Definizione semplice
E’ un indicatore puro dei livelli di sopravvivenza di una popolazione. Più precisamente misura il tempo medio di permanenza in vita a partire da una specifica età. In particolare, l’aspettativa di vita alla nascita indica quanti anni in media è destinato a vivere un nuovo nato. In corrispondenza di una specifica età X, indica gli anni residui che ci si può ancora aspettare di vivere da X in poi.
Può essere calcolata sui dati di una generazione, seguendola nel tempo, anno dopo anno, fino alla sua completa estinzione. Oppure a partire dai dati osservati, età per età, in un dato anno t di calendario. In quest’ultimo caso l’aspettativa di vita non corrisponde alla durata sopravvivenza di chi nasce nell’anno t, ma alla durata di sopravvivenza di una generazione ipotetica che nel corso della vita avesse sperimentato i rischi di morte per età osservati nell’anno t.
E’ possibile calcolare anche l’aspettativa di vita in “buona salute”. Misura gli anni mediamente da vivere in assenza di condizioni invalidanti ed è calcolata sulla base di dati derivanti da indagini sulla salute percepita.
La durata media di vita difficilmente superava i 35 anni nelle popolazione del passato, come conseguenza di un’alta mortalità infantile e di rischi di morte che comunque si mantenevano elevati in tutto il corso di vita.
Ancora ad inizio XIX secolo in nessun paese del mondo si elevava sopra i 40 anni, mentre oggi praticamente nessun paese si trova sotto tale soglia. Il processo di cambiamento che ha portato alla continua crescita della vita media va sotto il nome di “Transizione demografica”.
In Giappone l’aspettativa di vita delle donne ha superato gli 85 anni e vari paesi europei stanno superando tale soglia. L’Italia è tra i paesi nei quali si vive più a lungo.
Da tener presente che l’aspettativa di vita alla nascita non va confusa con l’età media della popolazione. La prima misura quanto a lungo dura la vita, mentre la seconda misura l’età media di chi è attualmente in vita (in una data popolazione).
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