#OGGIPARLIAMOCON Giuseppe Pinna dell’Agenzia D&P Assicurazioni di Nuoro (NU) per scoprire attraverso un percorso fatto di ricordi, valutazioni e progetti, la persona che si nasconde dietro al professionista. Buona lettura.
Nome?
Giuseppe Pinna
Agenzia?
D&P Assicurazioni di Nuoro. D sta per Dalu che è il cognome di mia mamma e P sta per Pinna che è il cognome di mio padre.
Soci?
La nostra agenzia è come una bottega artigiana: facciamo un lavoro sartoriale sia nell’agenzia di Nuoro che nella sede distaccata di Olbia. Oggi siamo tre soci: io, mio fratello e mia mamma. E poi naturalmente c’è AXA che è il mio braccio destro, è la maglia che porto, che rappresento e che difendo a spada tratta.
Da quanti anni fai l’agente assicurativo?
Sono diventato agente nel 1994.
Che lavoro volevi fare “da grande”?
Continuo a essere un sognatore nonostante sia già diventato “grande” da un po’. Ho sempre voluto fare il pilota di aeronautica. Ho la passione per il volo e mi piace il rigore della carriera militare inteso proprio come disciplina e rispetto delle regole e delle gerarchie… chissà, forse nella mia prossima vita…

Quando hai capito che questo era il tuo mestiere?
Bella domanda: è difficile dire quando lo si capisce perché è un lavoro che fa parte della mia vita da quando sono nato e ritrovo nei miei ricordi d’infanzia. Sono entrato in questo mondo in punta di piedi e me ne sono innamorato perché mi piace molto la relazione che si crea con ogni singolo cliente.
Oltre a essere un agente assicurativo sei anche?
Da dove inizio? (ride) Sono tutto e sono il contrario di tutto! Sono tutto ciò che mi interessa: sono una persona molto esigente in fatto di gusti e forse per questo i miei interessi non sono facili da condividere. Mi piace il volo, mi piace il mare, mi piacciono le immersioni, mi piace la scienza. Quando mi sono sposato, ho cercato un nuovo interesse che potesse essere facilmente condiviso con mia moglie e abbiamo scoperto di essere dei viaggiatori, anzi: siamo una coppia di esploratori!

Qual è il rischio più grosso che hai corso?
Anche se amo vivere esperienze dall’alto contenuto adrenalinico, nella vita ho sempre ragionato da assicuratore. Il mio atteggiamento in tutto quello che faccio, mi permette sempre di prevenire. Fare l’assicuratore non vuol dire sottoscrivere un contratto e aspettare che qualcosa accada ma sottoscrivere un contratto e cercare di mitigare il rischio che quel qualcosa accada.
Perché un cliente dovrebbe affidarsi a te?
Per la mia competenza, per la mia professionalità e soprattutto per la capacità di ascoltare i bisogni e le esigenze di ogni singolo cliente. Sono convinto infatti che un buon assicuratore debba essere innanzitutto affidabile, disponibile e attento.
Ci racconti quel giorno in agenzia che proprio non puoi dimenticare?
Ce ne sarebbero tanti. Ma quello che mi viene in mente è il 30 settembre del 2020 (si commuove). Mi sono svegliato e, come tutti i giorni, sono andato in Agenzia ma, durante il viaggio, ho ricevuto la chiamata di mia mamma che mi avvisava che mio padre non c’era più. Lavorare con mio padre mi ha sempre fatto sentire la sua presenza dietro le spalle molto forte e, forse proprio per questo, negli anni ho sempre cercato di liberarmene e di fare di testa mia. In quel momento però ho capito che da qual giorno, anche professionalmente, mi sarebbe mancato qualcosa. Ancora oggi, tutto quello che faccio, ogni mio successo, è un ringraziamento a lui e ai suoi insegnamenti. Me lo immagino ancora dietro le mie spalle a spronarmi e a dirmi di non mollare.
Descrivi la tua città in 3 parole
Bastano due: l’Atene sarda. È una città ricchissima di tradizioni ma anche molto aperta e molto ospitale che oggi sta cercando di trovare la sua nuova dimensione.
Hai un posto del cuore della tua zona/paese/città? Quale?
Quando voglio rilassarmi vado sulla cima del Monte Ortobene, dove c’è la statua del Redentore. Da lì si vede mezza provincia di Nuoro, si vede il mare… è un po’ come stare seduto in cabina di pilotaggio di un aereo: riesci a vedere tutto dall’alto.

Qual è il momento più bello della giornata in agenzia?
La sera quando faccio il resoconto della giornata e mi rendo conto che faccio davvero un bel lavoro perché ogni giorno non è mai uguale all’altro.
Com’è cambiata la tua professione dall’inizio a oggi?
Non è cambiata: è completamente stravolta! Ciò che è rimasto uguale è il rapporto con il cliente. Il nostro approccio umano, la stretta di mano, il guardarsi negli occhi, sono ciò che non cambierà mai. È sempre stato così e sempre sarà così. Ciò che invece è cambiato radicalmente sono le dinamiche operative. Quando ho iniziato questo lavoro le polizze si battevano a macchina, poi arrivò il fax… Oggi la tecnologia ci aiuta tantissimo ma dobbiamo stare attenti perché non dobbiamo permetterle di prevalere sulla relazione umana.
Tra gli strumenti digitali che la tua azienda ti mette a disposizione quali sono quelli che preferisci?
Mi diverto con il video riconoscimento a distanza dei clienti perché percepisco che è uno strumento che viene ancora visto con un po’ di imbarazzo da molti di loro ma che, in futuro, ci darà una grossa mano e diventerà presto indispensabile proprio come la Firma OTP e la possibilità di pagare con carta di credito da remoto. Sono tutti strumenti che ci facilitano il lavoro e ci permettono di concentrarci sui nuovi bisogni dei clienti.
Quanto usi i social nella tua professione?
Tantissimo. Mi diverto perché grazie a ogni social posso raggiungere target differenti. Se utilizzo LinkedIn voglio raccontare le nostre competenze e la nostra autorevolezza, se utilizzo Instagram o Facebook voglio comunicare campagne prodotti o attività interne all’agenza.
Come vedi la tua agenzia tra 10 anni?
Sempre più specialistica, sempre più vicina alle esigenze del mondo che cambia. Non dobbiamo fossilizzarci, non dobbiamo mai smettere di formarci, di innovarci, di imparare per essere più vicini ai nostri clienti.
Qual è il trend del futuro dell’assicurazione?
Noi abbiamo bisogno di innovarci non solo dal punto di vista tecnologico dei sistemi digitali, ma anche dal punto di vista contenutistico delle coperture assicurative. Oggi ci confrontiamo con un mercato che è diventato molto competitivo e, per fare la differenza, dobbiamo concentrarci sempre più sui bisogni e sui rischi che i nostri clienti corrono per essere propositivi con soluzioni innovative cucite su misura delle esigenze del cliente prima ancora che queste esigenze siano palesi al cliente stesso
Se fossi un colore quale saresti?
Azzurro come il cielo e il mare della Sardegna.
Ascolta dalle parole di Giuseppe gli highlight dell’intervista!
