#OGGIPARLIAMOCON Benedetta Artusa dell’Agenzia Bonaiti & C. di Lecco per scoprire attraverso un percorso fatto di ricordi, valutazioni e progetti, la persona che si nasconde dietro alla professionista. Buona lettura.
Nome?
Benedetta Artusa
Agenzia?
Bonaiti & C. di Lecco
Soci?
Siamo in 2: io e mio marito. Ma in agenzia non siamo marito e moglie, siamo due agenti e due soci perché ci piace tenere separate vita professionale e vita privata.
Da quanti anni fai l’agente assicurativo?
La mia è una storia molto lunga: ho iniziato a lavorare in agenzia come impiegata nel 1998 quando ero ancora una studentessa. Poi, piano piano, complice anche mio marito, mi sono sempre più appassionata a questo lavoro. Ho iniziato a studiare e a fare la gavetta: ho fatto il corso agenti, il subagente, il procuratore fino a quando, 5 anni fa, sono riuscita finalmente a coronare il mio sogno e a diventare agente.
Quando hai capito che questo era il tuo mestiere?
Tante volte veniamo classificati come dei venditori di fumo perché non vendiamo qualcosa di tangibile. In realtà, la protezione che offriamo ai clienti non è solo un “pezzo di carta”. È un servizio di assistenza continua a 360°, fatto di relazione con il cliente e supporto anche nel momento del sinistro. Avete presente quando sentiamo qualcuno che dice: “accantono dei soldi perché se mi succede qualcosa…”? Bene, un bravo agente riesce a tramutare questo “perché se mi succede qualcosa…” in polizze: se mi succede qualcosa a livello fisico, ho la polizza sanitaria, se succede qualcosa alla mia casa, ho la polizza per l’abitazione. Quando ho capito che quello che stavo facendo era vendere protezione ho capito che avevo scelto il mestiere giusto.
Oltre a essere un agente assicurativo sei anche?
Una sportiva! Ho danzato fino ai 35 anni quando mi sono rotta il bacino sciando. Ahimé oggi non posso più ballare ma non mi sono fermata, anzi! Ormai è una decina d’anni che pratico yoga. Mi appassiona molto e mi ha aiutato non solo a livello fisico ma anche a livello mentale a liberarmi di tutti gli schemi mentali: quando pratico penso solo a me stessa e non a tutte le cose che devo fare nell’arco della giornata. Mi alleno 5 volte alla settimana, il sabato e la domenica d’inverno si scia, d’estate si va a camminare: l’attività fisica è una costante della mia vita.


Cosa ti fa sentire davvero “protetto”?
L’avere tutta la situazione sotto controllo! Io mi sento protetta quando so che le persone che amo stanno bene, sono in sicurezza e sono in salute. Quando invece c’è qualcuno che rompe questi equilibri anch’io vacillo.
Il tuo più grande successo?
Il mio più grande successo deve ancora arrivare! A parte gli scherzi, sicuramente per me è stato veramente un successo riuscire a diventare agente visto che ho fatto il corso agenti nel 2004 ma sono diventata effettivamente agente solo 5 anni fa quando il socio anziano di mio marito ha deciso di ritirarsi e fare il pensionato. Mi ricordo che quel giorno c’era il nostro capo area in agenzia con degli ispettori. Alla notizia del pensionamento, si è girato verso di me e mi ha detto che finalmente era arrivato il mio momento. Io ormai non ci pensavo più perché pensavo che ormai la mia vita fosse andata così e invece è stata veramente una gioia, un momento di svolta, una grande soddisfazione!
Qual è il tuo superpotere nel tuo lavoro?
Sono l’aggiustatutto! Nel senso che mi piace lavorare con la compagnia per trovare la quadra, per rimettere a posto le cose! Quando un problema arriva sulla mia scrivania, che sia un sinistro o un’assicurazione, io sono quella che fa da mediatore tra le varie parti e che cerca di trovare il giusto assetto per tutti.
Perché un cliente dovrebbe affidarsi a te?
Perché trova professionalità, voglia di fare, serietà e velocità nelle risposte. Sono ancora entusiasta del mio lavoro: ci credo e mi diverto. Ho la fortuna di lavorare in un’agenzia molto dinamica e giovane che però coccola i suoi clienti! Siamo ancora degli agenti che vanno dai clienti non perché ne hanno bisogno, ma perché ci piace mantenere i rapporti interpersonali. Penso che i miei clienti questa cosa la percepiscano: con noi si sentono importanti. Oggi, per esempio, sono andata da dei clienti non perché avevano bisogno della polizza, che avevano già ricevuto via mail, neanche per riscuotere il pagamento, che ormai viene fatto con un bonifico online, ma perché ci tengo comunque ad andarli a trovare di persona: io sono ancora quel tipo di agente che alle 8 di sera va a incassare il premio di un cliente che sta a 20 km dalla sua agenzia perché a lui piace così, è abituato così, e quindi va bene così.
Ci racconti quel giorno in agenzia che proprio non puoi dimenticare?
Quando ho ricevuto la lettera dell’Ivass che mi comunicava l’iscrizione nella sezione A e, di conseguenza, la lettera di Axa che mi nominava agente. Non mi vergogno a dire che in quel momento ho pianto perché era una cosa alla quale tenevo veramente tanto, per la quale ho studiato e faticato tanto, veramente tanto. In quel momento ho davvero realizzato un sogno!
Qual è il momento più bello della giornata in agenzia?
Visto che amo avere la situazione sotto controllo, il mio momento preferito è la riunione mattutina! Tutte le mattine alle 9 in punto facciamo questa piccola riunione con agenti, subagenti e personale dell’agenzia dove ognuno di noi racconta quello che ha da fare, ci si assegna i compiti della giornata e ci si scambiano opinioni sul lavoro fatto e quello da fare. È momento di comunione con tutti ed è l’unico momento in cui non siamo frenetici e riusciamo a parlarci.

Descrivi la tua città in 3 parole
Solo tre parole? Ci sarebbe così tanto da dire! Lecco è il piccolo fiordo perché ha, come i fiordi, le montagne che arrivano a piombo nel lago, è ricca perché ci sono tante aziende che hanno sede qui e, anche se fa provincia, rimane un paese dove ci si conosce tutti. Io in realtà non sono lecchese, sono cresciuta a Milano e mi sono trasferita prima in Brianza e poi Lecco ma, anche se sono un’intrusa, mi hanno accolta bene e qui mi sono sempre trovata bene!
Hai un posto del cuore della tua zona/paese/città? Quale?
C’è una passeggiata bellissima tra lago e montagna che porta dall’imbarcadero fino a Mandello sul Lario. Io la percorro spesso, quasi tutte le settimane: mi piace camminare da sola, in silenzio, senza cuffie, senza musica perché voglio pensare, voglio ricordare.

Com’è cambiata la tua professione dall’inizio a oggi?
Stiamo parlando della preistoria! Quando ho iniziato a lavorare c’erano le tariffe cartacee, c’era il fax con la carta chimica che se non leggevi il documento entro poche ore non vedevi più niente, le mail erano fantascienza. Ho visto 4 o 5 programmi di Axa cambiare, ho visto l’evoluzione della tecnologia, ho visto sparire i fax, ho visto l’avvento delle mail e delle videocall. Quest’ultimo è un cambiamento recentissimo perché, pre pandemia, fare una videocall era considerato fantascienza: oggi tutti fanno videocall, le distanze si sono accorciate. Insomma: ho visto veramente la rivoluzione e l’evoluzione di questo lavoro
Tra gli strumenti digitali che la tua azienda ti mette a disposizione quali sono quelli che preferisci?
Le videochiamate. È uno strumento che io uso molto per esempio per parlare con la direzione quando ho bisogno di qualcosa e devo dire che ho sempre trovato molta disponibilità. Per me il rapporto interpersonale vale tanto: se, al posto di una semplice chiamata, ci si può vedere in faccia annullando le distanze, si crea un altro tipo di feeling, di rapporto. Io sono ancora una di quelle persone che amano andare in direzione a Milano ogni tanto con una scusa o con l’altra: grazie alle videochiamate non devo più farmi i chilometri ma posso comunque guardare in faccia i miei interlocutori!
Come vedi la tua agenzia tra 10 anni?
Sicuramente social! (ride) La vedo sempre più grande, sempre più ricca di persone valide e di giovani che abbiano voglia di intraprendere questo mestiere, sempre più all’avanguardia. Da quando sono partita in quel sottoscala con due scrivanie e due sedie sfondate, ho visto crescere l’agenzia con soddisfazione e orgoglio: voglio sperare di vederla crescere sempre di più!
Qual è il trend del futuro dell’assicurazione?
Noi agenti dovremo essere sempre più focalizzati a essere delle figure professionali e non più dei venditori di polizze. Dovremo essere in grado di capire totalmente l’esigenza dei nostri clienti, che potranno essere professionisti, famiglie, piccole e medie imprese ma anche grandi aziende, e di proporre loro la soluzione che meglio si adatta alle loro esigenze.
Quell’oggetto di cui non puoi fare proprio a meno…
Assolutamente l’agenda rigorosamente cartacea: senza quella non vivo e non saprei lavorare. Su ogni pagina c’è l’elenco delle cose da fare che spunto con un evidenziatore nel corso della giornata. Un altro modo per avere tutto sotto controllo!

Che consiglio daresti a chi vuole diventare un agente assicurativo?
Chi vuole iniziare questa professione non deve pensare che una volta imparato il mestiere è fatta. Per essere un bravo agente assicurativo non bisogna stare mai fermi: cambiano le regole, cambiano le leggi quindi bisogna essere sempre pronti a studiare e imparare non solo sui libri ma, per esempio, stando in contatto con i colleghi. Da chiunque si può apprendere qualcosa: il contatto con clienti e colleghi è costruttivo e fondamentale. Oggi è sicuramente più difficile partire da zero come ho fatto io ma, se ci si impegna, se ci si mette la volontà e un pochino di faccia tosta ce la si può fare!
Se fossi un colore quale saresti?
Il verde perché è brillante, è il colore dei prati, mi ricorda il profumo dell’erba appena tagliata e mi dà gioia.