Fumare, si sa, fa male alla salute, ma è un vizio a cui molte persone non vogliono rinunciare.
Sul perché il fumo fa male basta pensare ai noti rischi del fumo relativi alla salute del cuore e dei polmoni, che spesso sfociano in condizioni preoccupanti come tumori polmonari e patologie cardiache.
Il corpo di un fumatore gli invia però, nel tempo, anche delle piccole avvisaglie, per fargli capire che è giunto il momento di ridurre il numero di sigarette oppure, ancora meglio, smettere definitivamente.
Fumare fa male: i segnali da ascoltare e riconoscere
Ecco quindi 5 sintomi del fumo e delle sue conseguenze, da non sottovalutare.
- Tosse e bronchite – I danni del fumo da sigaretta includono senz’altro un peggioramento della tosse che, spesso, sfocia in bronchite. Il fumo di sigaretta, infatti, arriva a irritare le mucose, innescando così i processi infiammatori. Solitamente, l’infiammazione si presenta con tosse e catarro e, se trascurata, può sfociare in bronchite, l’infiammazione dei bronchi che tocca a circa la metà dei fumatori “recidivi”. La bronchite può arrivare a cronicizzarsi, quando i sintomi durano per almeno tre mesi, ripresentandosi anno dopo anno.
- Attacchi d’asma – Chi sa di soffrire d’asma dovrebbe contenere gli effetti del fumo, dando un taglio a questa cattiva abitudine il prima possibile. Tra gli effetti negativi del fumo si annovera anche il legame tra asma e fumo di sigaretta. L’asma è una patologia infiammatoria che colpisce i bronchi: non è, dunque, strano che ad aggravarla sia l’effetto infiammatorio del fumo di tabacco. Non solo: il fumo interferisce anche con il trattamento dell’asma, poiché le particelle sprigionate dalla combustione del tabacco si legano ai recettori delle molecole dei medicinali, rendendo inefficace la loro azione. Il cortisone e altri farmaci anti-asma andrebbero dunque inalati almeno venti minuti dopo aver fumato. Attenzione poi anche a chi soffre di rinite allergica: il fumo potrebbe poi fare sì che la rinite evolva in asma bronchiale.
- Gengivite – Ebbene sì, il fumo danneggia le gengive. Tra i rischi del fumo rientrano anche i disturbi gengivali, dovuti principalmente all’accumulo di batteri nella zona orale. Tale accumulo irrita le gengive, arrossandole e provocandone il gonfiore, fino anche al sanguinamento.
- Bruciore di stomaco e ulcere – Tra gli effetti collaterali del fumo più trascurati vi sono senz’altro quelli dell’apparato gastro-intestinale. Il fumo, infatti, interagendo col microbo dello stomaco noto come Helicobacter Pilory, conduce alla produzione di maggiore acido gastrico, che spesso poi sfocia in gastrite. Le ulcere sono poi dovute alla nicotina che, a lungo andare, danneggia lo sfintere esofageo: di conseguenza, il cibo arriva a risalire dallo stomaco all’esofago, portando con sé anche gli acidi gastrici responsabili di reflusso e infiammazione.
- Invecchiamento precoce della pelle – Infine, tra i danni che provoca il fumo non si può non citare anche una conseguenza estetica: le rughe determinate da questa cattiva abitudine, anziché dal naturale scorrere del tempo. Note anche come “smoking lines”, esse compaiono a causa della nicotina nel flusso ematico, che determina una contrazione dei vasi sanguigni. Di conseguenza, la pelle non viene irrorata a sufficienza, risultando meno tonica, più spenta e maggiormente rugosa, specie nelle zone della muscolatura adottata nell’atto di fumare.
Dire addio alle sigarette, allora, non solo consente di prevenire i seri danni che provoca il fumo, come tumori ai polmoni e serie condizioni cardiache: anche stomaco ed estetica ringrazieranno.
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In collaborazione con pazienti.it
Fonti:
https://www.cdc.gov/tobacco/data_statistics/fact_sheets/health_effects/effects_cig_smoking/index.htm
https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/fumo/ecco-come-come-diventano-i-polmoni-di-un-fumatore
https://gastrite.eu/gastrite-cause/gastrite-e-fumo
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