Perché si paga
La Rai, in quanto concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, adegua la propria programmazione a precisi standard indicati nel Contratto di servizio stipulato con il Ministero delle Comunicazioni. Per questo, necessita di essere finanziata tramite un’imposta a carico di tutti i soggetti che detengono un televisore che risulta fondamentale per la Rai in quanto il suo fabbisogno finanziario è coperto solo in parte con i proventi della pubblicità.
Come e quanto si paga
Per l’anno 2020 l’importo del canone di abbonamento alla televisione per uso privato resta invariato e ammonta a 90 euro (art.1, comma 40, della legge 11 dicembre 2016, n.232, come modificato dalla Legge 30 dicembre 2018, n.145, art.1 comma 89).
Può essere pagato:
- Mediante addebito sulle fatture emesse dalle imprese elettriche in dieci rate mensili, da gennaio a ottobre di ogni anno;
- Tramite il modello F24 entro il 31 gennaio di ogni anno;
- Con addebito sulla pensione per tutti coloro che hanno un reddito di pensione non superiore a 18.000 euro e che hanno fatto richiesta al proprio ente pensionistico entro il 15 novembre dell’anno precedente a quello cui si riferisce l’abbonamento.
Chi lo deve pagare
Il Canone Rai è un’imposta sulla detenzione di apparecchi televisivi, per questo motivo chiunque sia in possesso di un televisore, o qualsiasi altro dispositivo idoneo alla ricezione di radioaudizioni televisive, è obbligato a versare l’importo dovuto. Con nota del 22 febbraio 2012, il Ministero dello Sviluppo Economico-Dipartimento per le Comunicazioni ha precisato che per “apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle radioaudizioni” si intende ogni apparecchiatura munita di sintonizzatore per la ricezione del segnale, terrestre o satellitare, di radiodiffusione dall’antenna radiotelevisiva. Quindi i computer, anche collegati in rete, se consentono l’ascolto e/o la visione dei programmi radiotelevisivi via Internet e non attraverso la ricezione del segnale terrestre o satellitare, non sono assoggettabili a canone. Viceversa, un televisore rimane soggetto a canone anche se successivamente privato del sintonizzatore stesso, ad esempio perché lo si intende utilizzare solo per la visione di DVD.
Chi non lo deve pagare
Per non pagare il canone Rai 2020 come previsto dalla legge bisogna essere:
- Anziani Over 75 con un reddito inferiore a 8.000 euro;
- Invalidi civili degenti in un casa di riposo;
- Titolari di un’utenza elettrica non residente, come per esempio le case in affitto o le seconde case utilizzate per le vacanze;
- Militari delle Forze Armate Italiane, ma solo per gli apparecchi che si trovano in luoghi comuni;
- Militari di cittadinanza straniera appartenenti alle Forze NATO;
- Agenti diplomatici e consolari, ma solo per quei Paesi per cui è previsto lo stesso trattamento per i diplomatici italiani;
- Rivenditori e negozi che si occupano di riparazione di apparecchi televisivi;
- non possessori di televisioni o apparecchi preposti alla ricezione di radioaudizioni televisive.
Come fare domanda
I militari e i diplomatici stranieri possono presentare il modello di dichiarazione sostitutiva per posta in plico raccomandato, senza busta, insieme alla copia di un documento di riconoscimento, all’indirizzo Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio Canone TV – Casella postale 22 – 10121 Torino);
Gli over 75 possono presentare la dichiarazione sostitutiva con cui attestano il possesso dei requisiti anche tramite posta elettronica certificata all’indirizzo cp22.canonetv@postacertificata.rai.it o direttamente a mano presso un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate.
Chi non possiede un televisore deve presentare il modello di dichiarazione sostitutiva sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate, utilizzando le credenziali Fisconline o Entratel, oppure tramite gli intermediari abilitati. Nei casi in cui non sia possibile l’invio telematico, il modello può essere inviato, insieme alla copia di un documento valido d’identità, tramite raccomandata senza busta, all’indirizzo: Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio Canone TV – Casella postale 22 – 10121 Torino.
Quando disdire il pagamento de canone
Gli over 75 devono presentare domanda entro il 30 aprile di ogni anno per avere l’esenzione di 12 mesi; entro il 31 luglio per avere l’esenzione nel secondo semestre. Chi ha fatto domanda l’anno precedente non dovrà ripresentarla.
Chi non possiede un televisore deve presentare domanda entro il 31 gennaio di ogni anno per avere l’esenzione dell’intero anno. In alternativa potrà fare richiesta entro il 30 giugno per avere l’esenzione semestrale.
I rimborsi del canone
Per ottenere un rimborso, è necessario che:
- il pagamento sia stato effettuato due volte;
- il canone venga addebitato nella bolletta dell’elettricità anche se l’utente ha comunicato di non possedere un televisore in casa;
- il canone venga addebitato anche se l’utente ha più di 75 anni e possiede un reddito inferiore a 8.000 euro.
In generale, i rimborsi del canone vengono addebitati direttamente dalle società di energia elettrica sulla prima bolletta utile.
Attenzione alle truffe
Periodicamente circolano on line finte e-mail inviate da un indirizzo che sembra essere quello dell’Assistenza servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate e che hanno per oggetto “Rimborso canone Rai”. Nel testo del messaggio vi comunicano che, per ottenere il rimborso, è necessario compilare un modulo all’interno di un sito dal nome fraudolento “www.rimborso.rai.it”. In realtà è un tentativo di phishing, vale a dire di furto online dei dati personali. È stata proprio l’Agenzia delle Entrate stessa a lanciare l’allarme attraverso un comunicato stampa. “Le mail in questione non provengono da un indirizzo direttamente collegato all’Agenzia e nascondono un evidente tentativo di truffa. Le Entrate raccomandano pertanto di cestinare immediatamente questi messaggi, di non cliccare sui collegamenti presenti e, soprattutto, di non fornire i propri dati anagrafici e gli estremi della propria carta di credito nella pagina web indicata nella mail”.
È importate tenere a mente che l’Agenzia delle Entrate non effettua mai questo tipo di azioni via e-mail e, soprattutto, non chiede mai ai contribuenti di fornire informazioni sulle loro carte di credito.