I comparti di investimento nella previdenza: l’offerta dei fondi pensione italiani
La previdenza complementare si pone l’obiettivo di colmare il divario tra il trattamento pensionistico obbligatorio e la retribuzione acquisita in età lavorativa, così da garantire all’individuo un tenore di vita soddisfacente anche durante il pensionamento.
Il fondo pensione, a tal fine, raccoglie le risorse degli aderenti e le investe nei mercati finanziari tenendo conto dei profili di rischio/rendimento.
Per soddisfare le esigenze degli aderenti, sia attuali che futuri, il fondo si avvale di più comparti di investimento che si differenziano in base al profilo rischio-rendimento. Quest’ultimo dipende dall’asset allocation strategica (Aas), ossia la percentuale di patrimonio da destinare ai diversi strumenti finanziari, come le azioni e le obbligazioni.
Un comparto con una componente significativa di titoli di capitale tende ad avere un profilo di rischio-rendimento più alto rispetto ad uno con un portafoglio prevalentemente obbligazionario.
Covip (Commissione di vigilanza dei fondi pensione) classifica i comparti nelle seguenti categorie:
- Obbligazionario puro (è previsto l’investimento nei soli titoli di debito)
- Obbligazionario misto (è previsto l’investimento nei titoli di capitale non superiore al 30 per cento);
- Azionario (è previsto l’investimento nei titoli di capitale non inferiore al 50 per cento);
- Garantito (a prescindere dalla composizione del portafoglio, è prevista una garanzia di restituzione del capitale o di rendimento minimo al verificarsi di determinati eventi)
- Bilanciato (tutti gli altri casi).
- Guardando all’offerta dei comparti di investimento dei fondi pensione italiani, prevalgono i comparti garantiti nei fondi chiusi e nei PIP: per i preesistenti (Fpp) rappresentano il 57,1% del totale, per i negoziali (Fpn) il 32,3% e per i PIP il 32,1%.
I comparti bilanciati costituiscono il 31,1% delle opzioni offerte dai fondi pensione aperti (Fpa) e il 28,3% di quelle predisposte dai Fpn e dai Pip.
Consistente la presenza dei comparti azionari in tutte le tipologie di fondo pensione, ad eccezione dei Fpp.
Completa la classifica la categoria dei comparti obbligazionari, in cui sono ricompresi sia i puri che i misti, con una marcata presenza nei Fpa e Fpn.
Offerta di comparti di investimento per tipologia di fondo pensione

Relazione annuale 2023
Comparti a basso rischio: caratteristiche e vantaggi
Per la ridotta presenza di capitale e per le caratteristiche specifiche della linea di investimento, come la presenza di una garanzia, è possibile definire a basso rischio i comparti garantiti e obbligazionari puri.
La gestione di un comparto garantito ha il compito di realizzare con una probabilità elevata dei risultati finanziari che siano paragonabili a quelli del TFR: l’ultima rilevazione statistica Covip, mostra come nell’arco di un anno, da dicembre 2023 a dicembre 2024, i comparti garantiti abbiano ottenuto in media dei rendimenti superiori rispetto alla rivalutazione del TFR dell’1,9%.
Inoltre, la presenza di una garanzia di risultato, che consiste nel garantire un rendimento minimo o la restituzione del capitale versato, incontra le esigenze di un soggetto vicino alla pensione (in genere fino a cinque anni dal pensionamento, in alcuni casi si può arrivare anche a dieci) o avverso al rischio.
Anche i comparti obbligazionari puri privilegiano la stabilità del risparmio previdenziale versato e dei rendimenti. Sono consigliati per i soggetti che non amano il rischio e che sono prossimi alla pensione; l’orizzonte temporale di riferimento è simile a quello dei comparti garantiti.
Comparti a medio e alto rischio: caratteristiche e vantaggi
Tra i comparti a medio rischio si inseriscono quelli bilanciati e obbligazionari misti. Entrambi si caratterizzano dal fatto che rispondono alle esigenze di un soggetto che desidera continuità nei risultati accettando comunque una moderata esposizione al rischio. Nel 2024 (rilevazione statistica Covip) , gli obbligazionari misti hanno ottenuto dei rendimenti che si muovono tra il 2% e il 5,7%. I bilanciati, invece, tra il 6,4% e il 7%.
I profili di investimento che si contraddistinguono per la loro capacità di ottenere dei risultati finanziari alti sono i comparti azionari (guardando ai dati Covip, nel 2024 i rendimenti sono stati tra il 10,4% e il 13%). Questi sono consigliati per quei soggetti giovani o alla ricerca di rendimenti elevati, pur essendo più esposti alle oscillazioni.
Come scegliere le linee di investimento
La scelta del comparto è rimessa all’aderente, tuttavia, per aiutarlo nel valutare al meglio tale scelta, al momento dell’adesione, gli viene proposto un questionario di autovalutazione per verificare la conoscenza in materia previdenziale, la capacità di risparmio, gli anni mancati al pensionamento e il livello di avversione al rischio al fine di dirigere la preferenza verso le opzioni di investimento più in linea con le caratteristiche dell’aderente stesso.
La compilazione del questionario non è obbligatoria ma all’aderente è comunque richiesto di prendere visione del questionario e di firmarlo.
In generale, l’orizzonte temporale rappresenta una delle variabili più significative nella scelta dell’’investimento: un aderente giovane, avendo molti anni davanti a sé, dovrebbe preferire i comparti più dinamici, così da ottenere rendimenti soddisfacenti. Le eventuali oscillazioni, infatti, tendono a sfumare nel lungo periodo.
Situazione opposta per un aderente prossimo alla pensione. In questi casi è consigliato un comparto stabile così da evitare picchi a ribasso sulla posizione fino a qui maturata.
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