Il nuovo anno ha portato con sé una lunga serie di aggiornamenti previsti sia dalla riforma Fornero che dalla recente legge di stabilità.
Ecco un riassunto, punto per punto, di tutte le novità.
– Donne settore privato e autonome: 18 mesi in più
E’ ormai risaputo che anche le lavoratrici, come i loro colleghi uomini, dovranno andare in pensione più tardi e l’innalzamento è previsto già dal prossimo anno.
Infatti, la recente riforma delle pensioni, prevede che dal prossimo 1°gennaio 2014 il requisito di vecchiaia per le lavoratrici dipendenti e autonome salirà rispettivamente di 1,5 e 1 anno, fino a raggiungere dopo altre due revisioni (2016 e 2018) il requisito base di 66 anni.
Guarda qui tutte le tabelle
– Uomini settore privato e autonomi: rimangono gli stessi requisiti del 2013
Nel 2014 vanno in pensione con gli stessi requisiti del 2013 (66 anni e tre mesi). I requisiti cambiano nel 2016 con l’adeguamento alla speranza di vita.
– Settore pubblico (uomini e donne) restano i requisiti previsti per il 2013
Si va in pensione ancora nel 2014 e fino al 2015 con 66 anni e tre mesi di eta’. Il requisito andrà adattato alla speranza di vita nel 2016.
– Pensione anticipata, aumentano i requisiti necessari
Per cui, nel 2012 erano richiesti 42 e 1 mese, nel 2013, quando è scattato l’adeguamento alla speranza di vita, bisognava avere 42 anni e 5 mesi 2013 (41 anni e 5 mesi per le donne). Limite che viene elevato di un altro mese nel 2014: 42 anni e mezzo gli uomini e 41 e 6 mesi le donne). Qualora la si chiede prima di aver compiuto i 62 anni, l’assegno viene corrisposto, per la quota retributiva (per l’anzianità maturata sino al 2011), con una riduzione pari all’1% per ogni anno di anticipo; percentuale che sale al 2%, per ogni anno di anticipo che supera i 2.
Leggi la nostra voce sul Glossario della previdenza relativa alla pensione anticipata
– Torna l’indicizzazione
Dopo il blocco di due anni voluto dalla riforma Monti-Fornero, con l’anno nuovo torna in campo l’adeguamento al costo della vita per le pensioni superiori a 1.486 euro lordi al mese (3 volte il minimo), un ritorno comunque in forma limitata che non va oltre i 2.973 euro lordi (6 volte il minimo). Insomma aumenti magri, anche perché nel 2013 il tasso d’inflazione è stato relativamente basso.
Gli aumenti 2014:
- più 1,2% (100% dell’indice Istat) sulle pensioni d’importo mensile sino a 3 volte il minimo di dicembre 2013 (fino a 1.487 euro);
- più 1,08% (95% dell’indice) per quelle d’importo mensile compreso tra 3 e 4 volte il minimo (da 1.487 a 1.982 euro);
- più 0,90% (75% dell’indice) per quelle d’importo mensile compreso tra 4 e 5 volte il minimo (da 1.982 a 2.478 euro);
- più 0,60% (50% dell’indice) per quelle d’importo mensile compreso tra 5 e 6 volte (da 2.478 a 2.973 euro);
- A partire da 6 volte il minimo (2.973 euro al mese) scatta un altro tipo di decurtazione: l’incremento è limitato al 40%, (ossia un aumento dello 0,48%, il 40% appunto di 1,2), ma si applica solo alla quota di pensione che non supera questa soglia. Di fatto, l’aumento viene cristallizzato a poco meno di 15 euro.

– Torna il contributo di solidarietà
Assieme all’indicizzazione è tornato anche il contributo di solidarietà sulle cosiddette pensioni d’oro che la scorsa estate la Corte costituzionale aveva cancellato. Questa volta sarà del 6-12% sugli importi superiori a 6.936 euro lordi al mese (91.251 euro all’anno):
- 6% per la parte eccedente i 90.168,26 euro annui;
- più 12% oltre i 128.811,80 euro;
- 18% per la parte eccedente i 193.217,70 euro annui.[1]
– Aumento aliquote previdenziali per gli autonomi
Nell’ex legge finanziaria è previsto l’aumento delle aliquote previdenziali a carico dei lavoratori autonomi: dal 20 al 22% quella del 2014; al 23,5% quella del 2015; al 24% quella del 2016.
– Arriva la busta arancione
Sarà questo l’anno giusto per l’arrivo della busta arancione? Dopo averlo annunciato più volte, Iniziano a prendere corpo i contorni dell’operazione “busta arancione”, dopo l’annuncio del ministro del welfare Enrico Giovannini che metà dicembre ha dichiarato che i lavoratori riceveranno una stima dell’assegno pubblico che possono aspettarsi.
“Sulla busta arancione arriveranno risposte entro il primo trimestre 2014“. Lo ha detto il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, in un’audizione alla Camera, spiegando che “il caso e’ all’esame di Inps, Covip e dei ministeri di Economia e Lavoro“, e sottolineando come indicazioni definitive arriveranno nel giro di pochi pochi mesi.
– Previdenza complementare, nuovi limiti di accesso
Con l’inizio del nuovo anno si aggiornano le tabelle relative ai requisiti massimi di età per la sottoscrizione di un piano pensionistico complementare. (Fondi pensione aperti o Piani Pensionistici individuali).
Clicca qua per guardare le tabelle con i limiti in vigore dal 01/01/2014.

[1] Corriere della Sera, “Le donne in pensione un anno e mezzo più tardi” 7 gennaio 2014, Domenico Comegna