Più del 60% dei giovani italiani, pensando alla pensione nel futuro, prova un sentimento di paura.
Il 34,3% teme di perdere il lavoro e rimanere senza contribuzione mentre il 32,7% teme di avere una fase di precarietà del lavoro con una contribuzione troppo intermittente per garantirsi una pensione dignitosa.
Sono i dati che emergono da una recente indagine realizzata dal CENSIS per COVIP.
Più in generale dall’analisi emerge che I lavoratori italiani in maggioranza (il 46%) pensano alla propria vecchiaia come a un periodo di ristrettezze in cui non avranno granché da spendere. Il 24,5% pensa invece che non potrà scialare ma avrà comunque abbastanza per togliersi qualche sfizio, l’8% pensa che potrà godersi un po’ di serenità anche grazie a buoni redditi, mentre il 21,5% pensa che è tutto molto incerto e non riesce a dare una definizione della vecchiaia che si aspetta.
Infine, il CENSIS ha chiesto agli intervistati quale fosse il tasso di sostituzione atteso.
Come spesso abbiamo ricordato, il tasso di sostituzione, è il dato da prendere sempre in considerazione per valutare la reale situazione pensionistica di ognuno di noi.
In media i 18-34enni si attendono un tasso di sostituzione del 53,6%. Di questi, circa il 30% si aspetta una pensione pubblica di valore inferiore al 50% del reddito.
Un tasso del 50% significa vedere dimezzato il proprio reddito dal giorno in cui si va in pensione.
Una prospettiva sicuramente non allettante per i giovani italiani[1], sulla quale bisognerebbe intervenire per evitare che un’intera generazione si ritrovi in difficoltà.
[1] I fondi pensione possono essere una soluzione per integrare la pensione pubblica e aumentare il tasso di sostituzione, leggi questo articolo per saperne di più.