelle strategie e avvicendamento dei responsabili della conduzione aziendale. Gli interventi che rientrano in questa fase sono finalizzati, di norma, ad allungare l’indebitamento, o ad alleggerirlo spingendo le banche creditrici a convertire i propri crediti in azioni dell’azienda target. In questo genere di operazioni l’intervento della società di private equity, nel capitale dell’impresa target, si accompagna di solito all’impegno di un nuovo gruppo imprenditoriale o di un affiatato gruppo dirigente di solida esperienza.
Le operazioni di turnaround si rivolgono, talvolta, ad imprese sottoposte a procedure concorsuali mirate al risanamento per il tramite di società veicolo appositamente costituite, per acquisire totalmente o parzialmente l’impresa in crisi, anche mediante l’affitto di un ramo o dell’intera azienda.