Definizione semplice
La migrazione corrisponde ad un atto di spostamento da un territorio (regione o paese) ad un altro. Dal lato del paese di arrivo prende il nome di “immigrazione”, da quello di origine di “emigrazione”. Nelle statistiche ufficiali viene identificato con il trasferimento formale della residenza.
Le “migrazioni interne” fanno riferimento alla mobilità delle persone all’ interno di una stessa nazione. Quelle “internazionali” implicano il superamento di un confine tra stati. I criteri per ottenere la cittadinanza possono variare molto da paese a paese. I nati da cittadini stranieri, le cosiddette “seconde generazioni”, in alcuni stati acquisiscono direttamente la cittadinanza, mentre in altri si ha possibilità di richiederla solo dopo una certa età (in Italia dopo i 18 anni).
Le motivazioni alla base dei movimenti migratori possono essere di vario tipo. I principali sono: il miglioramento delle condizioni lavorative ed economiche; la fuga da persecuzioni, guerre e disastri naturali; il ricongiungimento familiare; la formazione.
L’Italia è diventata un paese di immigrazione soprattutto a partire dagli anni Novanta. Secondo i dati degli ultimi due censimenti, la popolazione straniera presente in Italia è passata da 1,3 milioni del 2001 a 3,8 milioni del 2011. Un dato quindi quasi triplicato in dieci anni.
Secondo le previsioni Istat, l’Italia continuerà nei prossimi decenni ad essere un paese di forte immigrazione
Per la combinazione, che continuerà a sussistere, tra fattori di spinta presenti nei paesi di provenienza (in particolare il basso reddito, le sfavorevoli condizioni di vita e le basse opportunità di occupazione) e fattori di attrazione presenti nel paese di destinazione (contrazione della popolazione attiva, migliori livelli di benessere, domanda per alcuni tipi di lavoro).
I flussi di entrata dall’estero, dal punto di vista demografico, frenano solo in parte limitata l’invecchiamento della popolazione. Il ruolo dei lavoratori stranieri risulta però particolarmente rilevante sia sul versante dei servizi alle famiglie, comprese quelle con anziani non autosufficienti, sia per le casse dell’Inps, essendo, tra gli immigrati, nettamente prevalente la componente attiva rispetto ai pensionati.
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