Cos’è il trade-off rendimento/rischio?
Un “trade-off”, termine che in italiano potremmo tradurre come “compromesso” o “scambio”, si realizza nel momento in cui per migliorare qualcosa dobbiamo necessariamente rinunciare a qualcos’altro.
Nel mondo degli investimenti finanziari, il trade-off tra rischio e rendimento è un principio fondamentale: per aspirare a ottenere rendimenti potenzialmente più elevati, dobbiamo essere disposti ad accettare un maggior livello di rischio, ossia rinunciare alla sicurezza che quel rendimento atteso si realizzi davvero.
È bene tuttavia precisare che in ambito finanziario la variabilità del risultato finale va inteso in entrambe le direzioni: il rendimento effettivo potrebbe essere più basso di quello atteso, ma anche più alto. Semplicemente, maggiore è il rischio, maggiore è la probabilità che il rendimento effettivo sia diverso da quello atteso.
Questo principio può essere paragonato a una bilancia: su un piatto abbiamo il rendimento atteso, sull’altro il rischio. Per far salire il piatto del rendimento atteso dobbiamo posizionare pesi più grandi sul piatto del rischio. Al contrario, se vogliamo ridurre i rischi, dobbiamo accontentarci di rendimenti attesi più contenuti.
Tipologie di investimenti e posizionamenti nel trade-off
I dati più recenti del mercato previdenziale italiano ci mostrano chiaramente come funziona questa relazione. Analizzando i rendimenti del 2024, possiamo notare quanto segue.
Investimenti a basso rischio:
- le gestioni separate dei PIP hanno generato rendimenti dell’1,4%
- i comparti garantiti dei fondi pensione aperti e negoziali hanno ottenuto rendimenti medi fra il 3,1% e il 3,5%
- i comparti obbligazionari puri si sono attestati intorno al 2-3%
Investimenti a rischio medio:
- i comparti bilanciati hanno ottenuto rendimenti tra il 6,4% e il 7%
Investimenti ad alto rendimento potenziale:
- i comparti azionari hanno registrato rendimenti tra il 10,4% e il 13%
Comprendere gli strumenti di investimento
Per comprendere meglio questi dati, è importante capire la differenza tra le principali tipologie di investimento:
Le obbligazioni sono prestiti che vengono concessi a Stati o aziende. Chi investe in obbligazioni sa fin dall’inizio quanto e quando dovrebbe ricevere come rimborso. Sono generalmente considerate più sicure delle azioni, soprattutto quando emesse da Stati con economia solida (come Germania o Stati Uniti) o da aziende molto affidabili. Se un’azienda è in crisi, vengono rimborsate prima le obbligazioni, per questo si tratta di strumenti più sicuri. Oltre al rischio che il soggetto emittente non sia in grado di rimborsare il prestito, il loro rischio principale è legato alle variazioni dei tassi di interesse: quando i tassi salgono, il valore delle obbligazioni già emesse tende a scendere, e viceversa.
Le azioni rappresentano invece quote di proprietà di aziende. Quando si investe in azioni, si diventa comproprietari dell’azienda e si partecipa sia ai suoi successi che alle sue difficoltà. Il valore delle azioni può variare anche significativamente nel breve periodo, ma storicamente, su periodi lunghi, le azioni hanno offerto rendimenti superiori alle obbligazioni, compensando il maggior rischio assunto. Se l’azienda ha successo, infatti, i guadagni di chi ne possiede le azioni sono maggiori.
I comparti bilanciati combinano questi due tipi di investimento. Un comparto bilanciato potrebbe investire il 50% in azioni e il 50% in obbligazioni, ma le proporzioni possono variare. L’idea è quella di trovare un equilibrio: le obbligazioni forniscono stabilità, mentre le azioni offrono opportunità di crescita maggiore. È come avere due ingredienti in cucina: uno dà sapore (le azioni) e l’altro dà struttura al piatto (le obbligazioni). La proporzione tra i due determina il risultato finale.
Il piano di accumulo come strumento di gestione del rischio
Un aspetto fondamentale da considerare è che i fondi pensione funzionano come piani di accumulo: i versamenti vengono effettuati periodicamente nel tempo, non in un’unica soluzione.
Questo meccanismo, noto come “PAC” (Piano di Accumulo del Capitale), rappresenta un importante strumento di gestione del rischio per diverse ragioni:
- riduce il rischio di entrare sul mercato nel momento sbagliato
- permette di acquistare più quote quando i prezzi sono bassi, rendendo più semplice recuperare una perdita
- diluisce nel tempo l’esposizione al rischio di mercato
Come valutare il trade-off rendimento/rischio
Per fare scelte consapevoli, è importante considerare diversi elementi:
1. Orizzonte temporale. I dati mostrano che su periodi di 10 anni (2014-2024) i comparti azionari hanno mantenuto rendimenti medi annui intorno al 4,5%, superiori alla rivalutazione del TFR (2,4%). Questo dimostra come un orizzonte temporale lungo possa aiutare a gestire meglio il rischio di investimento.
2. Obiettivi personali. È fondamentale chiedersi quale rendimento sia necessario per raggiungere i propri obiettivi previdenziali. Non sempre è necessario assumere rischi elevati: un comparto bilanciato potrebbe essere sufficiente per raggiungere i propri obiettivi.
3. Diversificazione. I comparti bilanciati, che nel 2024 hanno generato rendimenti tra il 6,4% e il 7%, rappresentano già di per sé una forma di diversificazione, combinando investimenti azionari e obbligazionari.
La scelta dell’equilibrio tra rischio e rendimento dovrebbe basarsi su:
- l’età del risparmiatore e gli anni mancanti alla pensione;
- la presenza di altre forme di risparmio o investimento;
- la stabilità del proprio reddito;
- la propria capacità di mantenere l’investimento anche in momenti di mercato difficili.
Gestione professionale e controlli
Un elemento rassicurante è che i fondi pensione sono gestiti da professionisti che:
- seguono rigorose politiche di investimento
- diversificano gli investimenti
- adattano le strategie in base alle condizioni di mercato
- sono sottoposti a controlli stringenti da parte delle autorità di vigilanza
Conclusioni
Nella previdenza complementare il trade-off tra rischio e rendimento viene gestito attraverso:
- la scelta del comparto più adatto alle proprie esigenze
- il meccanismo del piano di accumulo che riduce i rischi
- una gestione professionale degli investimenti
- la possibilità di modificare nel tempo la propria scelta di investimento
È importante ricordare che non esistono soluzioni valide per tutti: la scelta migliore è quella che permette di dormire sonni tranquilli mantenendo al contempo una ragionevole prospettiva di raggiungere i propri obiettivi previdenziali.
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