Si stima che in Italia circa il 3% dei bambini soffra del Disturbo da Deficit di Attenzione/ Iperattività (ADHD – Attention Deficit Hyperactivity Disorder).
Come segnalato anche dall’Istituto Superiore di Sanità, il disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività è un disordine neuropsichico che riguarda i bambini e gli adolescenti, i cui segni principali sono l’iperattività e la difficoltà di concentrazione, che si riscontrano generalmente prima dei sette anni di età.
Le cause dell’ADHD non sono ancora del tutto chiare, infatti le ricerche sono ancora in corso, tuttavia, alcuni attribuiscono un legame con la predisposizione genetica o con possibili anomalie in alcune aree del cervello. Anche l’incidenza di fumo e alcol in gravidanza potrebbe costituire un fattore di rischio.
Inoltre, secondo il Center for Disease and Control Prevention, tra gli altri possibili fattori di rischio oggetto di studio potrebbero rientrare anche la nascita prematura o con un basso peso, così come l’esposizione a fattori ambientali inquinanti (come per esempio il piombo) in giovane età o in gravidanza.
Come riconoscere l’ADHD?
Secondo il manuale pubblicato dall’American Psychiatric Association, che contiene le linee guida per aiutare nella diagnosi del disturbo, la sindrome da iperattività/deficit di attenzione oltre a causare disagio e irrequietezza nei bambini, si manifesta principalmente con iperattività, impulsività e disattenzione.
Il disturbo non è sempre facile da diagnosticare e i sintomi potrebbero non essere chiari da riconoscere fino all’età adulta.
La diagnosi è supportata anche su questionari comportamentali; è necessario riscontrare almeno sei dei nove segnali di disattenzione o di iperattività e impulsività, oppure sei per ogni gruppo per avere una diagnosi di ADHD di tipo combinato.
Come gestire la sindrome da deficit di attenzione e iperattività a casa?
Il trattamento dell’ADHD prevede la terapia comportamentale, compresa la formazione per i genitori, ma anche il ricorso a quella farmacologica.
Il parere degli esperti, infatti, è sempre necessario per capire qual è il modo migliore per i genitori di approcciarsi con il bambino iperattivo (attraverso il parent training), non solo perché spesso può essere difficile individuare il comportamento da assumere, ma anche perché ogni bambino ha una sua unicità.
In linea generale, potrebbe essere utile:
• stabilire alcune regole quotidiane da seguire che riguardino, per esempio, la gestione delle attività giornaliere, così come l’organizzazione dei compiti;
• essere chiari e semplici nelle istruzioni;
• cercare di rassicurare il bambino, incoraggiandolo, senza dimenticare il sistema di regole.
Inoltre, il coinvolgimento e la cooperazione anche con le altre figure presenti nella vita del bambino può sicuramente essere d’aiuto non solo per il piccolo, ma anche per i genitori nella gestione del proprio comportamento e quello del figlio.
Pazienza, comprensione, empatia ma anche un po’ di divertimento sono gli ingredienti che non devono mancare.
Come comportarsi a scuola?
I bambini con ADHD necessitano del giusto approccio e delle giuste tecniche di intervento anche a scuola (attraverso il teacher training), dunque è fondamentale che gli insegnanti organizzino strategie e programmi adeguati, volti a:
• valutare in maniera oculata l’attenzione del bambino durante la lezione o quando si
assegnano i compiti;
• dare istruzioni chiare e concise al bambino (magari lasciando che le stesse siano visibili anche in classe);
• fornirgli feedback frequenti;
• organizzare il lavoro in più parti, in modo da intervallare con brevi pause;
• fargli comprendere le conseguenze del suo comportamento;
• bilanciare le punizioni con le ricompense e in ogni caso agire sempre in modo tempestivo quando si vogliono applicare;
• organizzare l’aula in modo da incentivare l’attenzione del bambino (per esempio, sistemando i banchi in modo da riuscire ad osservare il bambino);
• monitorare costantemente il programma e i progressi del bambino.
Anche grazie a un piano di apprendimento personalizzato, che miri al coinvolgimento del bambino attraverso attività stimolanti e all’interazione, l’insegnante potrà cercare di costruire un rapporto costruttivo e motivante per l’alunno.
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In collaborazione con pazienti.it
Fonti:
https://www.erickson.it/it/mondo-erickson/articoli/come-gestire-bambini-iperattivi-casa/
https://www.epicentro.iss.it/deficit-attenzione/
https://www.erickson.it/it/mondo-erickson/articoli/alunni-iperattivi-in-classe-come-gestirli/
https://www.marionegri.it/magazine/adhd#:~:text=Si%20tratta%20di%20un%20disturbo,irrequietezza%20fisica.
https://sospediatra.org/rubriche/bambini-iperattivi-quando-e-il-caso-di-preoccuparsi/
https://www.universoscuola.it/adhd-e-scuola-come-intervenire.htm
https://www.infodata.ilsole24ore.com/2022/08/22/3-bambini-su-100-avrebbero-una-diagnosi-di-adhd-ma-non-abbiamo-dati-reali-ne-di-prevalenza-ne-sui-servizi/?refresh_ce=1
https://www.cdc.gov/ncbddd/adhd/guidelines.html
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