“Il mio bambino ha l’asma”: quante volte, tra genitori, ci si è trovati a fare i conti con questa affermazione? Già, l’asma bronchiale è una patologia cronica dei bronchi, generata da una infiammazione che rende il respiro affannoso e sibilante, anche senza che vi sia alcuno sforzo.
Asma bronchiale e bambini: qual è l’età più colpita?
L’asma bronchiale è un disturbo davvero frequente sin dall’età prescolare: circa il 40% dei bambini sotto i 6 anni (in assenza di sindromi allergiche) manifestano la tosse asmatica e il respiro sibilante, spesso legati a uno stato di raffreddamento. La ragione? L’anatomia dei bronchi, caratterizzati da un diametro piccolo. Crescendo, infatti, i bronchi tendono ad aumentare di volume, consentendo all’aria di passare con maggiore facilità ed evitando così che si manifestino sintomi asmatici.
Altre volte, però, le ostruzioni bronchiali continuano a ripresentarsi, a causa di allergie, come quella alla polvere. Parliamo del 10% dei bambini di età superiore ai 6 anni e, dunque, in età scolare.
Asma bronchiale: perché è importante conoscere le cause
Diverse sono le cause dell’asma bronchiale e conoscerle può aiutare a prevenire e gestire al meglio gli attacchi. Parliamo, infatti, di un’origine allergica dell’asma, di una natura infiammatoria (come l’influenza) e, ancora, di una condizione estrinseca, legata ad esempio a fattori ambientali e a cattive abitudini.
Tra i fattori scatenanti dell’asma bronchiale, quindi, troviamo:
- Polveri, muffe, peli di animali, pollini (allergeni): in questi casi, il bambino potrebbe manifestare l’asma di tipo allergico.
- Raffreddore e tosse: le infezioni alle vie respiratorie possono scatenare nei più piccoli episodi asmatici e difficoltà respiratorie.
- Fumo di sigaretta: il fumo fa male e in casa inquina l’aria, rendendo i bambini maggiormente suscettibili ad episodi di asma.
- Attività fisica: a volte, lo sport e l’affaticamento provocano la cosiddetta “asma da sforzo”.
Asma nei bambini: i sintomi
Come riconoscere l’asma nei bambini? Osservando e valutando le situazioni sopra-elencate e ascoltando il tipo di tosse, che si presenta solitamente come secca e stizzosa. Non solo, sibili e veri e propri fischi durante l’espirazione sono campanelli d’allarme che devono indurci a pensare che il bambino abbia unaqualche difficoltà a respirare.
Ovviamente, la diagnosi spetta allo specialista (pediatra o pneumologo infantile), ma sta ai genitori non trascurare i sospetti che sorgono a seguito di una tosse cronica.
Gli specialisti coinvolti, poi, procederanno anche con l’esame tecnico, noto con il nome di spirometria, già fattibile intorno ai 6 anni, per misurare la quantità di aria che il piccolo paziente emette con un soffio mirato. Infine, potrebbero essere consigliate delle prove allergiche.
Si tratta, infatti, di una malattia multifattoriale dipendente da una predisposizione di tipo genetico, ma anche scatenata da fattori ambientali e da allergeni.
Sintomi di asma nei neonati: è possibile?
Nei bambini molto piccoli, sotto l’anno di età, non è semplice riscontrare l’asma. Tosse e respiro affannoso e sibilante sono dei sintomi, soprattutto di notte.
Purtroppo, non è possibile utilizzare gli strumenti diagnostici, come spirometria e misuratore di picco di flusso. Sarà lo specialista, dopo un’anamnesi con i genitori, a valutare le crisi e la loro origine nel tempo.
Asma bronchiale e Coronavirus
In questi ultimi mesi, si è tanto discusso sul legame tra asma bronchiale e Coronavirus. Il timore è che l’asma possa in qualche modo peggiorare i sintomi del Covid-19. C’è da dire che immunodepressi e pazienti cronici sono i soggetti più esposti a potenziali complicazioni, ma chiunque soffra di una malattia respiratoria potrebbe manifestare i sintomi gravi di una infezione polmonare.
Non c’è certezza che in questi soggetti il Coronavirus si presenti in forma più grave rispetto alla popolazione generale, ma è bene prestare attenzione, in questo periodo di emergenza sanitaria più che mai, ai bambini e agli adolescenti interessati da una sintomatologia asmatica.
Infatti, nonostante diverse evidenze scientifiche abbiano sottolineato che bambini e adolescenti presentino un rischio più basso rispetto agli adulti di sviluppare una forma grave di Covid-19, la prudenza non è mai troppa e il virus potrebbe essere per alcuni un fattore di rischio aggiuntivo di comparsa di gravi reazioni asmatiche.
Il bambino asmatico può guarire?
In una percentuale di casi stimata intorno al 50%, con l’arrivo della pubertà e in relazione ai cambiamenti ormonali che essa comporta, è possibile assistere a una completa risoluzione di alcuni quadri clinici oppure a una loro attenuazione.
Ciò può avvenire anche nei casi con una sintomatologia più grave, così da poter ridurre, anche in modo significativo, l’assunzione dei farmaci broncodilatatori e cortisonici, antinfiammatori per uso inalatorio (farmaci antiasmatici), fino a quel momento indispensabili.
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In collaborazione con pazienti.it
Fonte:
www.ospedalebambinogesu.it/il-bambino-tossisce-se-ride-gioca-corre-potrebbe-avere-l-asma
www.federasmaeallergie.org/sitoFA/index.php/malattie-respiratorie-ed-allergiche/asma?id=228
www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=4436
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