Riciclo, sostenibilità, green economy ed energia rinnovabile sono ormai termini sulla bocca di tutti perché rappresentano alcune delle principali strategie che l’uomo sta cercando di mettere in campo per salvare il Pianeta. Oltre alle soluzioni su larga scala, però, ce ne sono altre che tutti noi abbiamo a portata di mano: piccoli gesti quotidiani che possono fare, è il caso di dirlo, la “differenza”. Parliamo della raccolta differenziata, una pratica ormai comune da molti anni. Come ci racconta l’ultimo Rapporto di sostenibilità CONAI del 2021, Italia è uno dei Paesi più virtuosi in Europa: ricicla il 73% degli imballaggi usati, l’8% in più rispetto all’obiettivo futuro del 65% fissato dall’Europa per il 2025. Ma c’è ancora tanta strada da fare e tanti miti da sfatare.
Tre regole che fanno la differenza
Vediamo quindi come ognuno di noi può dare il suo contributo alla salvaguardia del Paese grazie a piccole e semplici regole per effettuare una corretta raccolta differenziata.
Separare
Per trovare la giusta collocazione a ogni cosa che buttiamo, basta leggere con attenzione le etichette con le indicazioni che si trovano sugli imballaggi e, in caso di dubbi, consultate il sito del Comune di residenza per fare chiarezza.
Pulire
È importante eliminare eventuali residui di prodotto o cibo dal contenitore per velocizzare il processo di riciclo e aumentare la quantità di materiale recuperato.
Accartocciare
Infine, ricordiamoci di ridurre il volume dell’imballaggio per ottimizzare lo spazio.
Dove lo butto? I falsi miti
Ci sono oggetti che, a dispetto delle apparenze, hanno una destinazione diversa da quella che ci immaginiamo e altri che richiedono un’attenzione particolare al momento dello smaltimento.
- Mascherine monouso
Se da un lato le mascherine monouso si sono dimostrate un valido alleato per la nostra salute durante l’emergenza COVID, dall’altro hanno rappresentato una minaccia per la salute del nostro Pianeta: pensate che ogni singola mascherina ci mette circa 400 anni per degradarsi. Devono essere gettate nell’indifferenziata, meglio se con un piccolo accorgimento: per evitare che gli animali rovistando nella spazzatura restino impigliati con il becco o con le zampe, è bene staccare gli elastici.
- Sigarette e Sigari
Il fumo nuoce gravemente alla salute e all’ambiente! Un mozzicone di sigaretta, può infatti rimanere semi-intatto nell’ambiente anche per più di dieci anni per questo deve essere sempre gettato nell’indifferenziata, mai nell’umido. Altro discorso invece per la cenere rimasta nel posacenere che può essere gettata tranquillamente nel compostabile.
- Chewing-gum
Li mangiamo ma non sono compostabili e quindi vanno gettati nell’indifferenziata.
- Cartone della pizza
Va buttato nel compostabile o, a seconda del comune di appartenenza, nell’indifferenziata solo se unto o sporco. Se pulito, invece, può essere buttato nella carta.
- Fazzoletti di carta
A dispetto del nome, una volta utilizzati vanno gettati nel compostabile.
- Tovaglioli di carta
In questo caso, dobbiamo fare una distinzione: quelli decorati con stampe colorate o dalla consistenza molto simile a quella della stoffa vanno gettati nell’indifferenziata, tutti gli altri nel compostabile.
- Carta da forno
Non è vera carta e di conseguenza non si tratta di un rifiuto riciclabile: ecco perché va gettata nell’indifferenziata.
- Scontrini
Sono realizzati con carta termica e quindi non possono essere smaltiti con la carta perché contengono sostanze che reagiscono al calore e vanno gettati nell’indifferenziata.
- Vetro
Un altro materiale che merita particolare attenzione è il vetro o “simil vetro”. Bottiglie, vasetti e barattoli sono catalogabili come vetro. Specchi, cristalli, lampadine, pirofile e oggetti in pirex, invece non sono riciclabili e vanno gettati nell’indifferenziata.
- Tetrapak
Composto da carta, alluminio e polietilene (plastica) non va separato ma può essere riciclato nella carta, separando eventuali tappi in plastica, oppure, a seconda del comune di appartenenza, buttarlo direttamente nella plastica.
- Sacchetti delle patatine
L’interno argentato potrebbe trarre in inganno. Si tratta di poliaccoppiati plastica/alluminio che vanno riciclati nella plastica e non nell’alluminio.
- Tè e caffè
Filtri del tè, fondi del caffè e caffè in cialde possono essere buttati nel compostabile assieme agli avanzi di cibo, agli alimenti scaduti senza imballaggio e alle bucce. Le capsule, invece, vanno gettate intere nell’indifferenziata oppure smembrate nelle loro componenti, variabili da marca a marca: caffè, alluminio e plastica.
- Pannolini
Non importa il contenuto, è il materiale attorno che fa la differenza. Anche se composti da materiali biodegradabili, i pannolini non possono essere smaltiti allo stesso modo dei vegetali, dei cibi e degli altri prodotti organici quindi andranno nell’indifferenziato con assorbenti, cerotti, garze, batuffoli di cotone e cotton fioc.
Quali sono le ragioni più virtuose?
L’undicesimo Rapporto sulla raccolta differenziata e il riciclo, presentato il 4 Ottobre 2022 da Conai e Anci, relativo all’anno 2020, vede in testa alla classifica delle regioni più virtuose del nostro Paese, il Veneto. A dividersi il podio ci sono Sardegna e Lombardia mentre in coda ci sono Calabria, Lazio e Sicilia. In generale, sono state migliorate le performance di raccolta differenziata di quasi tutte le regioni italiane, specie quelle del Sud, con un dato medio complessivo di circa il 63% di differenziata.
È ora possibile tenere d’occhio il comportamento delle singole Regioni attraverso il portale di Anci e Conai che permette ai cittadini di conoscere la quantità di rifiuti differenziati del proprio Comune.
Fonti
https://www.conai.org/comunicazione/rapporto-di-sostenibilita/
https://www.tiriciclo.it/raccolta-differenziata/
https://tg24.sky.it/ambiente/2022/10/05/raccolta-differenziata-italia-classifica-regioni#00
Il Gruppo AXA Italia non risponde dei contenuti degli articoli pubblicati