Nell’ultimo anno, la pandemia ha messo alla prova milioni di persone in tutto il mondo, molte delle quali hanno sofferto di un disturbo dell’umore molto diffuso: parliamo di depressione.
Secondo gli esperti, ad avere i sintomi della depressione sono circa 15 persone su 100. Un numero, quindi, altissimo di soggetti possono manifestare la malattia che risulta più frequente tra i 25 e i 45 anni, colpendo maggiormente il sesso femminile.
Parliamo di un “calo dell’umore”? Purtroppo, no. La depressione clinica, anche detta depressione maggiore, è uno stato alterato dell’umore che tende a protrarsi nel tempo e non è occasionale o solo legato a fattori esterni ed episodici.
Depressione maggiore: i sintomi cognitivi, comportamentali e fisici
Cosa significa soffrire di depressione? Un semplice elenco non basterebbe a dare un’idea completa della patologia che tocca più sfere, influendo negativamente sull’aspetto cognitivo, fisico e sul comportamento.
Partiamo dai sintomi di natura cognitiva. Chi ne soffre accusa una minore capacità di concentrazione e la tendenza a distrarsi. Si innesca, così, un processo di auto-colpevolizzazione: il soggetto sente di avere dei difetti, delle mancanze, di non essere capace e cade in uno stato di tristezza sempre più profonda e di perdita di stima in sé, ritirandosi sempre di più dalla vita sociale.
I compiti quotidiani, anche i più banali, costano fatica, senza raggiungere mai grossi successi.
Da qui i segni di un’alterazione del comportamento.
Si sfoga la frustrazione mangiando o digiunando; si dorme meno bene o si tende all’ipersonnia, l’esatto opposto. Insomma, si passa da un atteggiamento estremo all’altro, manifestando sempre – come costante – un certo nervosismo.
A lungo andare, è il fisico a risentirne. Passiamo, dunque, ai sintomi fisici della depressione.
Si accusano: mal di testa, tachicardia, dolori osteo-muscolari e addominali. Stipsi, diarrea, senso di stordimento, alterazioni del metabolismo.
Di solito, è il medico curante a valutare l’eventuale presenza di una causa organica e, infine, a fare una primissima diagnosi di “depressione mascherata” da altre patologie.
Tutti i sintomi della depressione possono insorgere in maniera acuta o essere presenti in modo costante e più lieve, ed è per questo che chi è vicino a una persona depressa deve prestare sempre la massima attenzione.
Come comportarsi con una persona depressa?
In primis, incoraggiare la psicoterapia. Un percorso psicoterapeutico con uno specialista, infatti, può aiutare il paziente nella gestione dei sintomi ed è fortemente raccomandato dalle principali linee-guida internazionali.
Il caregiver deve poi dare fiducia al depresso, anche condividendo con lucidità le esperienze degli altri, relative alla psicoterapia, che riportano una riduzione dei sintomi, il miglioramento della qualità di vita e, quindi, del funzionamento psicosociale.
Saranno poi gli psicoterapeuti a valutare l’approccio migliore, come:
- la terapia cognitivo-comportamentale;
- la psicoterapia interpersonale.
Aiutare la persona depressa nei compiti quotidiani
Ovviamente, la più grande sfida è capire come stare vicino a una persona depressa, anche nei compiti quotidiani. Il consiglio è di sostenere e dare fiducia, ma non solo.
Ecco alcune azioni da attuare:
- Ascoltare ed essere sempre empatici, ma consapevoli del disagio dell’altro, mostrando la via più positiva e fattibile per qualsiasi cosa.
- Non minimizzare i problemi e dare disponibilità.
- Condividere il proprio tempo con chi soffre di depressione, organizzando anche attività divertenti e piacevoli.
La socialità e la vita attiva sono, infatti, elementi chiave utili a vivere al meglio la condizione di disagio.
Incoraggiare la socialità in chi soffre di depressione
Secondo uno studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B, si è dimostrato quanto l’allegria e lo stare assieme agli altri siano elementi positivi, per chi combatte con la depressione. Non ci sono rischi nello stare vicini a chi è depresso, anzi si è quasi sempre utili.
Un sorriso, infatti, tira l’altro e, a dire del prof. Thomas House dell’Università di Manchester, tra gli autori dell’indagine, alcuni fattori sociali, come il vivere da soli o un’infanzia difficile hanno un grave impatto sulla probabilità di manifestare depressione.
Il supporto sociale è quindi indispensabile per riprendersi e contribuisce alla cura.
Prevedere le future ricadute di depressione
La depressione, purtroppo, è una malattia infima e – seppur superabile, come detto – può tornare. Parliamo di ricadute di depressione.
Prevedere e prevenire le ricadute è necessario. Come fare?
Mantenendo sempre vivo il rapporto con lo psicoterapeuta e adottando dei comportamenti salutari per la mente, come ad esempio:
- Praticare esercizio fisico, da fare anche assieme al partner o agli amici, in grado di rilasciare le endorfine che migliorano l’umore.
- Mantenere un peso ottimale poiché, come dimostrato scientificamente, l’obesità aumenta il rischio di sindromi depressive.
- Imparare a gestire le emozioni, con accettazione e consapevolezza.
- Tenere un diario, dove annotare pensieri e situazioni difficili, per contestualizzarli (scrittura espressiva).
- Mantenere rapporti e socialità, per ottimizzare il benessere mentale ogni giorno.
Chi sta accanto a una persona tendente alla depressione deve spingere a valutare lo stress e contribuire a una vita più leggera e positiva, portando il soggetto colpito dal disturbo a trovare sempre uno scopo e un impegno a cui dedicarsi.
Non sottovalutare il rischio di suicidio nella persona depressa
Come ovvio, non parliamo di situazioni facili. A volte, non basta un sorriso condiviso e non è semplice capire cosa passa nella mente di chi è depresso. Aiutare una persona depressa deve portare il caregiver a non escludere o sottovalutare anche i pensieri e il rischio di suicidio.
Per questo, mai abbassare la guardia e rivolgersi a uno specialista, soprattutto se si ha il dubbio o il timore che possa accadere un avvenimento tanto tragico.
Come stare vicino a un depresso senza dimenticare se stessi
Ultimo punto rivolto ai caregiver.
La serenità è contagiosa ed è per questo che non bisogna mai dedicarsi agli altri dimenticando se stessi. Prendersi del tempo per sé, per riposare o distrarsi, aiuterà certamente a stare più serenamente accanto a chi ha bisogno di un aiuto.
Ottieni una prima diagnosi in pochi minuti: clicca qui.
In collaborazione con pazienti.it
Fonti:
www.mayoclinic.org/diseases-conditions/depression/in-depth/depression/art-20045943
www.healthline.com/health/how-to-help-a-depressed-friend
Il Gruppo AXA Italia non risponde dei contenuti degli articoli pubblicati.