Per l’assicuratore è infortunio la puntura di un’ape ma non l’incidente automobilistico causato da guida in stato di ebbrezza. E’ infortunio il colpo di sole ma non l’occhio nero rimediato in una rissa da bar. Sì perché l’infortunio è per definizione un evento dovuto a causa fortuita, violenta ed esterna che produce lesioni fisiche obiettivamente constatabili che hanno come conseguenza la morte, un’invalidità permanente o un’inabilità temporanea.
Per consentire l’apertura del sinistro ed eventualmente liquidarlo, l’evento deve essere quindi non prevedibile, immediato e dovuto a una causa esterna al nostro organismo (diverso quindi dall’insorgere di una malattia). Risulta quindi chiaro che una puntura di un insetto è un avvenimento fortuito, violento e dovuto a causa esterna che provoca lesioni fisiche. Al contrario le conseguenze subite in un incidente d’auto guidata da un conducente in stato di ebbrezza non rientrano nella categoria infortuni perché prevedibili.

Solitamente sono considerati infortuni anche l’asfissia, l’avvelenamento, l’annegamento, il congelamento, i colpi di sole o di calore, le lesioni determinate da sforzi, gli infortuni subiti in stato di malore o di incoscienza o gli infortuni subiti in occasioni di tumulti popolari e atti di terrorismo.
Le assicurazioni infortuni coprono i costi che inevitabilmente sopraggiungono in caso di infortunio, per esempio le spese mediche di un intervento chirurgico, la riabilitazione etc. Non solo, queste polizze tutelano l’assicurato che a seguito di un incidente subisce danni che potrebbero dare origine a un’invalidità permanente o temporanea e che comprometta in parte o del tutto la capacità lavorativa.
L’assicurazione può essere stipulata per tutelarsi da eventuali infortuni che possano occorrere durante la guida (Infortuni del Conducente), nel tempo libero (Infortuni Extra-Professionale), durante l’orario di lavoro (Infortuni Professionali) o 24 ore su 24.
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