Il termine gastrite, come ogni parola che in medicina termina con la desinenza “-ite”, indica uno stato di infiammazione: più nello specifico, essa fa riferimento all’infiammazione del rivestimento dello stomaco.
Tra le cause della gastrite, si annoverano infezioni batteriche (come quelle dovute a Helicobacter
pylori), che spesso sono le stesse che determinano anche le ulcere allo
stomaco. Anche l’utilizzo sconsiderato di alcuni antidolorifici e l’eccessivo consumo di alcol possono contribuire allo sviluppo di una gastrite.
Talvolta, però, l’infiammazione della mucosa gastrica è dovuta a una situazione psicosomatica: alti livelli di stress e ansia, determinati dalle attività quotidiane e dalle responsabilità lavorative e famigliari, possono infatti esercitare un’influenza
negativa sulla salute dell’apparato digerente.
Come capire se si ha la gastrite nervosa?
La gastrite nervosa è un tipo di gastrite causata da stress o ansia, che influenza lo stato di salute del nostro stomaco, arrivando a infiammare la mucosa gastrica.
Si tratta di un disturbo di origine emotiva che finisce per colpire lo stomaco e generare sintomi spesso confusi.
Non è sempre vero, quindi, che la gastrite si origina internamente all’apparato digerente, specie se i segni di gastrite nervosa risultano accompagnati anche da condizioni emotive quali stress, ansia, nervosismo e generale tensione emotiva.
Molto spesso essa è asintomatica ma, in caso contrario, il più comune segno di gastrite nervosa è il dolore addominale superiore, che può risultare episodico o di lunga durata, protraendosi anche per settimane.
Altri possibili sintomi di gastrite includono:
- Gonfiore e bruciore di stomaco
- Nausea
- Vomito
- Sensazione di pienezza
- Dolore epigastrico e addominale
- Perdita di appetito
Di conseguenza, molti pazienti faticano ad alimentarsi correttamente, arrivando talvolta a consumare un solo pasto al giorno. La dieta è però importantissima, non solo per supplire alle esigenze nutrizionali, ma anche per gestire la gastrite nervosa, soprattutto se si cronicizza.
Gastrite nervosa: cosa mangiare
Una buona dieta per la gastrite fa sì che lo stomaco non sia ulteriormente gravato da alimenti difficili da digerire: questo comporta evitare cibi ad alto contenuto di grassi o con un gran numero di additivi.
Pertanto, si può alleviare il disturbo allo stomaco optando per pietanze leggere, ossia piatti ricchi di carboidrati, a basso contenuto proteico e di grassi. Inoltre, visto che una delle difficoltà maggiori di chi soffre di gastrite è proprio l’attitudine a una alimentazione regolare, per abituarsi di nuovo a più pasti al giorno si consiglia di consumare piccole porzioni molto ravvicinate nel tempo, anziché tre pasti al giorno molto abbondanti: cinque spuntini è, infatti, la quantità ottimale. Le porzioni dovrebbero poi essere ingerite e masticate per bene, per agevolare il processo digestivo.
Tra gli alimenti che si possono mangiare con la gastrite, perché facili da digerire, si annoverano le verdure a vapore come il finocchio, le zucchine, le verdure a foglia verde (tranne il cavolo) e le carote, e la frutta dolce con poca acidità, quindi no agrumi, ma sì a mele, pere, uva e banane, da consumare preferibilmente lontano dai pasti, magari durante lo spuntino di metà mattina o durante la merenda.
Tra i carboidrati, sì a farina bianca, riso, fette biscottate, biscotti secchi e patate bollite, ma anche
prodotti da forno a base di pasta leggera (senza burro) e torte di frutta (meglio senza panna). Tra le cose da mangiare contro la gastrite troviamo anche i cereali quali la semola, l’avena e i fiocchi. Le uova non sono vietate, ma vanno cucinate sode o in camicia e senza condimenti grassi.
E cos’altro si può mangiare con la gastrite? Della carne meglio prediligere quella magra come pollame e manzo magro; sì anche a prosciutto cotto, ma magro, ossia senza latticini. Lo stesso vale per il pesce: sì a carni magre d’acqua dolce e salate, come branzino, trota e platessa. Tra i prodotti latteo-caseari, poi, meglio optare per quelli a base di latte magro e formaggi dolci non fermentati oppure sostituire il latte con le bevande al riso o alla soia.
E i condimenti? In una alimentazione per la gastrite vanno inclusi oli vegetali a crudo, in piccole quantità, erbe essiccate, semi di curcuma, cumino e finocchio e anche pepe, ma in moderazione.
Le modalità di cottura consigliate sono poi quella al vapore, al cartoccio, al forno, alla griglia e alla piastra.
Tra le bevande, infine, optare per acqua (almeno 8 bicchieri al giorno a temperatura ambiente), infusi alle erbe come finocchio, anice, cumino e camomilla, oppure un caffellatte molto delicato, anche in base alla propria tolleranza.
Gastrite e dieta: cosa mangiare a colazione
Va da sé, allora, che sono sconsigliate le classiche colazioni con cappuccino e brioche, ma anche le colazioni che prevedono il consumo di frutta (come si diceva, meglio consumarla separatamente dai pasti principali, durante gli spuntini).
Chi soffre di gastrite a colazione può prediligere uno yogurt magro o a base di riso o soia, in unione a cereali integrali, come i fiocchi d’avena. Al posto dei vietatissimi tè o caffè, meglio invece un infuso caldo alle erbe, magari a base di finocchio o malva.
Gastrite nervosa: i cibi da evitare
Come si è ormai capito, curare la gastrite nervosa passa anche dall’alimentazione. Sapere cosa non mangiare con la gastrite è a questo punto abbastanza semplice: basta evitare tutto ciò che può contribuire a irritare ulteriormente lo stomaco. Sfortunatamente, questo comporta la rinuncia agli alimenti e alle bevande più gustose, come fritture, carni grasse, caffè e tè, dolciumi ricchi di latticini… Vediamoli insieme.
Tra i carboidrati, si sconsigliano i cereali integrali sia nel pane che nella pasta; tra i prodotti da forno, inoltre, no ad alimenti fritti o grassi o dolciumi che contengano la panna, no anche alle patatine fritte.
Il fritto, infatti, è il grande tabù per chi soffre di gastrite, che dovrebbe quindi astenersi da frittelle, panzerotti, chiacchiere, tempura e affini. Per la stessa ragione, sono assolutamente aboliti i condimenti piccanti: no a peperoncino, salsa piccante e qualsiasi spezia che possa irritare ulteriormente la mucosa gastrica, come il curry. No anche ad aglio e cipolla. A proposito di condimenti: sarebbe bene evitare anche il consumo di maionese, olio non a crudo e burro.
Ma non è finita qui! Bisogna purtroppo rinunciare anche a carni grasse, come le salsicce, l’anatra, il maiale, il lardo, l’arrosto e la pancetta; e ancora, tra il pesce, no a salmone, anguilla e aringhe. Infine, no anche a formaggi stagionati e forti come gorgonzola, fontina e asiago.
Gli amanti delle verdure dovranno poi stare attenti a cavolo, ravanello, fagioli, funghi e peperoni e, per quanto riguarda la frutta, ciliegie, albicocche e agrumi.
Veniamo dunque alle bevande: banditi tè e caffè, come già si ricordava, dato che teina e caffeina sono note per irritare il rivestimento gastrico, ma anche succhi di frutta non diluiti, limonate, cola e bevande ghiacciate, nonché bibite a base di soda perché la carbonatazione può peggiorare il dolore allo stomaco. Infine, è necessario rinunciare completamente agli alcolici, dal vino ai superalcolici come grappa e amari.
Possono sembrare rinunce importanti ma lo stomaco, col tempo, vi ringrazierà, insieme ai livelli di colesterolo.
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In collaborazione con pazienti.it
Fonti:
www.nhs.uk/conditions/gastritis/
www.medicinenet.com/gastritis/article.htm
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